Narrativa italiana Gialli, Thriller, Horror La stanza del dipinto maledetto
 

La stanza del dipinto maledetto La stanza del dipinto maledetto

La stanza del dipinto maledetto

Letteratura italiana

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Perugia, 1540. Quattordici cavalieri devono difendere la città dall’invasione delle truppe di Papa Paolo III. Ma uno di loro tradisce e trascina i suoi tredici compagni in un patto oscuro, suggellato da un rito satanico e destinato a sciogliersi soltanto 476 anni dopo. Mancano pochi anni a quel fatidico 2016 quando Elizabeth si trasferisce a Perugia. È la figlia del professor McInley, uno storico dell’arte venuto da Londra per studiare un misterioso affresco rinvenuto nella Rocca Paolina. La ragazza comincia a frequentare l’università. Tra i tanti nuovi compagni di corso incontra Lars, un ragazzo svedese. Tra loro nasce subito una storia d’amore. Il professor McInley, nel frattempo, studia l’affresco. Chi sono gli uomini raffigurati nel dipinto? Intanto una serie di omicidi terrificanti sconvolge la città. Tra le vittime c’è un solo collegamento: tutte stavano lavorando all’affresco della Rocca Paolina...



Recensione della Redazione QLibri

 
La stanza del dipinto maledetto 2013-09-21 17:09:50 Ginseng666
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Ginseng666 Opinione inserita da Ginseng666    21 Settembre, 2013
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Un mistero sepolto nei secoli...

Questa lettura mi ha affascinato e ho concluso questo libro in 4 giorni, nonostante la sua mole.
Un libro avvincente da cui non ho potuto staccarmi finchè non sono giunta alla conclusione.
La vicenda si snoda tra passato e presente, con descrizioni del territorio esaustive e particolareggiate; personaggi ben definiti e una realtà inquietante che affonda le sue radici nella polvere del tempo.
Verità nascoste, segreti vergognosi, innominabili... colpe di cui la chiesa si è macchiata e che non dovranno mai vedere la luce.
Perugia, 1540. Un'epoca di conflitti, in cui pare che il papa volesse impadronirsi di quel territorio.
Servendosi di un esercito numeroso, feroce pronto ad ogni evenienza, perché quelli erano tempi in cui il papa teneva molto di più al potere temporale che a quello spirituale.
Ma ci sono 14 cavalieri che si oppongono a questo potere e lottano perché la città di Perugia non venga conquistata dalle truppe papali.
Che fare? Un frate offre loro l'immortalità in cambio della loro resa; dovranno solo allontanarsi dalla città e saranno salvi, in più avranno l'immunità dalla morte e dalle malattie.
Ma uno di loro ha tradito i compagni e mentre lui gode della protezione divina...gli altri rimarranno vittime di un patto diabolico, cui dopo secoli dovranno rendere conto...
Cinquecento anni dopo lo storico Prof. Mciley si reca a Perugia per indagare su uno strano dipinto, restaurarlo all'interno della Cappella Paolina e da lì iniziano guai per lui e la sua famiglia.
Tre dei suoi colleghi restauratori verranno uccisi brutalmente e la figlia Elizabeth entrerà in contatto con Lars, un ragazzo misterioso... che pare solo lei riesca a vedere.
Mentre Perugia viene travolta dal terrore, cela nelle sue strade, nei suoi vicoli, perfino nel tuono sinistro dei suoi temporali... segreti innominabili che non vogliono assolutamente vedere la luce.
Il mistero, la maledizione del dipinto che pare evocato da un girone dell'inferno travolge tutti coloro che osano accostarsi ad esso.
Alla fine, per quanto molti misteri saranno svelati, una domanda, lecita del lettore rimane sospesa nell'aria: chi è veramente Elizabeth? Perché riesce a mettersi in contatto con angeli e demoni?
Da dove viene e quale sarà il suo destino?
Il dipinto maledetto: "Una serie di immagini, ritratte da lontano e da vicino, particolari di un affresco che doveva essere enorme e che presentava forme inquietanti. C'erano angeli con spade sguainate, diavoli con le zampe caprine, frati con il volto coperto, squarci e lampi che cadevano dal cielo, gente che veniva sgozzata, sangue, cavalieri.."
Misteri, verità arcane che non vedranno mai la luce.
Consiglio questo libro agli amanti del genere thriller.
A me è piaciuto molto, lo preferisco sinceramente anche a Dan Brown.
Saluti.
Ginseng666

