La paura nell'anima La paura nell'anima

La paura nell'anima

Letteratura italiana

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Il commissario Soneri non vedeva l'ora di lasciare l'afa agostana di Parma, e fuggire insieme ad Angela a Montepiano, sul suo amato Appennino. Troppo bello per essere vero. Infatti non è vero: pochi giorni dopo il loro arrivo, la quiete notturna del paesino viene squarciata da un grido proveniente dal bosco. Sarà il primo di una lunga serie. È stato un uomo del paese, a gridare, dopo aver ricevuto un colpo di pistola a una gamba. Ma non ricorda nulla. Né chi gli ha sparato, né per quale motivo. Soneri cerca di tenersi fuori, di salvare la sua vacanza, ma in cuor suo sa che è inutile. Anche perché nei giorni seguenti il paese viene invaso dai carabinieri. È proprio in quei boschi, infatti, che si è nascosto il criminale più ricercato d'Italia, il serbo Vladimir, macchiatosi di rapine e omicidi e poi datosi alla macchia. Ma i carabinieri, questa volta, sono convinti di averlo in pugno. L'unica cosa che lo spiegamento di forze dedicato alla caccia all'uomo riesce a ottenere è tuttavia il diffondersi della paura nel paese, tra gli abitanti, nell'animo dello stesso Soneri, stravolgendo la vita di Montepiano, le abitudini, i rapporti umani. Il serbo comincia ad apparire agli occhi della popolazione come una figura quasi leggendaria: tanto spietato, quanto apparentemente inafferrabile, capace addirittura di prendersi gioco di polizia e carabinieri con beffardi messaggi sui social network. Insomma, un criminale perfetto. Un po' troppo perfetto, comincia a pensare Soneri.



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La paura nell'anima 2019-04-06 12:23:34 Pelizzari
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    06 Aprile, 2019
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Inquietudine diffusa

Il commissario Soneri non può stare in pace neanche in vacanza. Cerca riparo tra i monti perché vorrebbe isolarsi per ricaricare le energie, ma si ritrova in un paesino di montagna circondato da un bosco ostile, luogo di silenziosi agguati e viene costretto ad indagare, per dare supporto all’arma dei carabinieri che, pur dispiegando le sue forze, non riesce a venire a capo degli enigmi. Lo stile è ricco di dialoghi, descrittivo veramente al minimo, ti induce a sentirti parte della comunità locale e questo ti fa sentire addosso un senso di inquietudine diffuso, che è la stessa paura che avvertono gli abitanti. Perché la paura intacca gli animi come la ruggine, quella peggiore è quella di cui non conosciamo l’origine, soprattutto perché è più insidioso ciò che sta dentro di noi di ciò che sta fuori. Bella l’escalation finale, con tante domande ancora senza risposta.

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La paura nell'anima 2018-11-04 08:50:00 ornella donna
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ornella donna Opinione inserita da ornella donna    04 Novembre, 2018
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Paure ancestrali negli esseri umani

Torna il commissario Soneri nell’ultimo libro di Valerio Varesi, intitolato La paura nell’anima. Un giallo perfetto, abilmente congegnato, una lettura intrigante ed avvincente.
Siamo in estate, fa caldo e il commissario con la sua dolce Angela vanno a cercare un po’ di refrigerio in un paese alle pendici appenniniche, a Montepiano. Il proposito è quello di rilassarsi, godere della buona cucina locale, ma …. Un grido proveniente dal bosco rompe questa atmosfera idilliaca. Soneri non può non intervenire, anche perché al primo se ne aggiungono altri, sempre più angoscianti. Presto si scopre che ad essere ferito è un abitante del luogo, un certo Brunetti, ferito ad una gamba con un colpo di pistola. Ma chi è stato? E perchè? Che siano i bracconieri? Il ferito non ricorda nulla, ma è spaventato. Una telefonata fatta da un magistrato, poi, induce Soneri a collaborare con i carabinieri del luogo alla ricerca di un pericoloso criminale, tale Vladimir, che pare nascondersi proprio in quei boschi. La paura dilaga, sorretta e provocata da molte inquietanti lettere che raccontano di strani riti, di strane creature del bosco. Un clima di terrore, provocato anche dalla capacità trasformista del ricercato, capace di rendersi irriconoscibile, al punto tale che per la gente comune è quasi una figura da leggenda. E’ un assassino efferato, crudele, un mago dell’inganno, un criminale incallito che posta sulla sua pagina Facebook sue foto con alle spalle un paesaggio montano. Il commissario Soneri per risolvere il caso è costretto, così, ad affrontare un viaggio all’interno delle paure ancestrali legate alle leggende pagane, che affiorano nell’animo degli esseri umani per far esplodere inconsci malanni dell’anima.

Un giallo di grande attualità, un ritratto vivido ed efferato della nostra società malata e contraddittoria. Una precisa denuncia sociale effettuata tramite il genere giallo, che non può non colpire in modo positivo il lettore. Uno stile avvincente e descrittivo, una trama ben pensata e costruita, una discesa profonda nei misteri dell’inconscio, di paure ataviche che affondano le loro radici nella notte dei tempi. Un noir bellissimo.

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