La reincarnazione delle sorelle Klun
Letteratura italiana
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Doppio o non doppio
Manlio Castagna è tornato in libreria con un romanzo particolare dal titolo “La reincarnazione delle sorelle Klun”. L’opera non appartiene a un genere unico in quanto contiene al suo interno elementi di molteplici sfaccettature, dall’horror al giallo, dal soprannaturale al fantasy sino al thriller, cosa a cui Castagna già ci ha abituato, basti pensare a “La notte delle Malombre”, uno scritto tra lo storico e il fantasy, tra il mistery, il romanzo per ragazzi e quello per adulti.
Due le famiglie che conosciamo, quella dei Klun e quella degli Odascalchi/Monforte/Dalcò. Le vicende relative ai Klun si collocano tra gli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, la famiglia Odascalchi/Monforte/Dalcò prende forma negli anni del nostro contemporaneo.
Augusto e Dora Klun perdono le due figlie, Gorizia e Fiorenza. Un dolore atroce, che non può in alcun modo essere compensato. Poco dopo però arrivano le due gemelle Gloria e Felicita. Tante le similitudini, i tasselli concordanti che fanno pensare a una reincarnazione delle prime nelle seconde.
Ancora c’è Rina Monforte. Madre di Erika, figlia del primo marito, e di Kevin ed Emilio, nati dal secondo compagno, Davide. Incontrerà Attila, scrittore/predicatore di grande carisma, che scombussola la sua vita in ogni suo aspetto. Sembra inoltre collegato all’indagine assegnata al commissario Verne.
Le due storie viaggiano parallele, sembrano destinate a non incontrarsi mai. Si dividono buona parte della prima sezione narrativa, alternandosi in capitoli susseguenti che sono collegati da piccoli e precisi “escamotage verbali” che chiudono un capitolo e portano all’apertura del successivo.
A queste due storie se ne ricollega e intreccia una terza che vede quale protagonista Irin. Se in precedenza il lettore era onnisciente, adesso ascoltiamo Irin che ci prende per mano dagli anni Settanta a oggi. Le tre storie, come anticipato, ricostruiranno le fila e sveleranno molti dei misteri che si celano dietro ai personaggi e alle vicende. Perché nulla è scontato, nulla è come appare.
“La reincarnazione delle sorelle Klun” è un libro ben costruito sia a livello di struttura che di forma. La narrazione si sviluppa su più piani temporali e le vicende finiscono con l’intrecciarsi tra loro dopo una iniziale sensazione di indipendenza l’una tra le altre. Ciò rende il titolo solido nella sua formulazione e non danneggia la rapidità della lettura e del ritmo in quanto il lettore è spinto dal desiderio di conoscere del proseguire e dalla volontà di ricostruire il puzzle.
Al tutto si aggiungono frequenti rimandi ai testi sacri e ottime descrizioni ai luoghi che sono parte integrante del racconto. I personaggi descritti tra le pagine sono ben caratterizzati sia dal punto di vista del soprannaturale che da quello psicologico. Lo stile è fluido, adatto alla lettura anche dei più piccoli.
Non mancano gli elementi non realistici quanto fantastici ma Castagna dimostra un’ottima padronanza della parola e un’abilità indiscussa nel condurre dove vuole. Non manca nemmeno il rimando al tema del doppio, cosa molto amata e generalmente utilizzata nella narrativa horror, che viene affrontato con quella giusta dose di originalità.