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Thriller storici.
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La stanza del dipinto maledetto 2015-07-17 08:22:51 fraghi88
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fraghi88 Opinione inserita da fraghi88    17 Luglio, 2015
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Un thriller dalle atmosfere gotiche in una Perugia

RECENSIONE
Ho letto questo libro quasi tutto d’un fiato, non riuscivo a staccarmi dalle sue pagine: adoro le storie divise fra sbalzi temporali. L’autore ha uno stile impeccabile e veramente affascinante, ha saputo teletrasportarci dalla Perugia rinascimentale fino ai tempi nostri, riuscendo a collegare benissimo un mistero religioso davvero intrigante giungendo dopo più cinquecento anni alla storia un po’ inspiegabile di una studentessa inglese.
Questo romanzo è definito un thriller, così il lettore si aspetterebbe di restare fin da subito con il fiato sospeso quasi rimanendo all’erta su ogni piccola grande vicenda svolta; invece questo libro è veramente un tipo di giallo dai risvolti impensabili e sorprendenti, senza versare eccessivo sangue o regalando un violento battito cardiaco.
La trama si districa piano piano rendendoci partecipi di un patto siglato dal Diavolo fra quattordici cavalieri medioevali risalenti al 1540.
Devo dire un periodo storico da me meno amato e conosciuto, ma che alla fine lo scrittore mi ha fatto veramente adorare.
Il secondo filone temporale è ambientato ai giorni nostri, dove si racconta la vita di Liz, una studentessa che ha lasciato la sua amata Inghilterra più volte per raggiungere insieme alla madre e al fratello il folle lavoro di suo padre, il professor McInley.
La figura un po’ pazza di questo genitore, studioso dell’arte, alle prese della risoluzione di un mistero racchiuso in un ambiguo dipinto ritrovato proprio a Perugia.
Corrado Spelli rende davvero suggestiva questa città umbra che spesso nei libri non viene quasi mai presa in considerazione.
Ho amato le sue descrizioni quasi gotiche dei suoi vicoli e dei suoi monumenti, riuscendo a tracciare il giusto percorso per arrivare a disegnare il sordido mistero.
L’unica cosa che oserei dire è quella di non classificare veramente questo romanzo come un thriller, ma quasi come uno young adult romantico dai risvolti storici e noir.
All’inizio la storia appassiona meno, perché l’autore si sofferma più sul punto di vista femminile della protagonista e su i suoi sentimenti verso Lars, il misterioso ragazzo di cui si invaghisce.
Andando avanti ci si appassiona sempre di più alla storia scoprendo tutti i motivi per definire questo libro quasi avvincente, anche se mi sarei aspettata una spiegazione più sorprendente per il finale.
Una conclusione dai toni amari, ma che in parte mi ha soddisfatto, visto che non ha il lieto fine che ci si aspetta da ogni storia, anche se avrei voluto una spiegazione più metodica su tutto il mistero per apprezzare al meglio il concludersi di una così ampia e ben fatta vicenda.
Questo autore ha tutte le armi per sfondare e migliorare: un libro da consigliare assolutamente a chi ama emozionarsi con una narrazione ricca di sbalzi temporali.

Francesca Ghiribelli.







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Consigliato a chi ama i thriller e i noir avvolti dal mistero di epoche lontane.
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La stanza del dipinto maledetto 2014-02-25 18:18:41 Carloz
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Carloz Opinione inserita da Carloz    25 Febbraio, 2014
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Mistero?

