La tua ombra ti sta aspettando
Letteratura italiana
Editore
Recensione della Redazione QLibri
OMBRE DISTORTE
Eleonora e Marlene sono due gemelle, due sorelle, due facce della stessa medaglia.
Sono giovani, sono belle, sono identiche… solo una cosa le differenzia: una carrozzella.
A seguito di un incidente Eleonora convive da anni con una carrozzina; bisognosa di aiuto di terze persone, per le più piccole cose della vita quotidiana, affronta la sua nuova vita con grande forza d’animo, almeno apparentemente… nella realtà, quella del suo Io più profondo, la sua Ombra la sta sovrastando, la rabbia per una vicenda del suo passato, sta venendo fuori in tutto il suo splendore devastante. Vittima o carnefice?
Marlene subisce da sempre il fascino e il carisma della sorella, anche ora che non ha più l’uso delle gambe, riesce ad attirare l’attenzione di tutti, come da piccole, nulla è cambiato: lei era la più bella, la più brava, la più simpatica, la più. E’ stanca di questo rapporto basato su rancori inespressi e sulla vicenda che ha segnato la loro infanzia, la loro famiglia… ne parla sempre col dottor Rosati, ha una rabbia dentro che sembra volersi manifestare nel modo peggiore da un momento all’altro. Vittima o carnefice?
Nella vicenda ci sono anche altri personaggi, Roberto, il ragazzo cui Eleonora scrive lettere che non verranno mai spedite, Pietro, il vicino di casa tanto carino e disponibile, Johana, la ragazza di Pietro, Don Venanzio, parroco nonché amico di famiglia delle gemelle… ognuno con la propria Ombra che li guida nelle loro azioni, nelle loro parole, nella loro vita.
Il confine tra vittima e carnefice è veramente molto labile, Luce e Ombra, Bene e Male sembrano convivere in ognuno di loro, di noi… quanto è facile superare il confine? Quanto è facile/difficile convivere con la propria Ombra? Quanto è facile farsi vedere agli occhi degli altri come vittime ed essere in realtà carnefici?
La vita quotidiana è piena di questi errori di giudizio, basta aprire un giornale per leggere che un marito modello ha ucciso moglie e figli per poi uscire di casa come niente fosse…
Capitoli brevi ma concisi che danno vita a una storia che fa riflettere, all’inizio può esserci un po’ di confusione, non si capisce mai chi sia vittima o carnefice, ma piano piano ogni tassello va al suo posto e il finale lascia posto a un solo vincitore: Ombra.
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Opinioni inserite: 1
TROPPE OMBRE!!
Nel libro in questione , l’autrice vuole trasmettere al lettore il concetto del dualismo luce-ombra che ogni persona racchiude in sé. Ed in questo senso devo dire che l’intento è riuscito. Ogni personaggio menzionato nel libro viene svelato attraverso questo dualismo.
A mio avviso risulta essere anche un punto debole della trama, l’autrice spinge in modo paradossale su questo punto, tanto da far sembrare ogni personaggio, affetto da una sorta di schizofrenia.
Viene calcata talmente la mano, da caratterizzare ogni personaggio alla stregua di un paziente psichiatrico (qualcuno lo è davvero…)
L’atmosfera che si respira durante la lettura è pesante, non tanto per le vicende narrate che sono davvero esigue e poco particolareggiate, proprio per la continua ripetizione del concetto sopra-citato.
Ecco che Eleonora rimasta paraplegica in seguito ad un’ incidente stradale dove ha perso la vita il suo fidanzato, continua a scrivergli lettere che chiude poi in un cassetto, tramando vendetta alle spalle della sorella gemella Marlene che, a sua volta l’ha tradita proprio con Roberto.
Le stesse sorelle trascinano traumi importanti dovuti ad un’infanzia infelice con un padre alcolista e violento.
Lo stesso psichiatra che segue Marlene, sofferente non solo per la figura paterna, ma anche per il successo sempre avuto dalla sorella che l’ha sempre fatta rimanere in disparte, nasconde al di sotto dell’apparente tranquillità d’animo e razionalità, un problema deontologico e del proprio vivere quotidiano, che lo fanno apparire non certo come il cavaliere senza macchia.
Ecco che mi ritrovo ad arrancare faticosamente tra le pagine, nonostante il libro sia composto solo da poco più di duecento pagine.
Non manca nemmeno l’aspetto thriller, nel quale una persona si ritrova legata come una salamella stile mummia egizia, con il capo grottescamente girato forzosamente da un lato, in un ambiente chiuso, senza che il lettore abbia indizi su chi sia e perché si trovi in quelle condizioni.
Frettolosamente e semplicemente il finale svelerà gli arcani della “complicatissima” vicenda, verrà fatta luce e magicamente, tutte le ombre con tutto ciò che di enigmatico e problematico, portano con sé, spariranno, con un finale da , “tarallucci e vino”, che poco si addice alla linea della trama tenuta fino ad allora.
Lo stile di scrittura semplice, molto ripetitivo, con personaggi poco credibili, con anche qualche errore di trascrizione o di stampa, mi ha infastidita parecchio.
La copertina, con riportata una maschera stile "carnevale di Venezia" , così barocca,con questo aspetto esteriore così platealmente visibile, con il nero e l'oro in risalto e l'occhio vuoto, con un ombra nera all'interno, continua a calcare la mano sul concetto ripetuto costantemente in tutta la storia, non mi è piaciuta proprio.
Il libro non è stato di mio gradimento, quindi non ne consiglio la lettura.