Narrativa italiana Gialli, Thriller, Horror Le perfezioni provvisorie
 

Le perfezioni provvisorie Le perfezioni provvisorie

Le perfezioni provvisorie

Letteratura italiana

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Le giornate di Guido Guerrieri trascorrono in equilibrio instabile fra il suo lavoro di avvocato - un nuovo elegante studio, nuovi collaboratori, una carriera brillante - e la solitudine venata di malinconia delle sue ore private. Antidoti a questa malinconia: il consueto senso dell'umorismo, la musica, i libri e le surreali conversazioni con il sacco da boxe, nel soggiorno di casa. Tutto inizia quando un collega gli propone un incarico insolito: cercare gli elementi per dare nuovo impulso a un'inchiesta di cui la procura si accinge a chiedere l'archiviazione. Manuela, studentessa universitaria a Roma, figlia di una Bari borghese e opulenta, è scomparsa in una stazione ferroviaria, inghiottita nel nulla dopo un fine settimana trascorso in campagna con gli amici.



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Le perfezioni provvisorie 2020-10-16 15:43:36 Belmi
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Belmi Opinione inserita da Belmi    16 Ottobre, 2020
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Questa volta non ci siamo

Il terzo capitolo della serie mi aveva abituata male, fino ad allora era sempre stato un crescendo, libro dopo libro mi sentivo sempre più coinvolta e piacevolmente colpita, fino a questo quarto capitolo.

Se nel terzo il nostro avvocato provava un pò a fare l'investigatore, ma rimaneva pur sempre un avvocato...in questo libro Carofiglio si deve esser dimenticato il vero lavoro del suo protagonista, l'avvocato Guerrieri investigatore, almeno per me, non va.

La storia all'inizio è interessante, una ragazza è scomparsa ormai da qualche tempo e gli indizi sono davvero pochi, tanto che il caso rischia di essere archiviato ed è qui che entra in gioco Guerrieri.

Il problema principale è che per gran parte del libro le mie perplessità sulla trama non sono diminute e se nel terzo capitolo gli "spazi morti" erano quasi spariti, qui farciscono gran parte della storia.

Un Carofiglio per me deludente, mi ero abituata male e questa "doccia fredda" mi fa affrontare i prossimi libri con meno serenità; prima era la piacevolezza di iniziarne uno nuovo, ora la speranza che l'autore non si sia perso del tutto e torni in carreggiata.

Buona lettura!

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Le perfezioni provvisorie 2016-01-13 22:54:54 Vincenzo1972
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Vincenzo1972 Opinione inserita da Vincenzo1972    14 Gennaio, 2016
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Le imperfezioni permanenti..

