Morte di un ex tappezziere
Letteratura italiana
Editore
Recensione della Redazione QLibri
Amedeo Consonni
La morte di Amedeo Consonni, ex tappezziere protagonista di rocambolesche avventure nonché nonno premuroso del piccolo Enrico, viziato e deliziato da innumerevoli kinder pingui e cotolette alla milanese, è un qualcosa di inaspettato per tutti gli abitanti del condominio così come per tutti i suoi cari. Quello che maggiormente stupisce, non è tanto il fatto che sia passato a miglior vita, ma il come. Egli infatti è venuto a mancare per cause sopraggiunte, non per morte naturale.
Ma chi è/era Consonni? Amedeo è un uomo normale, vedovo e pensionato. Le sue giornate sono allietate dalla fidanzata, non amata dalla figlia dell’uomo, Angela Mattioli, che è però momentaneamente assente dalle giornate dell’anziano poiché recatasi a Bruxelles per aiutare la propria discendente. In realtà molteplici sono le ragioni del suo allontanamento, il compagno se ne rende conto e più ne prende consapevolezza più riscopre una inattesa libertà. Tutto ha inizio per caso, da sempre è abituato ad una routine scandagliata che inaspettatamente si trova ad interrompere con quelle colazioni a base di cappuccio e cornetto al bar, attimi in cui il suo sguardo si posa su Svetka, cameriera che gli dirà essere laureata in lettere, essere venuta in Italia per un Erasmus e di poi infatuata della stessa al punto tale da non voler più tornare a casa, di cui pian piano si innamorerà finendo con l’essere travolto dagli eventi, da una spirale di circostanze impensate. Cosa si nasconde nel passato di questa giovane Ceca dagli occhi azzurri? E una volta dipanato il mistero, quali saranno le conseguenze dello (e per lo) stesso?
Con una narrazione chiara ed esaustiva, Francesco Recami, torna alla letteratura con un romanzo ricco di personaggi e storie che si intersecano, costruiscono e completano tra loro, uomini e donne con piccole gioie e grandi disgrazie che non rappresentano altro che la trasposizione su carta di quella che è la quotidianità di ognuno di noi. La vita sappiamo bene essere imprevedibile, sappiamo bene essere caratterizzata da alti e bassi; nel suo elaborato l’autore ci riporta questo dato ma ci dimostra anche quanto talvolta basti così poco per mutare l’intero corso di quello che sembra essere già prestabilito.
E se nella prima parte l’opera non brilla, non prende il volo per originalità risultando a tratti “ordinaria”, nella seconda si offre al lettore con tutte le sue qualità. Non una lettura indimenticabile, ma certamente piacevole e adatta a questo periodo di caldo estivo.
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Gente per bene, gente per male
Se dovessi pensare ad una colonna sonora per questo romanzo, sceglierei sicuramente "Gente per bene gente per male" di Mogol e Battisti. In questa canzone, come nel romanzo di Recami, i ruoli "per bene" e "per male" sono volutamente ed ironicamente invertiti. Il romanzo mi ha stupito molto. L' avvio è lento e poetico. Non si può che provare tenerezza per Consonni i cui sentimenti si risvegliano da un lungo letargo. Poco dopo la metà della lettura il ritmo s'inverte e si scopre un romanzo di droga, sesso ed omicidi. È stato choccante vedere gli stessi personaggi catapultarsi in una realtà tanto distante ed inverosimile da poter essere realmente accaduta.
È sconcertante come Recami riesca a creare nella mente dei suoi personaggi dei paradossi che cadono nel ridicolo nonostante la drammaticità dei fatti. Ognuno ha la sua storia, ognuno il suo punto di vista e come ogni buona commedia Pirandelliana solo l'abilità dell'autore riesce a tenere tutto insieme.
Un romanzo difficile da interpretare. Un romanzo soprattutto d'amore e di coraggio.
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Follie di vite e di rinascite
Ore decisamente piacevoli, quelle trascorse nella lettura di questo giallo, che è un po' rosa, un po' noir, insomma, un romanzo che scorre veloce e ironico, in una casa di ringhiera milanese. I condomini, si muovono nei territori di Sesto, Vimodrone, Lambrate, Usmate e … Camogli, a sorpresa, infine.
Tutti mezzi matti, i protagonisti, ma vivi e innamorati, curiosi, vendicativi, generosi e furbi. Ne ricordo alcuni. Per primo, il povero cane Maximilian, finito mezzo morto dal veterinario per aver incautamente masticato marijuana! E Angela Mattioli, fidanzata storica lontana e vicina di Amedeo, che soffre di forma maniacale depressiva di tipo bipolare, in perenne movimento, sveglia e risolutiva nell’evoluzione della vicenda. Incontro il De Angelis, amico ossessivo compulsivo, amante della sua bmw e l’incattivita signora Mattei-Ferri, amante della solitudine e dell’inganno.
Il protagonista, l’Alberto…ops!, Amedeo Consonni, con fama di mitomane, il cane a guinzaglio e una pistola in tasca, uno che viene scelto dai guai per la sua ingenua capacità di compromettersi per salvare la morosa di turno, è amante della vita, dell’amore, delle indagini poliziesche.
“Alcol, tabacco e venere riducono l’uomo in cenere!”p.232: assunto di base che vale come condanna e salvezza insieme, come sfida e come rinuncia, come un’estate tranquillamente tormentata!