Narrativa italiana Gialli, Thriller, Horror La mia anima è ovunque tu sia
 

La mia anima è ovunque tu sia La mia anima è ovunque tu sia

La mia anima è ovunque tu sia

Letteratura italiana

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Alba, aprile 1945. In città è arrivato il tesoro della Quarta Armata. Il denaro, il frutto delle requisizioni, le ricchezze che una forza di occupazione accumula in guerra: tutto questo viene spartito tra la Curia e i partigiani. Il vescovo affida la propria parte a un giovane promettente, cresciuto in seminario: Antonio Tibaldi. Il capo dei partigiani rossi, Domenico Moresco, tiene la propria parte per sé, tradendo l'amicizia del compagno Alberto e la memoria della donna che entrambi hanno amato con l'assolutezza della gioventù e della battaglia: Virginia, occhi chiari, sorriso a forma di cuore e coraggio da combattente, torturata e uccisa dai fascisti. Alba, 25 aprile 2011. In un bosco sulla Langa viene ritrovato il cadavere di Moresco, divenuto industriale del vino, capostipite di una delle due grandi famiglie della città. Sul caso, oltre alla polizia, indaga Sylvie, detective tanto spregiudicata quanto seducente, ingaggiata dal capo dell'altra dinastia: Tibaldi. Alba, 1963. Un grande scrittore, outsider della letteratura italiana, impiegato della Tibaldi Vini, sente vicina la morte. E allora cerca di ricostruire la storia del tesoro, della guerra partigiana, di un amore perduto. E intuisce i fili di una vicenda destinata molti anni dopo a finire in un delitto, sulla cui scena si agitano fantasmi del passato, comunisti, sacerdoti, fascisti, mogli tradite e traditrici, figli forse illegittimi, passioni romantiche e sadiche.



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La mia anima è ovunque tu sia 2012-01-04 22:43:17 barbara62
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Opinione inserita da barbara62    05 Gennaio, 2012

La mi anima è ovunque tu sia

Premesso che stimo Cazzullo, poiché lo ritengo un bravo giornalista e persona simpatica, questo romanzo, da me acquistato con entusiasmo e curiosità, mi ha delusa grandemente. Mi spiace aver letto recensioni tanto positive, peraltro firmate non da semplici lettori, ma da professionisti che si trovano a dover promuovere l'opera di un collega o che dimostrano una grande superficialità e una mediocre conoscenza di opere letterarie.
Il punto forte è sicuramente il titolo: di richiamo assoluto, non lascia indifferenti, ma emoziona e coinvolge (tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo amato qualcuno in modo sconfinato, tanto da rivolgere a lui o a lei le stesse parole, o almeno avremmo voluto farlo).
Ma per me rimane la sua dote migliore, e forse unica.
Il resto è come l'immagine di copertina, inquietante per la sua falsa bellezza e la sua inconsistenza: una foto "creata" su computer, o talmente rielaborata a partire da un originale da soddisfare il gusto estetico attuale, ma così distante dal suo tempo.
Una furbata che strizza l'occhio a troppi.
La vicenda è simile a tante altre già raccontate nei libri e nelle fiction televisive, un amore conteso e tragico con la Storia a far da sfondo o da comprimaria, il tutto frammisto a un'indagine poliziesca. Il meccanismo del giallo parrebbe funzionare, ma questo tempo della narrazione frammentato e alternato è cosa già vista; il romanzo si legge d'un fiato perché è abbastanza breve (circa 125 pagine, di cui molte impiegate per metà o per un terzo), non perché si abbia veramente voglia di sapere chi è il colpevole.
Non mi è piaciuta questa specie di abbozzo, spero involontario, a un certo revisionismo storico.
Salvo il libro se lo si considera un divertissement del suo autore, che ha voluto omaggiare in qualche modo la sua terra d'origine, ma non mi è piaciuto per esempio quel piemontese aggiunto di tanto in tanto per fare un po' di colore.
E poi amo troppo Fenoglio per accettare che venga tirato in ballo con l'escamotage del personaggio dello scrittore la cui vita ricalca la sua in modo pasticciato. Ecco, a proposito del grandissimo Beppe Fenoglio", consiglio appunto di leggere "Una questione privata", "Primavera di bellezza" e "Il partigiano Johnny", e poi possiamo parlare di emozione che nasce dalla lettura.

Aggiungo che Cazzullo è un esordiente anomalo: il romanzo è pubblicato da Mondadori, ha avuto la conseguente visibilità nelle vetrine dei negozi, sui giornali e alla tv; lo stesso romanzo scritto da un autentico esordiente sarebbe forse stato pubblicato da una piccola casa editrice, comperato per affetto, simpatia e solidarietà da parenti e amici, un trafiletto nella sezione culturale di un quotidiano (o un bisettimanale) di provincia.

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La mia anima è ovunque tu sia 2011-12-27 14:09:07 violetta89
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violetta89 Opinione inserita da violetta89    27 Dicembre, 2011
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La mia anima è ovunque tu sia

Sono rimasta subito attratta dal titolo del libro, e anche il fatto che parlasse della Resistenza mi intrigava... Anche se poi leggendolo nn sn rimasta del tutto soddisfatta. E' un libro scritto in modo un pò particolare: i capitoli saltano continuamente tra il 1945, il 1963 e il 2011, i personaggi e molte situazioni sn state volutamente appena accennate e molto viene lasciato all'immaginario del lettore, forse è tutto un pò troppo "fumè"! Ad essere sincera questo mi ha causato un bel pò di confusione, all'inizio non riuscivo a capire bene la storia, poi piano piano ci sn entrata dentro. In fin dei conti il libro non è male, anche se penso che la storia e l'argomento meritassero di essere approfonditi di più (anche il tema della Resistenza non è poi così centrale...).

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La mia anima è ovunque tu sia 2011-10-13 12:06:48 kabubi81
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kabubi81 Opinione inserita da kabubi81    13 Ottobre, 2011
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La mia anima è ovunque tu sia

Non avevo mai letto niente di Cazzullo, e ho voluto tentare l'approccio con questo suo primo romanzo, ma non sono rimasta molto soddisfatta... La storia è essenzialmente un giallo, un omicidio compiuto nel 2011 che pare legato a fatti accaduti negli anni della guerra e nei successivi venti, con protagonisti i partigiani di Alba, i nemici fascisti, un prete di campagna e una bellissima donna dalla bocca a forma di cuore... Più la sete di denaro, ovviamente, che come spesso accade è l'origine del male... Il racconto su livelli temporali sfalsati solitamente è piacevole ed intrigante, ma io in questo romanzo non ho trovato coinvolgimento, forti emozioni o grande pathos, mi è sembrato piuttosto piatto e privo di spunti originali.. Peccato, il soggetto prometteva meglio.

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