A volte, leggendo certi romanzi e tenendo conto dell'enorme successo che hanno riscontrato, rifletto: 'forse sono ancora in tempo per dare una svolta alla mia vita, prendo spunto da una delle tante vicende di cronaca recenti, la scomparsa misteriosa ed insoluta di ragazze adolescenti, aggiungo qualche elemento nuovo generato dalla mia fervida fantasia, una spruzzatina di sesso qua e là, neanche troppo spinto, un pò di autocritica che non fa mai male, costruendo un'immagine di me tra l'idiota, con l'aria da intelligente, ed il figo con la tendenza alla sfiga.. giusto così per confondere le idee e coprire l'intero ventaglio dei gusti in fatto di uomini delle mie future lettrici.. ed il gioco è fatto.
Da domani sono anche io un grande scrittore...'
Forse Carofiglio gode del successo e dei premi ricevuti per i romanzi pubblicati precedentemente, è un bell'uomo, fascinoso, di grande prestigio, magistrato, ma basta tutto ciò per fare di un libro un capolavoro, come molti hanno giudicato 'Le perfezioni provvisorie'?
Personalmente ho notato una mediocrità imperante e costante in tutto il libro, sia per la trama, scontata, prevedibile, da fiction televisiva, sia per lo stile di scrittura, arido, monocorde.
Mi chiedo: uno scrittore di tal calibro può iniziare un libro con 'Tutto cominciò...' ???
quando l'ho letto ho dovuto fare uno sforzo notevole per proseguire oltre, avrei fatto meglio a lasciar perdere subito... ci mancava solo che terminasse con '.. e vissero felici e contenti.'
Tempo fa avevo letto un altro romanzo di Carofiglio, 'Nè qui, nè altrove. Una notte a Bari'; non mi era dispiaciuto, certo non un capolavoro, ma i personaggi erano caratterizzati con più cura, con maggiore profondità; e poi c'era sullo sfondo Bari, la città dove ho vissuto gli anni più intensi della mia vita,
quelli degli studi universitari, e quindi ritrovare tra le pagine del libro luoghi ed immagini del capoluogo pugliese ha sicuramente contribuito a farmi apprezzare quel romanzo.
Ed è forse questo il motivo che mi ha indotto a leggere 'Le perfezioni provvisorie' ma ne sono rimasto deluso anche da questo punto di vista perchè la città barese qui fa solo da sfondo, peraltro descritto in modo superficiale e sciatto; e nella città di Bari non mancano certo angoli, quartieri, locali più o meno conosciuti che sarebbero stati ben adatti per fare da cornice ad un vero romanzo dalle tinte noir, senza nulla da invidiare per esempio alla Marsiglia di Izzo.. ma, ahimè, Carofiglio non è Izzo.
E poi, ma questa è una sensazione del tutto soggettiva, ho avvertito un'antipatia 'a pelle' verso l'autore: sarà forse per le innumerevoli citazioni, spesso 'gratuite', che dissemina un pò ovunque, non so, ma se è vero che i libri riflettono l'anima dell'autore, questa è assolutamente insopportabile.
Vi pare plausibile che, seduto sul letto in una camera d'albergo e sottoposto alle avances esplicite e disinibite di una ventenne tentatrice, il protagonista, quarantenne avvocato Guerrieri, cosa pensa prima di cadere nel vortice del peccato?
'Prima di sparire sentii risuonarmi nella testa dei versi:
Chi è costei che sorge come l'aurora, bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come schiere a vessilli spiegati?'
Ma mi faccia il piacere, Carofiglio!!!

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Le perfezioni provvisorie 2014-09-24 16:16:27 MrsRiso13
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MrsRiso13 Opinione inserita da MrsRiso13    24 Settembre, 2014
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Io Guido Guerrieri

Un vecchio amico civilista, una ragazza scomparsa e la sua famiglia afflitta trascinano le vicende dell'avv. Guerrieri, più investigatore privato che penalista in questo “Le perfezioni provvisorie”.
Un romanzo incentrato sull'uomo e sull'io, mettendo in luce le stranezze che si nascondono dentro le pieghe della quotidianità. Un'analisi, non troppo approfondita, ma gradevole, sulle maschere che ciascuno indossa quando si presenta in società che si sgretolano con una conoscenza più approfondita. La vita di un avvocato apparentemente ordinata e strutturata in contrasto con quella di un uomo alla ricerca di se stesso con un sacco da boxe come confessore e una puttana redenta come amica intrecciano le storie di una brava ragazza di buona famiglia rivelatasi, ben presto, tutt'altro. Al di là delle apparenze, la verità, almeno quella che Carofiglio vuole mettere in luce in un Bari un po' troppo New York style.
Parole e linguaggio fluidi e accattivanti trascinano un romanzo della trama prevedibile e dal finale scontato individuabile fin dalle prima pagine. Un lavoro ricco di flashback e pensieri a confessare ciò che non si può o non si vuole dire a voce alta, tante digressioni a caratterizzare il racconto più della trama stessa. Divagazioni simpatiche e brillanti che riescono a prendere il sopravvento sulle vicende principali, relegadole a sfondo. Ovviamente, l'alternanza tra trama e analessi è infarcita dalle immancabili citazioni letterarie e musicali come pubblicità in un film, talvolta talmente zeppa da indurre ad andare al bar per il pop-corn, in attesa che il film continui.
In mezzo a questo caotico susseguirsi di fatti si innestano alcune perle come la descrizione dei genitori della ragazza scomparsa caratterizzati elegantemente attraverso il loro dolore e la loro speranza o la descrizione di un animale colpito dalla cattiveria umana.
Inutile dire che c'è di meglio, anche tra i romanzi di Carofiglio stesso, ma sicuramente quelli peggio sono la maggioranza, quindi vista la dimensione e l'impegno che richiede può essere annoverato tra le letture piacevoli da fare per riempire un periodo di svago o di relax.

