Nordest Farwest
Letteratura italiana
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Nordest Farwest... Stordest
Questa è una recensione in bianco e nero.
Ero nel mio ufficio, quando un paio di tacchi si avvicinarono alla porta. Un leggiadro bussare mi avvisò che era me che cercavano.
"Avanti!" grugnii, in attesa che entrassero lunghissime gambe, un tubino fasciante un corpo prosperoso e generoso, labbra sensuali e ciglia lunghissime che ombravano due occhi imperscrutabili.
Mi riscossi!
Come mi sbagliavo...
Entrò invece un tizio. Occhialini, fronte spaziosa, faccia da bravo ragazzo.
Accidenti a me e ai miei sogni ad occhi aperti! Dove diavolo era finita la smandrappona? E chi era questo?
Lo guardai male. Mi caddero gli occhiali. Lo guardai peggio.
Li raccattai e una lente mi rimase in mano. Imprecando, gli feci cenno di sedersi.
"Buongiorno. Io sono Simone Marzini. Ho bisogno del suo aiuto."
"Piano, ragazzo! Troppe informazioni in una volta".
Mi versai un chinotto. Doppio. Liscio.
Lo tracannai, mentre le lacrime mi bruciavano gli occhi. Succedeva sempre, quando aprivo una bottiglia nuova. Maledetta anidride carbonica!
"Bene. Ora parti dall'inizio. E NON FARE IL FURBO! Io capisco quando mi mentono..."
"Ehm... come dicevo, sono Simone Marzini. Verrò subito al sodo. Una serie di efferati delitti ha sconvolto la campagna padovana. Furti, rapimenti, omicidi..."
"Le costerà un sacco di soldi..."
"Beh, non è che lei debba risolvere tutti i casi! Voglio dire, non deve trovare i colpevoli..."
Mi alzai di scatto.
"E CHE VUOI ALLORA?"
"Veramente non lo so nemmeno io. Non sono io a scrivere questa pseudo recensione!"
"Recensione? Sarà meglio che vuoti il sacco. DIMMI TUTTO DEL LIBRO!"
"Non posso... Sono contro gli spoiler!"
"INIZIA A PARLARE!" gli urlai in faccia, tentando di prenderlo per il bavero e infilandogli invece le dita nel naso...
"Do... Do... Parlerò... ma dod farmi male..."
Mi ripulii sul bavero della sua giacca.
"Non so da dove iniziare. Ci sono molti personaggi: folli che si credono eroi, viscidi ricconi, poveracci, cocainomani, magnaccia, puttane, investigatori privati..."
"Chi è l'investigatore? Non dirmi che si tratta di Marlon Bianchi! NON DIRMELO!"
"Ehm... si... proprio lui..."
Soffiando come un mantice, gli sibilai di continuare.
"Una rapina ad un portavalori si intreccia con un rapimento e con un omicidio su commissione. La faccenda si fa esplosiva. Alla fine..."
"NON DIRMELO!", riuscii a zittirlo prima che mi rovinasse la lettura. "Dimmi piuttosto come è scritto."
"Direi che è scorrevole. E' piuttosto colloquiale, e fila via libero. Certo, Hazzard si scrive con due zeta e le tv al plasma non hanno tubo catodico..."
"COSA??? HAZZARD CON UNA ZETA SOLA?" ripresi a soffiare come un mantice.
"Peròpoisirifàcitandoimangiaranetipregononpicchiarmi..."
"Va bene. Sono calmo. Continua."
"Poi ci sarebbe la questione del congiuntivo..."
"Non dirmi che è stato maltrattato il congiuntivo! NON DIRMELO!"
"E' voluto! Ti giuro! Si sposa meglio con il colloquiale! E POI UN ERRORE RIPETUTO DIVENTA STILE!"
L'ultima frase mi colpì. O forse era stato il fermacarte in similpeltro a forma di lente d'ingrandimento. Non ricordo bene.
Sentivo solo una voce lontana, isterica, che gridava...
"E SBRIGATI, FANCAZZISTA! CI STANNO ASPETTANDO, IN LIBRERIA! C'E' LA PRESENTAZIONE DI SIMONE!"
La voce del Capitano mi sveglia del tutto. Asciugo il filo di bavetta. Mi getto l'impermeabile sulle spalle. Ed esco. Ora so cosa regalare a Natale.
discalimer: nessun autore è stato maltrattato nella stesura di questa recensione. Le dita nel naso sono state infilate con il consenso dell'autore. Ogni riferimento a persone e/o libri realmente esistenti è puramente casuale. Chi volesse lasciare un obolo, troverà il mio codice iban in mp. Grazie.