Nessuna notizia dello scrittore scomparso
Letteratura italiana
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Il potere nefasto della parola
Uno scrittore scomparso, un quaderno ricercato da molti, una giornalista con un amore segreto alle spalle: questi gli ingredienti avvincenti del nuovo romanzo di Daniele Bresciani.
Pietro Severi è uno scrittore di fama, lo è diventato con la sua opere: I sette cerchi. Ora è scomparso nel mare gelido de’Irlanda, e nessuno sa più nulla di lui. Ma qualcuno sa che lui non è morto… Poi c’è Emma Arnaldi, una giovane giornalista, che con lui ha avuto una storia d’amore quando era ancora una studentessa. Ciò che la stupisce è che qualcuno si è introdotto furtivamente in casa sua, rubandole una sua foto da bambino, l’unica che le aveva regalato, e poi l’arrivo di quel pacco misterioso: quei fogli dattiloscritti che narrano una vicenda strana, tenebrosa. Un padre assassino, due bimbi che giocando sbattono contro un ulivo, e uno dei due porterà i tragici segni sul viso per tutta la vita. E poi la confessione di un killer, assassino per denaro… Quelle pagine, tuttavia, fanno gola a qualcuno, disposto a tutto pur di riaverle. E lei, che forse non ha mai dimenticato Pietro, inizia con il fiuto da reporter ad indagare. Tutto si complica con la morte del manager di Pietro, dopo averla contattata interessato anche lui a quegli scritti.
Un giallo giocato a più livelli, una sorta di viaggio meta letterario che conduce il lettore a piccoli passi verso mete sempre più intriganti. La tensione è palpabile e continua, molto ben calibrata verso la fine del testo. Ben delineata è anche la descrizione della redazione di un settimanale: con i suoi ritmi, le invidie e le gelosie tra colleghi, la necessità di tagliare il personale in esubero e il conseguente clima nefasto. Una
“scrittura coinvolgente e divertente al servizio del thriller.”
E’ un testo affascinante che mescola più generi: dal giallo alle vicende sentimentali e quotidiane dei protagonisti; il tutto con il massimo equilibrio. I personaggi ottimamente ed intimamente descritti, i dialoghi freschi e briosi. Un uso sapiente e calibrato della “parola” e del mondo a lei collegato. Da leggere e da divorare!