Narrativa italiana Gialli, Thriller, Horror Malatesta. Indagini di uno sbirro anarchico. Il cinematografo
 

Malatesta. Indagini di uno sbirro anarchico. Il cinematografo Malatesta. Indagini di uno sbirro anarchico. Il cinematografo

Malatesta. Indagini di uno sbirro anarchico. Il cinematografo

Letteratura italiana

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Pietro Malatesta, poliziotto ferrarese con un passato da teppista, che gira solo in bicicletta e che divide la casa con la madre, l'ex moglie, un figlio nullafacente e il Boy, il palestrato zero-cerebro che sta con la sua ex, è uno sbirro decisamente atipico, connotabile sulla falsa riga di tanti eroi del fumetto e della tv Anni '70 (non per niente Malatesta ha come mito Starsky di Starsky & Hutch e si veste come lui). Le storie sono brevi, accattivanti, pienamente inserite nel genere 'giallo di provincia', e si snodano in una Ferrara multi-etnica, alle volte sporca e un po' barbara, fatta di ultrà della Spal, bevute nei bar, adolescenti fancazzisti imitatori di mode, spaccio, colori politici che paiono mai sbiadire. Il terzo volume presenta il romanzo breve Il cinematografo.



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Malatesta. Indagini di uno sbirro anarchico. Il cinematografo 2013-07-12 14:29:16 calzina
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calzina Opinione inserita da calzina    12 Luglio, 2013
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C’è una nebbia che anche i passerotti vanno a pied

Purtroppo sono giunta alla fine all’ultimo romanzo pubblicato sul mitico Ispettore Malatesta. Sono triste molto triste. Ho trovato questi romanzi brevi belli, piacevoli e nello stesso tempo con un pizzico di vena polemica tipica dello scrittore e mi dispiace davvero non poterne leggere di nuovi.
In questo romanzo l’ispettore Malatesta avrà a che fare con il ritrovamento del cadavere di una giovane donna, Nicolina Valeri, sul retro del nuovo multisala della città: il Cinebanana’s. L’indagine che l’ispettore condurrà affiancato dal fedele Appuntato li condurrà per l’ennesima volta alla risoluzione del caso, non senza però aver affrontato diverse avventure tragi-comiche.
Quello che apprezzo maggiormente nello stile di questo autore è la capacità di mescere sacro e profano, la capacità di riuscire a fondere in così poche pagine e in maniera tanto semplice situazioni esilaranti a temi assolutamente seri quali ad esempio il razzismo o la moralità di alcuni comportamenti perpetrati dalle forze dell’ordine. Malatesta è un ispettore fuori di ogni convenzione, non ha una macchina, vive con la ex moglie, è un ex ultrà della Spal e nello stesso tempo odia la maniere forti utilizzate per estorcere confessioni. Nello stesso tempo però lo scrittore riesce a descrivere con maestria e crudo verismo la realtà di ogni piccola-media cittadina italiana d’oggi : chi di noi non ha visto nella propria città aprire un multisala che ha forzatamente indotto i piccoli cinema del centro alla chiusura? In quale città non vi è una zona in cui risiedono quasi esclusivamente immigrati?
Il tutto narrato con un linguaggio semplice ed incisivo ma mai troppo volgare. Ma qui si parla di bambini volutamente “lobotomizzati” dai videogiochi per renderli più competitivi nel domani, di bandanti dell’ex Urss, di Anarchia, di violenza sulle donne, di votazioni…insomma, come sempre Mazzoni farcisce i suoi scritti con tanti temi molto impegnativi, magari solamente sfiorandoli, ma facendolo in maniera incisiva ed esprimendo, per bocca dell’ispettore, la propria opinione su di essi.
Anche in questo romanzo troviamo i brevi capitoli intervallati da alcuni disegni fatti da Amaducci Andrea, al solito esilaranti.
Consiglio vivamente la lettura di tutti questi brevi romanzi, molto molto belli a parer mio, augurandomi che lo scrittore pubblichi nuove indagini.

nb il titolo di questa opinione è un detto riportato nel romanzo, riassuntivo dell'atmosfera ironica che si percepisce durante tutta la lettura.

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