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Le perfezioni provvisorie 2014-07-17 16:19:59 Pelizzari
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    17 Luglio, 2014
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Mister Sacco

Adoro quest’autore ed il suo modo di scrivere, il suo modo di utilizzare la lingua italiana in maniera davvero impeccabile. La storia è quella di un’indagine condotta, in via privata, da un avvocato, che è il protagonista principale. Un uomo particolare, che parla con il proprio sacco, a cui tira pugni, della sua vita emotiva, che sembra un film muto. Un uomo che ha visto le sue aspirazioni ingenue ingoiate dai crepacci micidiali della vita. Un uomo che, nella sua vita, ha comunque pensato e creduto che il mondo si può cambiare anche dal basso. Un uomo che ha attraversato strisce sottili, euforiche e provvisorie, su cui era bello stare, perché solo quello che è provvisorio è perfetto. Dall’esame di un fascicolo, raccontato in un modo talmente limpido che ti sembra di avere le carte davanti agli occhi, l’avvocato decide di andare oltre, di contattare alcuni personaggi che possono essere fonte di una piega non vista ad un primo esame e che occorre approfondire. L’avvocato intraprende quindi un’indagine che, a tratti, sembra un’arrampicata su un bel vetro lucido, oppure un percorso a tentoni, per capire cosa c’è dentro questo buio. E la risoluzione del mistero arriva proprio dall’aver rilevato un’assenza. E capire la verità, definitiva, lo porta ad una terrificante vertigine di irrealtà di cui ti senti, inevitabilmente, parte.

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Le perfezioni provvisorie 2013-09-26 03:25:01 Bruno Elpis
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Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    26 Settembre, 2013
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Neve sull’alta società

Le perfezioni provvisorie è il quarto romanzo che ha come protagonista l'avvocato Guerrieri.
Guido Guerrieri esercita la professione di penalista a Bari, ma in questo episodio svolge le funzioni di un détective privato, sollecitato – alla vigilia della discussione di un ricorso in Cassazione a Roma - da un amico civilista. Questi gli presenta i coniugi Ferraro, che gli sottopongono il caso di Manuela, la figlia studentessa universitaria scomparsa da oltre sei mesi. Le indagini svolte dagli inquirenti e la partecipazione a una trasmissione televisiva dedicata alle sparizioni (sì, proprio quella!) sono state infruttuose.
Di Manuela si sono perse le tracce mentre tornava da un fine settimana trascorso con gli amici in un villaggio turistico esclusivo.
Guerrieri svolge le sue indagini brancolando nel buio: intervista informatori, contatta le amiche di Manuela e l'ex fidanzato, il maggior sospettato, sul quale incombe – come aggravante - l’ombra dello stalking.
La storia sembra assumere una piega ben precisa, quando comincia a farsi strada l’ipotesi di un reato connesso ad assunzione e spaccio di cocaina.
Sarà un particolare – una specie di scintilla nella mente dell’avvocato, scoccata dall’intuito e dall’analisi dei dettagli - a suggerire l’amara soluzione del caso.