Ecco, questo è il male… nel senso che non sarebbe manco scritto proprio male, ma è qualcosa di fastidioso al punto di sperare che prendano la protagonista, ne facciano il pasto per una messa nera e la sbudellino.
Invece no, e la storiella prosegue con l’unico pregio di intervallare la storia di Lars, identità posticcia di studente svedese (è biondo e bello, da dove caspita deve venire?) di un giovane nobile perugino che negli anni della riconquista papale della città vende, cede, si fa fregare l’anima da un monaco trafficone in cambio dell’immunità della sua famiglia all’arrivo delle forze papali, diventando al contempo immortale, con quella di Elisabeth, studentessa inglese che arriva in città negli anni nostri a rimorchio del padre studioso d’arte dedito al risolvimento dei misteri delle attribuzioni dei quadri antichi.
Elisabeth è una palla di ragazza come poche, sempre chiusa nella sua stanza con l‘ipod nelle orecchie (spero che diventi sorda, chi cavolo usa ancora l’ipod per ascoltare musica? Beh, ma lei manda messaggi a tutto spiano e soprattutto telefona, quindi ha vent’anni come me…) o a rimorchio delle sue nuove amiche italiane, zoccole, sempre ubriache e con borse Luis Vuitton come status symbol. Fino al loro incontro – occhi a cuoricino – che la trasforma in una pedante innamorata coi tacchi.
Naturalmente Lars, bello, intelligente e immortale, ha concionato per tipo dieci capitoli sul fatto che lui e gli altri suoi amici nobili mai e poi mai avrebbero lasciato la città in mano alle truppe papaline, ma poi ci ha pensato tipo tre righe e patatrac! arriva l’amico che gli rifila la storiella di salvaguardare la sua famiglia e i soldi e vaffanculo Perugia.
E l’amico? L’amico è peggio di lui, lui viene portato al patto dal fratello che per essere chiaro e conciso si pianta un coltello in pancia, così per far vedere che è effettivamente immortale. E lui? Va bene, nessun problema, anch’io anch’io.
Perché nel 1500 e rotti te ti fidi di un monaco un po’ lurido e di tuo fratello (che non vedi da minimo dieci anni) e fai un rito per diventare immortale.
Lars ed Elisabeth s’innamorano ma vengono ostacolati da praticamente tutti compreso il cane che passeggia, mentre qua e là un killer semina cadaveri come non ci fosse un domani (tre, neanche tanti…) impunito, visto che la scema non lo denuncia alla polizia, avendolo visto una sera di pioggia…
Ah, ciliegina sulla torta, il libro non finisce, s’interrompe.

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La stanza del dipinto maledetto 2013-10-13 20:49:47 gianfranco1
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gianfranco1 Opinione inserita da gianfranco1    13 Ottobre, 2013
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Highlander a Perugia....


Sono sempre più convinto che il nostro Presente è sempre legato al Passato, bello o brutto che sia.

Questo racconto si sviluppa su due parti
La prima è ambientata a Perugia nell’anno 1540 e comincia con la storia di quattordici cavalieri giovani e valorosi che avrebbero dovuto difendere la loro città appunto Perugia dall’attacco dell’esercito vaticano ma che segnano la resa siglando un patto con un araldo dell’epoca in cambio dell’immortalità e immunità dalle malattie ma uno di loro tradisce e quel patto invece che con Dio è suggellato con il diavolo.
La seconda parte è ambientata ai nostri giorni e racconta della vita di Elizabeth McInlei, una giovane studentessa inglese, la quale si trasferisce a Perugia, perché il padre studioso di storia dell’arte, è incaricato di decifrare un misterioso ed enigmatico dipinto rinvenuto nei sotterranei della città.
Da questo momento una serie d’inspiegabili omicidi scuote gli abitanti della città e invano si cerca di trovare un collegamento tra questi orribili avvenimenti e l’antico affresco.
Intanto mentre si legge e ci si perde tra i vicoli bui di Perugia, si è stati coinvolti dall’inaspettata e bella storia d’amore che accade tra la ragazza e il misterioso Lars, che solo lei riesce a vedere e ricordare, con numerosi colpi di scena ricchi di suspense e mistero creando una forte dose di suggestione.
Tutto questo rende il racconto appassionante, intrigante e non si vede l’ora di giungere al termine del libro per scoprirne il Finale.
Questo libro mi è piaciuto molto, i due racconti sono ben equilibrati e le descrizioni rendono tutto molto affascinante, avvincente dalle atmosfere seducenti e spero davvero che l’autore continui a dare un seguito a quanto già scritto.

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La stanza del dipinto maledetto 2013-10-07 12:08:06 MrsRiso13
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MrsRiso13 Opinione inserita da MrsRiso13    07 Ottobre, 2013
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Mai fermarsi alle apparenze

Perugia medioevale, il suo passato e il suo presente per sconvolgere la vita di ragazza inglese Elizabeth McInley, sicura di passare una noiosa trasferta umbra in attesa del nuovo trasferimento di suo padre, storico dell'arte, ma che, a causa dell'amore, si ritrova impegolata in una diatriba lunga quasi cinquecento anni.
Ebbene Signor Giudice e Signori della Giuria, concedetemi questo passo di “La Forma dell'acqua” di A. Camilleri:

