Malastagione
Letteratura italiana
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Brividi sull'Appennino
Ho riletto questo libro a distanza di alcuni anni e credo proprio di potere affermare che è stata una piacevolissima riscoperta! Malastagione inaugura un nuovo filone giallo della premiata ditta “Guccini-Macchiavelli” ed introduce un nuovo personaggio: Marco Gherardini detto “poiana”, ispettore della forestale in quel di Casedisopra, borgo situato nell’Appennino tosco-emiliano.
Chi ha già letto romanzi di Guccini e Macchiavelli è al corrente che i due scrittori amano profondamente la montagna e la frequentano assiduamente (Guccini ha abbandonato Bologna per tornare alle origini nella sua Pàvana, sull’Appennino modenese). Pertanto il territorio appenninico è il vero protagonista di questa storia ed i due autori hanno l’indiscusso merito di tratteggiare Casedisopra in maniera molto convincente. Questa amena località infatti la possiamo vedere, sentire, toccare con mano come se effettivamente fossimo là, magari seduti a gustare una bistecca Chianina nella locanda di “Benito”, divertendoci ad ascoltare gli sfottò che si scambiano gli avventori, tutti abitanti del posto che si conoscono da una vita. Le descrizioni dei paesaggi, dei boschi, delle abitudini tipiche risultano sicuramente credibili e verosimili. Così come sono assolutamente attuali anche i problemi: il progressivo abbandono di borghi e paesi, il fenomeno del bracconaggio, il pericolo di incendi dolosi, la speculazione edilizia (più o meno) selvaggia che sottrae terreno alla montagna per costruire case ed alberghi per turisti grazie alle generose concessioni dei Piani Regolatori adottati dai Comuni. La vicenda narrata tocca proprio questi elementi che stanno alla base dell’indagine condotta dall’ispettore Gherardini. Egli è sveglio, furbo e tenace e a quanto pare ben si merita l’appellativo di “poiana” che si porta dietro fin dalla giovane età. Gherardini è un vero uccello rapace: aspetta, osserva la preda e nel momento in cui questa si scopre la aggredisce e la inchioda alle proprie responsabilità!
In conclusione ritengo Malastagione una lettura leggera ma consigliata, tanto che al più presto leggerò anche il nuovo romanzo recentemente uscito (La pioggia fa sul serio) sempre incentrato sulla figura dell’ispettore Gherardini coinvolto in una nuova indagine. A mio avviso, l’unico neo, potrebbe essere la mancanza di un vero colpo di scena nel giallo. Infatti, chi si aspetta particolari emozioni, depistaggi, tradimenti, tipici della letteratura nordica o scandinava (ad es. Jo Nesbo), potrebbe rimanere deluso.
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Allegro non troppo
Ancora l'Appennino e ancora piccole comunità. In fondo anche la Bologna di Sarti non è certo una metropoli. L'inizio è molto buono e la descrizione del borgo azzeccata, un po' meno i personaggi di contorno sfuocati anche se sgargianti. Piacevolissimi i dialoghi e le cose "della montagna" anche se i personaggi principali non riescono a far trasparire la ruvidezza dei montanari. Ottimo il richiamo alla natura e ai rapporti umani mentre l'intrigo si banalizza nel finale non spiegandosi e azzoppandosi nel tentativo della sorpresa. Il romanzo scorre benissimo ma, alla fine, senti di non aver letto niente d'imperdibile.
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Piacevole
Per chi mai abbia vissuto la montagna, leggere questo libro accompagna dolcemente in contesti semplici e dai profumi antichi che soltanto la vita a pieno contatto con il nostro straordinario Appennino può offrirci.
Il "Poiana" è un ragazzo molto giovane (28 anni) che si ribella ad un mondo standardizzato da falsi valori. La tenacità di questo personaggio è estremamente coinvolgente.
Si percepisce dalla lettura del testo un desiderio di protezione e riscoperta di stili di vita oramai abbandonati e profanati da aspirazioni futili ed ingannevoli che ci allontanano dal gusto vero e semplice della felicità.
Guccini e Macchiavelli ci offrono una lezione di vita basata su rispetto e amore per ciò che davvero conta.
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Fuori dal comune
Argomento dell'opera sicuramente "originale" per quanto riguarda i romanzi di Macchiavelli: qui non troviamo più i luoghi ed i personaggi a noi cari di Bologna, bensì un giovane della forestale, "Poiana", alle prese con un caso più unico che raro in un paesino degli Appennini emiliani. Sicuramente la trama non è incalzante, non tiene il lettore con il fiato sospeso come in romanzi precedenti ma, a mio parere, in alcuni punti il climax è comunque in crescendo, tenendo desta l'attenzione di chi legge.
Il romanzo nel suo complesso risulta quindi piacevole e leggibile, anche se il buon vecchio Sarti Antonio non tradisce mai.
Buona lettura
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Acerbo
Chi ama la profondità delle creature di Guccini, il rutilante Macchiavelli dei gialli ambientati a Bologna, o il riuscitissimo "Tango e gli altri" della stessa accoppiata, rimarrà forse deluso come me da questa storia ambientata sugli appennini bolognesi. Peraltro la montagna ed i personaggi che la popolano sono le uniche cose vive del romanzo, mentre personaggi principali e comprimari non mi hanno convinto, descritti con pennellate troppo veloci ed in relazione tra loro con legami deboli e quasi casuali. La trama scorre un pò lenta e senza sussulti verso una direzione abbastanza prevedibile, per cui.. speriamo la prossima!
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la prima recensione
Non vi aspettate nessun colpo di scena in questo libro.
E' una lettura piacevole, scorrevole, anche se preferivo Macchiavelli da solo.
Personaggi raccontati bene nelle loro miserie e meschinità ma anche nei loro valori.
Una storia di gente di montagna alle prese con un delitto....non è roba da tutti i giorni.