La regina dei sentieri
Letteratura italiana
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Curioso e divertente
Cosa potrebbe succedere se nel laghetto di una tenuta vitivinicola della Maremma venisse rinvenuto il motocarro Ape di un noto produttore di vino, tale Crisanti Olivieri Frangipane, proprietario della tenuta adiacente peraltro scomparso ben dieci anni fa? Potrebbe essere un caso che proprio il giorno della misteriosa sparizione entrambe le aziende fossero impegnate nei festeggiamenti per la vittoria di un importante riconoscimento (i Tre Bicchieri della rivista specializzata “Gambero Rosso”)? Chissà poi se è rilevante il fatto che proprietari e amministratori delle due tenute limitrofe fossero notoriamente in pessimi rapporti tra loro? Effettivamente a sentire le premesse, qualche motivo per storcere il naso ci sarebbe pure. Sinora pare che gli ingredienti per un buon giallo siano tutti presenti. Servirebbe a questo punto una buona dose di acume e un fiuto sopraffino, qualità che non mancano rispettivamente alle due protagoniste della vicenda: Corinna Stelea, sovrintendente di origini rumene, un metro e novanta di intuito sbirresco e Serena Martini, chimica casalinga, nonché moglie e madre a tempo pieno ed esperta sommelier. Tanto brusca e ruvida la prima quanto solare e impetuosa la seconda. Seppur con caratteri diametralmente opposti la loro sarà un’accoppiata vincente e insieme riusciranno a mettere a posto i pezzi di questo puzzle.
La trama di per se è abbastanza semplice e non voglio anticipare altro anche perché già dopo poche pagine si può intuire quale sarà lo sviluppo della vicenda. Tuttavia il libro a mio parere è davvero singolare. A renderlo speciale è sicuramente l’ambientazione. Le descrizioni sono talmente accurate che durante la lettura si ha l’impressione di veder sfilare davanti agli occhi gli indimenticabili paesaggi della Maremma. Oltre a questo viaggio così suggestivo nelle campagne toscane è particolarmente piacevole l’esplorazione del mondo dell’enologia: tra bottiglie, annate, temperature e processi produttivi, tappi e degustazioni c’è davvero da imparare, sia per chi qualche conoscenza già la possiede, sia per chi è assolutamente estraneo alla materia. Non mancano poi svariate digressioni (dalla famiglia al rapporto di coppia, dalla società alla vita lavorativa e più in generale alle difficoltà quotidiane) insaporite con un pizzico di ironia e sarcasmo che conferiscono un gusto unico alla scrittura e lasciano il lettore a metà strada tra il comico e il paradossale, indeciso se orientarsi verso la riflessione o lasciarsi andare alla risata. Si legge, si impara, si riflette e ci si diverte. Cosa affatto scontata direi! La sintonia tra narrazione e dialoghi rende il libro perfettamente equilibrato, sintomo di una capacità espositiva fuori dal comune. Originale anche la scelta di alternare capitoli esposti in prima persona femminile da Serena, a capitoli scritti in terza persona da un narratore maschile esterno che viene presentato come il senso del dovere di Corinna. Questa fusione dei punti di vista di genere è un altro elemento di forza che rende la lettura ancora più intrigante.
“La regina dei sentieri” si cela tra le pagine e gioca con i lettori, insegnando che ogni mappa disegnata intorno a noi è un labirinto, fatto di percorsi più o meno impervi e pericolosi, tra i quali si nasconde sicuramente la via che può renderci liberi: una libertà che, alla consapevolezza di se, unisce quella forza necessaria per raggiungere ogni meta. E’ il primo libro che leggo firmato a quattro mani da Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone e sicuramente non sarà l’ultimo. Il consiglio che posso darvi è di fare altrettanto.
Sorseggiate ogni pagina come fareste con un buon vino!