Mare di pietra
Letteratura italiana
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Cuori di pietra.
Davanti alla penisola sorrentina, su un isolotto, si trova una strana villa, Villa Genziana: quattro piani e un susseguirsi di corridoi angusti, sale, salette, discese che portano al nulla o che calano a mare. La Villa è un posto malfamato, bordello di lusso e covo di fuggitivi, da una vita grana o dalla polizia, ma anche rifugio di personaggi eccentrici. Su tutto e tutti comanda una maitresse d'alto bordo, Gada di Spagna, una abituata al comando e ad ogni efferatezza. Capita che la donna scompaia, probabilmente fatta fuori non si sa come e per mano di chi. Ed ecco entrare in gioco le due protagoniste del giallo in veste di investigatrici, la Signora, di cognome Vincenzi, una bellezza matronale sempre elegantissima e un pò sfiorita, e la sua pupilla Andrea, di cognome Di Cosmo, una giovane di rara beltà che ama travestirsi da maschio, salvata anni prima dalla Signora da una vita travagliata. Le due sono abitualmente accompagnate da Donna Achille, uno strano animale a loro fedelissimo, simile a un grosso sorcio, scappato da un Circo. L'incarico è stato loro affidato da un tale, Marzio Mansi, probabile boss dalla vita spericolata con precedenti in polizia. Andrea si fingerà prostituta e la Signora sua manager. In Villa sono alloggiati strani personaggi: un docente universitario tedesco, facoltoso, che ha già prenotato Andrea per tutte le sere, limitandosi a guardarla dopo averla drogata con un inganno, un medico noto per intrallazzi con case farmaceutiche, colleghi e direzioni sanitarie, una mediocre cantante sudamericana, innamorata cotta del sopraccitato medico, una prostituta d'alto bordo dall'età indefinibile... Ed è tutto un susseguirsi, tra i personaggi citati, di un andare e venire di sussurri, bisbigli, scenate di gelosia, tradimenti, sproloqui e confessioni: animano la vicenda, oltre a comprimari che vanno e vengono tra isola e terraferma, anche un infido maitre che ha sostituito la maitresse fatta fuori e una cuoca, l'unica che si attiva per dare una mano alle due investigatrici e metterle al corrente dei possibili rischi ai quali potrebbero andare incontro. Unico indizio è il ritrovamento di una sciarpa insanguinata: i sospettati si tradiscono a vicenda, si consuma nel frattempo un altro delitto, ma, alla fine, il colpevole confesserà portando alla luce abissi di malvagità, compreso un traffico di neonati sottratti alle madri e destinati a un turpe mercato.
La Signora, Andrea e Donna Achille, dopo un incontro risolutivo con l'ambiguo e sfuggente Mansi, tra l'altro innamorato corrisposto di Andrea, lasceranno l'isolotto e torneranno finalmente rilassate alla loro amata "cabina a mare", lontane da pericolosi coinvolgimenti
Tutta la trama si dimostra fragile, è tutta un susseguirsi di incontri e scontri, priva di veri colpi di scena e di vere emozioni. Le indagini, di fatto, si riducono a ben poco, lasciando con l'amaro in bocca il lettore che, pagina dopo pagina, attende uno scatto, un evento che finalmente incuriosisca e stimoli il prosieguo della lettura.
Lodevole è invece lo stile narrativo, particolarmente quando tratta delle vicende personali delle protagoniste con animale al seguito: il periodare diventa ironico, brillante, con argute riflessioni sull'amore, sul matrimonio, sulla nostalgia di tempi passati. I capitoli poi dedicati ad una figura di secondo piano, una ragazza nera con un passato angoscioso che partorisce clandestinamente due gemelli, hanno accenti di tenerezza e di toccante umana comprensione.
Tutto sommato una lettura da ombrellone, poco impegnativa, un'esibizione di figure eccentriche, più fantasiose che reali, descritte con la consapevolezza di calcare la mano (vorrei dire la penna) per lasciare un segno.