Le gocce sul vetro
Letteratura italiana
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Walter Torriani, giornalista
Walter Preda è un giornalista di Bergamo. Nella sua lunga carriera ha lavorato e collaborato con diverse testate televisive regionali e locali. E’ stato cronista di bianca e nera, giornalista d’inchiesta, cronista politico in settimanali. Ha fondato e diretto il portale specializzato Montagna tv, nonché il quotidiano “Bergamosera”. Appassionato di storia moderna, scrive di attualità, di politica, di esteri e di vicende legate al terrorismo .Ora pubblica con la casa editrice Mursia un giallo ricco di fascino: Le gocce sul vetro.
Protagonista assoluto di questo libro è il giornalista Walter Torriani, che durante un convegno riceve una telefonata anonima che lo avverte di un cadavere in un parco sulle sponde del lago di Endine, a Monasterolo del Castello. Perché avvertono proprio lui? Lui:
“Cinquant’anni, ma ne dimostrava una manciata in meno, era una delle penne più note del giornalismo bergamasco, inviato di uno dei tre quotidiani locali, cronista esperto e stimato. (…) Il suo approccio era quello del giornalista all’antica, fatto di verifiche e di approfondimenti. “
Recatosi sul luogo, trova, in effetti, un cadavere ucciso con la picozza. E’ un suo amico conoscente, ed è Andrea Tommasi, un noto speleologo molto conosciuto in città:
“Andrea è uno dei geologi più noti di Bergamo, ed è anche un appassionato di speleologia. Qualche volta il mio giornale ha lavorato con lui quando servivano dati sul territorio provinciale.”
Chi ha voluto la sua morte? A complicare le indagini soffuse di Walter la presenza di una sua ex fidanzata, Annalisa Rodari, docente universitaria e compagna di vita della vittima. I sospetti, naturalmente, si concentrano immediatamente su di lei, che non ha un alibi, e dimostra un’alterigia e una certa reticenza a collaborare:
“Quella donna indecifrabile proprio non lo convinceva. Aveva rivelato poco, pochissimo, della sua vita con la vittima. Nessun dettaglio, nessuna sbavatura. E le era sembrata maestra nello sviare i sospetti. Le sue parole, i suoi gesti, gli sguardi, le pause, pareva studiati a tavolino. In più non riusciva a capacitarsi della freddezza che Annalisa aveva mostrato durante l’interrogatorio, parlando del fidanzato morto ammazzato.”
Ma Walter la conosce, e non è del tutto certo della sua colpevolezza. Cerca di ampliare gli orizzonti guardando agli ultimi studi effettuati dal noto studioso, e nota che:
“Intorno al Monte Boer si era combattuta una guerra inconfessata fra i servizi segreti nazisti, italiani e inglesi. Ma l’oggetto del contendere restava un mistero. Così come rimaneva inspiegabile il nesso fra quei fatti, di settant’anni fa, e gli omicidi di oggi.”
Non sarà facile dipanare una così oscura vicenda, ci riuscirà il nostro fascinoso protagonista?
Un giallo avvincente, una trama ben congegnata e ricca di colpi di scena. Un linguaggio preciso, che diventa poetico, allorquando descrive la sua stessa città, Bergamo:
“Bergamo è un grande paese. Qui tutti sanno tutto di tutti, anche se per ipocrisia fanno finta di niente. Ma si mormora parecchio.”
Che di notte:
“La luce fioca dei lampioni si rifletteva sul selciato provando a fare breccia fra le ombre di saracinesche abbassate e vecchi portoni di legno, nascosti in anfratti e rigati dal tempo.”
Un romanzo che tratta, con fine perizia e metodo di ricerca, temi di grande attualità: l’ambiente e la sua salvaguardia, la cementificazione irregolare, l’uso e la ricchezza dell’acqua. Un riflesso preciso ed importante di una società che ha a cuore il benessere dei suoi stessi abitanti è il protagonista che si cela dietro questo giallo, che travolge il lettore in un crescendo di interesse e di curiosità. Da leggere per i temi trattati e per la qualità poetica delle descrizioni d’ambiente.