La quarta sorella
Letteratura italiana
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 1
Psicologia in pillole.
Nella rete vi sono diversi pareri dubbi o addirittura negativi riguardanti il romanzo 'La quarta sorella' ritenuto da alcuni un 'malloppone' di difficile digestione e per questo mollato entro le prime cinquanta pagine o poco più, ma assolutamente, sebbene dopo un inizio a rilento prendo le distanze da chi, dimostrando pressapochismo e impulsività, si permette giudizi precoci e coloriti.
Sebbene in principio l'opera possa apparire come un saggio psicologico, a storia incanalata, si delinea un vero e proprio romanzo peraltro incentrato su un argomento attuale quale il crimine familiare.
L'autore, uno dei più grandi psichiatri italiani, è Vittorino Andreoli e in quest'opera uscita per Rizzoli nel 2013 mette a nudo le perversioni dei ruoli talvolta malati all'interno delle mura domestiche, le quali per tradizione popolare, dovrebbero essere le più sicure e capaci di proteggere l'individuo dai mali del mondo mentre, spesso risultano essere delle vere e proprie polveriere pronte a scoppiare e a distruggere il bene.
Senza alcun anticipo di trama, garantisco che tra queste pagine si spiegano in modo chiaro e comprensibile i possibili conflitti legati ai ruoli esistenti all'interno di una classica famiglia, quindi, ad esempio, il rapporto – qua complicato e morboso - tra un marito e una moglie sposati da trent'anni e ancor più specificamente sono scandagliati i rapporti filiali, sia quelli tra padre e figlia che quelli tra madre e figlia femmina, e lo si fa pure con minuzia descrittiva riguardo l'importante concetto del conflitto di Edipo-Elettra.
A tre anni, dopo il periodo della simbiosi e dell'attaccamento in particolare materno, il bimbo ancora manca di una precisa percezione del Sè ma a partire da questo momento verrà attratto dalla polarità opposta e la stessa crescita incontrerà problematiche diverse a seconda si tratti di un maschio o di una femmina.
La bimba sarà pertanto maggiormente attratta dal papà ma, da ora in poi, con la precisa consapevolezza di essere individuo a sé stante rispetto alla madre, e di conseguenza, potrà vedere chiaramente che il suo amatissimo genitore nonché oggetto del desiderio d'amore, preferisce il dialogo con la mamma.
Dunque, chi le ha dato letteralmente la luce, diventerà un grosso e imbarazzante ostacolo che minaccia di offuscare il bisogno di attenzioni paterne: da qui il complesso di Edipo, dinamica psicologica che non è invenzione o mitologia ma un paradigma comportamentale assolutamente naturale e che, se non si risolve in maniera spontanea, creerà notevoli danni letteralmente bloccando l'esistenza dell'interessata.
Cit. “Abitualmente il complesso di Elettra o di Edipo si scioglie perché di fatto avviene una uccisione soltanto simbolica. A favorire questa soluzione aiutano i genitori quando riescono a mostrare che la bambina può conquistare il padre in maniera completa anche se la mamma non sparisce affatto e non muore ma permette il godimento e il piacere di stare con il proprio padre.”
Nello sviluppo dell'opera troveremo numerose perle di psicologia applicata ad altri argomenti non meno importanti quali ad esempio, la morte, l'esistenza, il rapporto tra uomo e Dio e dulcis in fundo, l'amore, tema di cui si fa ovunque un gran parlare ma che qua viene descritto dallo stesso Professor Andreoli in chiave non propriamente positiva bensì come una vera e propria dipendenza che distrugge la libertà individuale di vivere.
Cit, “l'uomo si lega per amore e non riesce più a slegarsi ma è l'uomo che sceglie di innamorarsi e che, si può dire, perde la libertà in virtù della libertà.”