Omicidio ad alta quota
Letteratura italiana
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il mondo oscuro della moda
Torna il commissario Nino De Santis, felice creatura nata dalla abile penna di Maria Rosaria Pugliese in Omicidio ad alta quota. Lui che è un uomo
“dalla pelle olivastra e dagli occhi di brace”,
per amore della sua paziente moglie, si trasferisce dal Meridione alla Questura di Milano. In questo libro è alle prese con un omicidio d’eccellenza: Giosafat Gori, proprietario della società Mondial Glamour, viene trovato morto su un aereo di linea, nella tratta Milano-New York. Avvelenato.
Chi voleva la sua morte? Il decesso ha, forse, a che fare con l’effimero mondo della moda, ricco di pregiudizi , rancori atavici e vendette ancestrali? La figlia Margot pretende giustizia e verità indissolubili, ma non sarà facile per il commissario raggiungerla. Solo con un colpo di teatro efficace, attraverso lo studio attento di una vecchia agenda, si scoperchia un vaso di Pandora, dalle molteplici sfaccettature.
Il romanzo affonda radici profonde nel mondo della moda, descritto con perizia e sapienza. La trama è ben costruita e ben congegnata; i personaggi vividamente descritti nel loro sentire e vivere intimo ed intimistico. Il libro risponde bene alle caratteristiche classiche del genere a cui appartiene, con una prosa fresca e vivida che trasporta il lettore in un mondo di lustrini e paillettes, dominato dall’invidia e da sentimenti negativi, che non può che colpire ed intrigare il lettore nel profondo.