Nel corso delle sue indagini, Guerrieri ha modo di intessere due rapporti: quello con Nadia, ex prostituta che gestisce un locale gay. Guerrieri, in passato, era riuscito a farla assolvere dall’accusa di sfruttamento della prostituzione, eccependo un vizio formale durante il processo. Tra i due si instaura una sincera amicizia, mentre il quarantenne avvocato si sente attratto da Caterina, la migliore amica di Manuela, una ragazza vivace, disinvolta e sfrontata che nel corso delle ricerche affianca l’avvocato del quale sembra essersi incapricciata.

Guido Guerrieri è un personaggio malinconico. Si divide tra lavoro e attività come la musica, i giri in bicicletta, la lettura e il pugilato, che lo vede conversare durante gli allenamenti domestici … con il sacco da boxe!

Il romanzo è avvincente, disseminato com’è di casi giudiziari che tuttavia non lo rendono un legal thriller in senso tecnico, perché sono occasioni di arricchimento della narrazione piuttosto che elementi necessari allo sviluppo della trama. Anche perché l’attenzione di Carofiglio sembra concentrarsi prevalentemente sull’analisi psicologica dei personaggi e sulla descrizione della società barese, con particolare riferimento – in questo caso – all’alta borghesia: un mondo apparentemente equilibrato e invidiabile che in realtà nasconde risvolti oscuri e inquieti, nei quali talvolta si aprono sprazzi e squarci di provvisori e perfetti momenti di felicità. Le perfezioni provvisorie che danno il titolo al romanzo…

Bruno Elpis

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... le altre opere di Carofiglio. I romanzi di Maurizio De Giovanni. I gialli di Patrizia Rinaldi.
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Le perfezioni provvisorie 2013-07-28 13:44:51 faye valentine
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faye valentine Opinione inserita da faye valentine    28 Luglio, 2013
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Le Perfezioni Provvisorie

In un'ambientazione viva e reale, l'avvocato Guerrieri affronta il caso della sparizione di una ragazza. Nei panni dell'investigatore muove passi incerti con la classica simpatia e sobrietà che lo contraddistinguono.
Basta.... non posso recensire "normalmente" questo libro.... io amo quest'uomo!!! lo adoro, lo trovo eccezionale, stimo ogni sua mossa, ogni sua trovata, trovo conforto e senso di empatia nei suoi pensieri, mi viene naturale accostarlo a me durante tutta la lettura. Non mi interessa niente della storia, della trama, di chi abbia fatto cosa e perchè... Adoro l'ambiente in cui vive, il caldo deserto delle strade in cui passeggia di notte, i sapori forti e pungenti delle cose che mangia e del vino che beve. Amo il suo confidente più intimo, il sacco, colui il quale ha il privilegio riservatissimo di poter ascoltare ogni suo intimo pensiero.
Guerrieri risolverà o meno il caso? poco importa, l'importante è aver avuto ancora una volta la possibilità di tornare in questo splendido angolo di Puglia. Questa la mia personalissima perfezione provvisoria.

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a chiunque.... IO AMO GUERRIERI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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Le perfezioni provvisorie 2012-08-17 19:22:14 mariaangela
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mariaangela Opinione inserita da mariaangela    17 Agosto, 2012
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Il sacco è una buona idea

“Il rimedio all’imprevidibilità della sorte, alla caotica incertezza del futuro è la facoltà di fare e mantenere le promesse." Hannah Arendt.

Nonostante questo romanzo di Carofiglio sia quello che mi è piaciuto meno, la sua capacità di coinvolgimento, nei sentimenti e nei pensieri è per me tale che va oltre la narrazione. Ci sono libri che mi coinvolgono per la storia, dove la storia è indiscussa protagonista, ti prendono, e li leggi in trepidante attesa della pagina successiva; e altri che ti prendono per tutto il resto, per la perfetta costruzione dell’ambientazione e di tutto ciò che in essa si muove, per la capacità di raccontarla così nei dettagli eppure nell’essenziale. Intimo e sincero.
Mi piace il suo provare rabbia nella quotidianità. E mi piace la descrizione dei posti.
Mi piacciono le sue citazioni, e resto stupita rendendomi conto che rispecchiano il mio pensiero mentre leggo. Siamo sulla stessa lunghezza d’onda.

