La ragazza che cancellava i ricordi
Letteratura italiana
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Olga Rosalia Bellomo
Chiara Moscardelli , dopo aver avuto un ottimo successo di pubblico con i libri Volevo essere una gatta morta, La vita non è un film, Quando meno te lo aspetti, Volevo solo andare a letto presto, Volevo essere una vedova, Teresa Papavero e la maledizione di Strangolagalli, Teresa Papavero e lo scheletro nell’intercapedine; torna in libreria con una nuova, vibrante, protagonista nel libro intitolato La ragazza che cancellava i ricordi, edito da Einaudi.
Chi è questa ragazza di cui si fa riferimento nel titolo? La ragazza si chiama Olga, ha oggi trentanove anni, ed è un po’ particolare. Cresciuta, sola, con una madre affetta da Alzheimer, Olga teme di finire come sua madre, dimenticandosi degli eventi, delle persone e delle cose. Un padre, anche lui strano, si fa vivo con lei solo dopo molti anni, e l’addestra quasi militarmente e di nascosto. Perché lo fa? E’ uno dei tanti quesiti che Olga si pone. Lui per lei è:
“L’uomo più bello del mondo (…) per la prima volta nella sua vita, pensò di essere davanti a una persona da cui non c’era niente da temere. Alto, muscoloso, due occhi così verdi da sembrare quasi trasparenti, il tipo le stava di fronte in tutto il suo splendore.”
Un padre che la costringe, quasi, a crearsi una vita in solitudine, dove diffidare sempre di tutto e di tutti. Va a Londra, dove impara una particolare tecnica di Tatuaggi, e una volta tornata in Italia cerca la totale invisibilità. Ma è soddisfatta solo parzialmente, perché un articolo di giornale la smaschera e lei diventa:
“Nascosta tra le montagne, la attuatrice che cancella i ricordi, (…) era andata nel suo studio con la scusa di farsi tatuare un orribile tulipano, e non si era certo qualificata come giornalista. Olga aveva percepito che nascondeva qualcosa, ma non poteva sospettare cosa. (..) Nessuno conosceva il suo passato, né sapeva perché, quasi dieci anni addietro, si fosse trasferita lì.”
Nell’esercitazione del suo lavoro di attuatrice incontra Melinda, e ne diventa amica. Ora lei è scomparsa, e Olga si pone troppe domande, e cerca di trovarla ad ogni costo. Per riuscire nella sua impresa, però, si scontra con enormi difficoltà che mineranno, addirittura, la sua stessa vita. Riuscirà a trovare la sua amica?
Chiara Moscardelli scrive con questo libro un giallo sui generis, che ruota, essenzialmente, sulla protagonista assoluta: Olga. Un ritratto di donna inusuale che, tuttavia, colpisce per la sua singolarità:
“Olga Rosalia Bellomo, era in perfetta contraddizione (…) lei era schiva, sospettosa, poco incline all’avventura, e alla vita sociale, per nulla avvezza alla seduzione. E considerava questa caratteristica una fortuna.”
Il suo rifiuto è perturbante, la sua sfiducia verso il genere umano, e in particolare verso gli uomini, colpisce nel profondo:
“Nessun uomo è un’isola. (…) Niente legami. Voler bene a una persona significava mettersi alla sua mercè.”
Inoltre l’autrice fa propria la caratteristica secondo cui il giallo è lo specchio della società di cui parla, per cui lei tratta temi tanto delicati quanto attuali, esempio: la condizione della donna, le fragilità delle persone, la fecondazione assistita e le sue intime, laceranti, contraddizioni, per cui:
“Nella storia che sto per raccontarvi le donatrici, per quanto non siano da considerarsi vittime involontarie di uomini senza scrupoli, sono pur sempre vittime. Sono, ancora, una volta, donne. Ma la loro forza ha, ancora una volta, sparigliato le carte e ci ha condotti a una vittoria che è tutta loro.”
Ne emerge un ritratto di donna vivissimo, preciso e stupefacente. Una lettura, forse meno ironica delle precedenti a firma Chiara Moscardelli, ma molto profonda e scorrevole. Una trama ben congegnata, personaggi ambigui, ma sempre ben distinti, una parte dialogica che ben si alterna a una prosa semplice, ma incisiva. Per tutti gli amanti della scrittrice, ma non solo. Una lettura adatta a tutti, per trascorrere ore liete in compagnia di un personaggio fuori dal comune.