La mia anima è ovunque tu sia
Letteratura italiana
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Opinioni inserite: 3
La mi anima è ovunque tu sia
Premesso che stimo Cazzullo, poiché lo ritengo un bravo giornalista e persona simpatica, questo romanzo, da me acquistato con entusiasmo e curiosità, mi ha delusa grandemente. Mi spiace aver letto recensioni tanto positive, peraltro firmate non da semplici lettori, ma da professionisti che si trovano a dover promuovere l'opera di un collega o che dimostrano una grande superficialità e una mediocre conoscenza di opere letterarie.
Il punto forte è sicuramente il titolo: di richiamo assoluto, non lascia indifferenti, ma emoziona e coinvolge (tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo amato qualcuno in modo sconfinato, tanto da rivolgere a lui o a lei le stesse parole, o almeno avremmo voluto farlo).
Ma per me rimane la sua dote migliore, e forse unica.
Il resto è come l'immagine di copertina, inquietante per la sua falsa bellezza e la sua inconsistenza: una foto "creata" su computer, o talmente rielaborata a partire da un originale da soddisfare il gusto estetico attuale, ma così distante dal suo tempo.
Una furbata che strizza l'occhio a troppi.
La vicenda è simile a tante altre già raccontate nei libri e nelle fiction televisive, un amore conteso e tragico con la Storia a far da sfondo o da comprimaria, il tutto frammisto a un'indagine poliziesca. Il meccanismo del giallo parrebbe funzionare, ma questo tempo della narrazione frammentato e alternato è cosa già vista; il romanzo si legge d'un fiato perché è abbastanza breve (circa 125 pagine, di cui molte impiegate per metà o per un terzo), non perché si abbia veramente voglia di sapere chi è il colpevole.
Non mi è piaciuta questa specie di abbozzo, spero involontario, a un certo revisionismo storico.
Salvo il libro se lo si considera un divertissement del suo autore, che ha voluto omaggiare in qualche modo la sua terra d'origine, ma non mi è piaciuto per esempio quel piemontese aggiunto di tanto in tanto per fare un po' di colore.
E poi amo troppo Fenoglio per accettare che venga tirato in ballo con l'escamotage del personaggio dello scrittore la cui vita ricalca la sua in modo pasticciato. Ecco, a proposito del grandissimo Beppe Fenoglio", consiglio appunto di leggere "Una questione privata", "Primavera di bellezza" e "Il partigiano Johnny", e poi possiamo parlare di emozione che nasce dalla lettura.
Aggiungo che Cazzullo è un esordiente anomalo: il romanzo è pubblicato da Mondadori, ha avuto la conseguente visibilità nelle vetrine dei negozi, sui giornali e alla tv; lo stesso romanzo scritto da un autentico esordiente sarebbe forse stato pubblicato da una piccola casa editrice, comperato per affetto, simpatia e solidarietà da parenti e amici, un trafiletto nella sezione culturale di un quotidiano (o un bisettimanale) di provincia.
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La mia anima è ovunque tu sia
Sono rimasta subito attratta dal titolo del libro, e anche il fatto che parlasse della Resistenza mi intrigava... Anche se poi leggendolo nn sn rimasta del tutto soddisfatta. E' un libro scritto in modo un pò particolare: i capitoli saltano continuamente tra il 1945, il 1963 e il 2011, i personaggi e molte situazioni sn state volutamente appena accennate e molto viene lasciato all'immaginario del lettore, forse è tutto un pò troppo "fumè"! Ad essere sincera questo mi ha causato un bel pò di confusione, all'inizio non riuscivo a capire bene la storia, poi piano piano ci sn entrata dentro. In fin dei conti il libro non è male, anche se penso che la storia e l'argomento meritassero di essere approfonditi di più (anche il tema della Resistenza non è poi così centrale...).
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La mia anima è ovunque tu sia
Non avevo mai letto niente di Cazzullo, e ho voluto tentare l'approccio con questo suo primo romanzo, ma non sono rimasta molto soddisfatta... La storia è essenzialmente un giallo, un omicidio compiuto nel 2011 che pare legato a fatti accaduti negli anni della guerra e nei successivi venti, con protagonisti i partigiani di Alba, i nemici fascisti, un prete di campagna e una bellissima donna dalla bocca a forma di cuore... Più la sete di denaro, ovviamente, che come spesso accade è l'origine del male... Il racconto su livelli temporali sfalsati solitamente è piacevole ed intrigante, ma io in questo romanzo non ho trovato coinvolgimento, forti emozioni o grande pathos, mi è sembrato piuttosto piatto e privo di spunti originali.. Peccato, il soggetto prometteva meglio.