La stazione
Letteratura italiana
Editore
Recensione della Redazione QLibri
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Milano sotterranea
De Michelis col suo romanzo d'esordio immagina che al di sotto della stazione centrale di Milano ci siano delle comunità sconosciute agli abitanti di sopra. Queste civiltà a sé stanti sono più di una e formano una stratificazione sempre più sconosciuta e misteriosa man mano che ci si avvicina al centro della terra. Protagonisti principali del romanzo sono Cardo: un ispettore della Polfer finito nella più grande stazione di Milano, come punizione per avere denunciato alcuni colleghi corrotti. Tormentato per la retrocessione dalla squadra omicidi alla ferroviaria e per l'omicidio del padre avvenuto in circostanze poco chiare e dopo che avevano roto i rapporti, Cardo fatica ad adattarsi alle regole e tende a prendere iniziative anche contro l'espresso divieto dei suoi superiori. Sua compagna di avventure è Laura una giovane volontaria del centro di assistenza della stazione, dotata di uno strano dono che le consente di sentire come se fossero suoi i sentimenti e le emozioni di chi le sta vicino.
Tra i due: giovani e belli scatta l'inevitabile storia d'amore, che però non riesce a renderli del tutto sinceri l'uno con l'altro e a svelare tutti i loro segreti. Per proprio conto e seguendo piste diverse i due scoprono il mondo sotterraneo sotto la stazione e si mettono in guai più grossi di loro.
Questo romanzo mi è piaciuto molto all'inizio, quando sembrava si trattasse di un giallo. Una serie di animali trovati straziati in diversi punti della stazione, sembra infatti preludere alla presenza di un serial killer. Poi le cose si complicano, man mano che si scoprono nuovi livelli di vita nel sottosuolo e ci si mettono di mezzo dapprima la magia, con riti, santoni e quant'altro. Infine, tanto per non farsi mancare nulla, arriva anche in complotto di largo respiro che coinvolge anche i massimi vertici della polizia meneghina. Rapimenti, fughe rocambolesche, sparatorie, si mischiano a interventi per così dire divini.
Per il mio gusto l'autore ha messo troppo in questo libro. L'idea mi è piaciuta molto: mi ha intrigato immaginare che una stazione di cui la maggior parte conosce solo un livello, invece ne abbia molti altri, sia salendo verso l'alto che scendendo verso il basso, e ancora altri ne abbia a seconda se viene vissuta di giorno o di notte. Poi però ci si devono porre dei limiti e decidere in che direzione andare, per come è strutturato questo libro, nonostante sia scritto molto bene, in modo chiaro e lineare diventa faticoso stare dietro a tutto. Questo bel mattone da oltre ottocento pagine avrebbe potuto essere diviso in due volumi, e non lo dico perché manchi di logica o perché in fin dei conti la storia risulti slegata o le vicende buttate lì tanto per occupare spazio. Semplicemente trovo che a volte aggiungere non sia necessariamente la strada migliore.
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Opinioni inserite: 1
Mah!
Come si fa a mettere insieme, nella stesso racconto, scontri padre-figlio, riti vudù a Milano (!), tratta della prostituzione, assassini seriali, camice nere di allora e di oggi, storie di corna tra colleghi, speleologia urbana, tesori nascosti, l'olocausto, animali fantastici, possessione, bambini fantasma, senzatetto, volontariato? Si scrive un tomo di 800 pagine e oltre come questo, La stazione.
Il romanzo parte bene, la parte giallo/thriller è anche intrigante, ma poi... Ma poi si perde. Per riempire il numero esagerato di pagine il tutto perde di credibilità. Tutte, ma proprio tutte le vicende narrate confluiscono in una trama unica che non so se definire più demenziale che improbabile. Il romanzo ha almeno quattrocento pagine di troppo, poteva restare un buon horror con le vicende del fantasma, oppure un giallo con la storia del presunto tesoro del gioielliere o anche della tratta della prostituzione e dei riti che legano povere donne agli sfruttatori, persino fare denuncia sociale con la storia dei dimenticati ed abbandonati, i senzatetto.
Invece no, diventa un fantasy, quasi alla Neil Gaiman (ha molti punti in comune con Nessun dove), solo che quello ha 300 pagine e nessuna velleità realistica, e lo dichiara.
Insomma, La stazione: tempo e soldi buttati.
Consigliato solo se non si ha sottomano nient'altro.