Narrativa italiana Gialli, Thriller, Horror La primavera tarda ad arrivare
 

La primavera tarda ad arrivare La primavera tarda ad arrivare

La primavera tarda ad arrivare

Letteratura italiana

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Che cosa ci fa un morto ammazzato nella sonnacchiosa Montefosca, sperduto paesino alle pendici delle Alpi friulane? Drago Furlan, l'ispettore incaricato del caso, non indaga su un omicidio da quasi vent'anni. E quello di Montefosca, in più, è un omicidio davvero strano: la vittima è un anziano di cui nessuno sembra conoscere l'identità. Drago è costretto a indossare di nuovo i panni del detective: ma è un po' arrugginito, e i montanari con la loro aspra riservatezza, non gli rendono certo il compito facile. Tra soste in osteria annaffiate da tajut di ottimo vino, partite dell'amata Udinese e gite in Moto Guzzi con l'eterna fidanzata Perla, l'ispettore scopre che quei luoghi che tanto ama, al confine tra Italia e Slovenia, custodiscono segreti inconfessabili. La primavera che scioglie le nevi comincia a far riaffiorare anche i fantasmi di un passato lontano.



Recensione della Redazione QLibri

 
La primavera tarda ad arrivare 2016-02-04 13:21:40 SARY
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SARY Opinione inserita da SARY    04 Febbraio, 2016
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Tajùt e frico

Drago Furlan è un ispettore campagnolo amante dell’Udinese, del frico, del vino, delle cose genuine, un omone dai modi burberi.
È alle prese con un cadavere, pochi i dubbi sulle cause della morte, quello è ben visibile, molti, invece, gli interrogativi sul chi e il perché.
Tra bevute in osteria, luogo sacro al vero friulano, e interrogatori tra i montanari granitici nella loro reticenza (“ La signora Vendramina d’altronde l’aveva sempre messo in guardia: montanari … lupi mannari), l’ispettore deve trovare la pista giusta - e non azzardatevi a chiamarlo commissario in onore di Montalbano – (“Non sono commissario ma ispettore, la differenza è la stessa che c’è tra infermiere e medico, a pulir la merda ci mandano l’infermiere, a prendersi l’onorificenza di cavaliere del lavoro mandano il medico”).
Insieme al fido vice, sbarbatello da istruire su madre natura e i proverbi tramandati da generazioni di Furlan, al bisbetico Drago spetta un salto nel tempo, una rispolverata al passato, uno scontro fra coscienza e conoscenza, tra giustizia privata e quella pubblica.
Un noir intriso di storia, di ironia, di saggezza popolare, arricchito da piatti e vini tipici della regione, animato da personaggi ben caratterizzati, l’amore per la propria terra è palpabile.
Durante la lettura si prova allegria per le battute dell’ispettore e tristezza per i fatti, si giunge all’epilogo con la consapevolezza che la Storia non si può e non si deve dimenticare. Mai.
Concludendo, un appetitoso libro assolutamente da gustare.

“Orfeo, i cetrioli, se non li innaffi costantemente, non vengono su. Così le indagini: se non le segui costantemente, non danno frutti. Dobbiamo continuare a innaffiare il terreno. Il contadino che era in lui non si smentiva mai.”

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