…“Il modo migliore per realizzare i propri sogni è svegliarsi” Paul Valéry
…“Rimanemmo un istante a guardarci. C’era qualcosa di più complicato della timidezza, negli occhi di quell’uomo. Come un’abitudine alla paura, una disciplina per governarla, sapendo che era e sarebbe stata sempre lì, in agguato. Nei miei occhi credo ci fosse stupore. Mi chiesi se avessi mai letto qualcosa di Valéry. Non ne ero sicuro. […] Non so se agli altri capita la stessa cosa, ma io ho voglia di condividere quello che leggo. …”

Anche in questo romanzo ritroviamo il nostro Guido sperduto nella sua solitudine, ma non del tutto. C’è sempre il sacco, il suo amico sacco. Un sacco a cui tirar pugni per sfogarsi anche con le parole. A cui raccontare liberamente, perché lui ti ascolta. Insomma un amico vero. Sempre lì. Ad attenderti quando rientri a casa.

“Adesso, invece, tutto andava al suo posto in una misteriosa sincronia di immagini, suoni, odori, nomi e oggetti concreti. Tutto insieme.
Il mangiadischi, il mottarello, le penne a quattro colori, Pippi Calzelunghe , le magliette Fruit of the Loom, …, Hit Parade, …, la graziella cross gialla e arancione con il sellone, il subbuteo, …, i ghiaccioli che lasciavano la lingua colorata, Paperinik, Sandokan, Tarzan, …, la gomma pane, il club di Topolino, il flipper, il biliardino, …, i cappelli con i copri orecchie, il lego, il monopoli, giocare con le figurine dei calciatori, il primo canale, il secondo canale e basta, la tv dei ragazzi, il latte della centrale, la luce fioca della cucina dei nonni, i sussidiari, la pasta al forno dai nonni la domenica.
La luce che filtrava attraverso la porta socchiusa della mia cameretta, i rumori della casa sempre più attutiti e per ultimi, sempre, i passi leggeri di mia madre mentre mi addormentavo.”
Grazie Carofiglio.

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carofiglio
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Le perfezioni provvisorie 2012-05-08 15:50:38 Yoshimitsu
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Yoshimitsu Opinione inserita da Yoshimitsu    08 Mag, 2012
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Povero di emozioni

Un'altro racconto che ha per protagonista l'avvocato Guerrieri, il quale stavolta lascia i panni dell'avvocato per diventare detective in una storia di droga e cattive amicizie. Al centro della trama, che si snoda tra Bari e Roma, la misteriosa sparizione di una giovane barese; i suoi genitori, nel tentativo di evitare l'archiviazione del caso, si risolvono a Guerrieri affinchè trovi nuovi elementi che possano tenere aperto il caso e far continuare le indagini.
A mio modo di vedere, Carofiglio si dilunga troppo nei monologhi del protagonista, nei suoi flashback, nelle sue chiacchierate con "l'amico sacco" a discapito della trama, del caso in sè, che risulta sterile, come se rimanesse in uno stato embrionale; questa mia impressione coinvolge anche la relazione con la barista, ex-maitresse e sua cliente Nadia, che inizialmente promette qualcosa di più di una semplice affinità d'animo, ma che poi non ha un'evoluzione. La scrittura risulta fluida, il libro si fa leggere, ma non mi ha suscitato alcuna emozione, se non nel finale...

