Ladro di sogni
Letteratura italiana
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Opinioni inserite: 6
Ladro di sogni
Bello. Mi è piaciuto molto, anche il protagonista, il classico sbirro deluso dalla politica, dalla società , da se stesso e un po' da tutto e tutti e che ha in sé, però, la forza di lottare ancora per un Paese ideale che forse non vedrà mai. Perchè noi italiani siamo una massa di cretini, di malfattori, di xenofobi, di profittatori, pronti ad evadere le tasse e seguire il primo che ci fa vedere un po' di soldi. Soldi e potere.
Soldi e potere, alla fin fine sono il fil rouge che lega tutta la storia raccontata in questo libro e che ti porta a riflettere su quanto sia cambiata l'Italia nel corso degli ultimi anni.
Ho provato una nostalgia fortissima per un tempo in cui ciò che contava erano gli ideali, un'età dell'innocenza dove la vita ci sorrideva, dove tutto era in movimento, in progresso: la musica, la politica, l'amicizia e dove tutto, tutto ti portava a pensare che un mondo migliore fosse possibile.
Perchè quel mondo lo portavi dentro.
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una dura realtà
Quanto misero è a volte l'animo umano. In questo romanzo è la paura che emerge con preponderanza, la paura innata di ciò che non si conosce: la paura di non capire e di non saper affrontare le situazioni come già le conosciamo, la paura nei confronti di una gente che non ha i nostri costumi, la paura di amare.
Vengono affrontati temi che sono molto attuali ai quali io stessa non riesco ancora a darmi una risposta convincente perché provo emozioni contrastanti soprattutto in merito al problema dei rom o dell'immigrazione in generale.
Il punto di vista però si avvicina a quello del commissario Marini che non si lascia abbindolare dalle facili soluzioni, che è già stato emarginato una volta perché ha voluto cercare la verità.
...”Lei è un grande idealista. Che cazzo ci fa nella polizia?”
Una bella indagine per questo commissario senza briglie, sarà dura tenerlo a freno.
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Ladro di Sogni
Premetto che non sono un lettore di noir (o forse non lo sono ancora) quindi questo libro lo giudico da "inesperto": l'ho letto in pochissime ore, l'ho divorato, molto bello, avvincente.
E poi un'analisi della società attuale lucida, non banalizzata e per niente buonista. Un personaggio principale che non è lo stereotipo del detective ed anche per questo un bravo all'autore che non è caduto in "facili tranelli".
Spero venga alla luce (presto) il seguito di questo romanzo perché ci sono cose che meritano approfondimento.
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Ladro di sogni
Dopo averci regalato delle autentiche emozioni con la raccolta di racconti "Rumori di fondo", Sergio Paoli ci riprova con un romanzo a tinte cupe, raccontandoci uno scorcio della nostra società, senza risparmiare nessuno, il tutto permeato da un'ironia sottile, da una perfetta descrizione dei personaggi, su tutti quello dell'Ispettore Marini, uomo prima che tutore della legge in tutte le sue sfaccettature e emozioni.
Esilarante e indimenticabile il capitolo della "portinaia", scorcio "mostruoso" e al limite del sarcastico (ma con un fondo di verità) dove possa trascinarsi il nostro "grande fratello italiano" (prima la parrucchiera poi la telefonata al 113!).
Spero di ritrovare quanto prima l'umanità, la rabbia, le emozioni di Federico Marini.
Nel frattempo i miei complimenti a Sergio, autore che consiglio a tutti.
Un'esordio noir coi fiocchi!
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Ma che bel libro!
Mi è proprio piaciuto.
C'è un momento - che è quello che va da quando finisco l'ultima frase a quando chiudo il libro "definitivamente" - in cui sono "assalita" dalle sensazioni che il libro mi ha dato. In pratica, mi si accavallano nella mente 100.000 cose (di solito positive ma anche negative) in ordine sparso. Non riesco quasi mai a mettere in ordine il tutto e ad approfondire il mio giudizio.
In questo caso, quello che mi ricordo di aver pensato nell'attimo in cui ho chiuso ladro di sogni è questo:
1 - strutturato benissimo
2 - scritto meravigliosamente (quanto mi piace lo stile di Sergio Paoli)
3 - viva Marini :)
Di Marini dico che: fa molta simpatia, è praticamente impossibile non condividere i suoi pensieri.
Di bello c'è che non è una primadonna, non monopolizza l'opera...non solo lascia spazio a tanti altri personaggi ma gli eventi non vengono raccontati tutti "con i sui occhi". Questo fa si che non si abbia un'"overdose" da protagonista, come succede in altri autori che ho incontrato.
Ah, un'ultima cosa: gran bella trama!
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Una storia apparentmente semplice
Un giallo noir che è al tempo stesso un pamphlet, un libro-denuncia di certe furberie della classe politica italiana. Attorno alle vite di quatto personaggi(uno è il vice commissario Marinil, il personaggio principale del libro) opera una umanità inquietante che è alla ricerca di verità semplici da dare in pasto ad una opinione pubblica che ha rinunciato ad essere tale, una verità-carota da far vedere all'asino che tira il carretto per distrarlo dai veri problemi, che gravano sulle sue spalle. Soprattutto una umanità che non vuole più pensare, vuole risposte pronte (o gliene forniscono in quantità industriale per non farla pensare), che non ha più sogni perchè qualcuno glieli ha rubati da giovane o da grande ci ha pensato la televisione con le sue lunsinghe commerciali.