«"Che fai?" gli domandai.
E lui, a sua volta, mi fece una domanda.
"Qual è la forma dell'acqua?".
"Ma l'acqua non ha forma!" dissi ridendo: "Piglia la forma che le viene data"»

per dire che non ci possiamo fermare alle apparenze per disquisire intorno a “La stanza del dipinto maledetto”. Permettetemi di dire che alcune volte si viene etichettati ciò che non si è, ma non per questo siamo delle nullità, semplicemente la verità è un'altra e il romanzo non è colpevole come sembra. Lo dimostrerò!
Signori Giurati dobbiamo guardare avanti, non fermarsi alla sensazioni iniziali o la critica sarebbe impietosa, il lettore di gialli più indulgente rimarrebbe insoddisfatto. E' vero, non lo nego, l'analisi della trama gialla porta ad avere un'unica certezza: i morti. Tutto il resto è solo abbozzato e fa da sfondo, ma, anche dei cadaveri sia sa poco. Cosa hanno fatto? Perché sono stati uccisi? Per le loro scoperte? Fin dove erano arrivati? Perché ciò che hanno appreso, non è stato passato agli altri membri dell'équipe di lavoro, portavano avanti ricerche in solitaria? Se le loro scoperte sono sparite perché non ci si meraviglia di questo evento? Infine, chi indaga sulle loro morti? Visto che le indagini sono del tutto assenti o liquidate con frasi banali quali: “gli inquirenti brancolano nel buio”, “stiamo vagliando varie ipotesi” e simili. Tra tutte queste incertezze e questi dubbi, senza sapere comprenderne i motivi, a un tratto l'annuncio atteso:la cattura del colpevole.
“Carneade, chi era costui?” (Don Abbondio – I promessi sposi)
Fa il suo ingresso nelle scene un perfetto sconosciuto mai incontrato prima durante la lettura, inchiodato in base a una prova non degna di tale nome.
Ce n'è per indignarsi lo capisco! Vi prego Signori della giuria, lo so, lo so, le prove sembrano incriminare il mio cliente, ma aspettate, permettetemi di finire, approfondiamo, guardiamo oltre la forma che è stata fatta prendere all'acqua.
Spostiamo lo sguardo dal giallo, focalizziamo la nostra Elizabeth, un giovane donna, sballottata in giro per il mondo da un padre attratto più dal lavoro che dalla famiglia, sempre alla ricerca del successo. Una madre assente che spesso nasconde la testa sotto la sabbia e un fratello, playstation&co. dipendente. Una caratterizzazione dei personaggi a 360° gradi, descritti con chiarezza e profondità, scandagliando stati d'animo e pensieri. Accanto a loro, i personaggi del passato citati fedelmente e gli altri attori minori, come le amiche, specchio della vita a vent'anni, delle paure e delle frivolezze dell'età. Passiamo all'analisi del contesto storico, sempre preciso e dettagliato, puntualmente amalgamato alla parte di fantasia per completarla ed esaltarla. Svisceriamo le descrizioni di Perugia, una città con scorci degni di un quadro d'autore, raccontata a tinte forti in accordo con le scene e gli stati d'animo dei personaggi. Alla luce dei fatti espressi, anche il giallo, non più in primo piano, può essere visto sotto una nuova luce, non motore della trama, ma completamento di una storia a tratti “young adult romance” a tratti “urban fantasy”, un romanzo che fonda le sue radici nella storia del passato, negli intrighi tra Stato e Chiesa e nelle nefandezze, che in nome di essa, sono state perpetrate da uomini malvagi e senza scrupoli. Una storia che rielabora ciò che è stato e lo trasporta nel presente dove le ferite di ieri devono essere sanate e le verità occultate vanno, almeno in parte, svelate.
E' vero Vostro Onore, la partenza non è brillante a tratti si sbadiglia, ma stiamo parlando di un'opera prima! Cos'è infondo, un atto respiratorio accessorio paragonato ai colpi di scena successivi. Concordo Signori della Giuria, malgrado tutto il finale appare nebuloso, ci sono misteri non a pieno risolti, ma questo non sminuisce il romanzo, non gli fa perdere la credibilità, per cui concedetemi di
terminare dicendo: mai fermarsi alle apparenze. Ancora una volta, il contenuto è più importante del contenitore.
Signor Giudice e signori giurati alla luce di quanto affermato chiedo la completa assoluzione del mio cliente dai reati in oggetto perché i fatti non sussistono e che la lettura sia liberata senza indugi ulteriori!

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