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Le perfezioni provvisorie 2011-10-29 10:36:04 joshua65
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joshua65 Opinione inserita da joshua65    29 Ottobre, 2011
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Black Tie Black Noise

Si, amo incondizionatamente il noir italiano, con le sue atmosfere, i suoi ritmi, i suoi sapori. Le storie sono spesso introspezioni dell’animo umano, si soffermano sulle sue miserie, preferendo raccontare perché siamo capaci di spingerci oltre il limite, invece che come.

Gianrico Carofiglio è uno dei maestri, attinge dai classici del genere, ci aggiunge la sua sensibilità e umanità, è attento alle cronache, ed è quasi indissolubile il suo legame con il protagonista, l’Avvocato Guerrieri (ricordiamo che l’autore è un magistrato), giunto oramai al quarto capitolo.

Non mi soffermo sugli altri tre libri, diciamo però che Guerrieri oggi ha raggiunto una certa stabilità professionale e personale, anche se alla carriera di discreto successo si contrappone una vita privata decisamente solitaria. Forse è per questo che si lascia intrigare dalla sparizione di Manuela, giovane figlia di una famiglia benestante di Bari. E’ passato oramai diverso tempo da quando è stata vista l’ultima volta alla stazione di Ostuni, occorre, in fretta ma con discrezione, raccogliere ulteriori elementi di indagine per non far chiudere il caso.

Non aggiungo ovviamente altro alla trama, posso solo dirvi che ancora una volta vi troverete a fare un viaggio in compagnia dell’Avv. Guerrieri, dove incontrerete diversi personaggi, alcuni puri, altri meschini, e rifletterete su quanto vale oggi il nostro senso etico, mentre percorrerete le vie di una Bari notturna, silenziosa, ma rassicurante.

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Scerbanenco, Lucarelli, Camilleri, Carofiglio
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Le perfezioni provvisorie 2011-07-16 08:52:02 Sydbar
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Sydbar Opinione inserita da Sydbar    16 Luglio, 2011
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Le perfezioni provvisorie

Di tutti i libri di Gianrico Carofiglio, con protagonista l'Avv. Guerrieri, questo è sicuramente quello con una trama dal sapore più intenso e con un colore più giallo.
Non conosco bene il motivo, forse perchè i luoghi descritti dall'autore sono da me molto conosciuti e quindi più apprezzabili (ci ho lavorato per 5 anni), sicuramente mi sono sentito, alla fine della lettura, fortemente avvolto da un'aura malinconica che mi ha lasciato soddisfatto.
Guerrieri si ritrova ad indagare sul caso di una sparizione di una ragazza ma allo stesso tempo cerca di ritrovare se stesso, con i suoi ricordi di una giovinezza che comincia a sbiadire ma rinfrancata da un animo generoso.
Mi hanno colpito le figure dei genitori della ragazza scomparsa, ognuna con una sua sofferenza distinta nel campionario che viaggia per i due estremi, la follia della disperazione e la freddezza razionale.
Lo stile è sempre diretto, senza inutili descrizioni che avrebbero potuto appesantire, quella che secondo me è l'opera meglio riuscita sull'Avv. Guerrieri, i personaggi sia primari che secondari sono dei piccoli camei di cui il libro ne rimane arricchito, la trama è un susseguirsi di eventi a volte scontati ma a volte sperati e mai raggiunti, questo ha reso la storia sicuramente più frizzante.
Dare un punteggio massimo alla piacevolezza dell'opera è l'unica perfezione costante del libro.
Per paragonare la soddisfazione che si raggiunge alla fine della lettura posso solo aggiungere di essermi sentito all'arrivo di un porto sicuro dopo una grande tempesta...
Culinariamente parlando è stato come arrivare a casa dei miei dove mi viene servito un bel piatto di spaghetti con cozze e pomodorini saporitissimi, con un sapore intriso di prezzemolo tritato, aglio e un pizzico di peperoncino, che hanno un sapore antico, bagnati da un bel bicchiere di vino rosato pugliese, chi legge il libro potrà capire.
Consigliata la lettura in dosi smisurate.
Syd

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Carofiglio, perchè unico
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