Narrativa italiana Gialli, Thriller, Horror La mano sinistra di Satana
 

La mano sinistra di Satana La mano sinistra di Satana

La mano sinistra di Satana

Letteratura italiana

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Londra, 1790. In un convento in periferia, un misterioso assassino fa strage di religiose. Su un muro lascia una firma con il sangue: "Il martire". Quasi un secolo più tardi, nei pressi di York, viene rinvenuta una fossa comune con i resti di un manipolo di legionari romani decapitati. E possibile che ci sia un collegamento tra due eventi così lontani nel tempo? Solo un uomo può rispondere a questa domanda: è Wilfred Gayborg, un esperto di psicometria, capace di leggere la storia di un'arma del delitto stringendola tra le mani. L'uomo è visto con sospetto dagli investigatori di Scotland Yard. Ma quando un nuovo, spietato serial killer comincia a mietere vittime nei vicoli bui di Whitechapel, perfino i più scettici si convinceranno che è l'unico in grado di scoprire la vera identità dell'omicida che tutti cominceranno a chiamare Jack lo Squartatore.



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La mano sinistra di Satana 2012-07-18 08:41:01 cuspide84
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cuspide84 Opinione inserita da cuspide84    18 Luglio, 2012
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UNA NOTTE AL MUSEO CON JACK LO SQUARTATORE

“Lodge diceva che ci voleva concentrazione. Che non sempre poteva accadere. Ma che io ero un soggetto fuori dal comune. Io potevo vedere i volti dei proprietari delle cose. Di coloro che erano stati vicini alle cose. Io potevo ricostruire il mondo attorno alle cose. Io ero in grado di esercitare un potere che Lodge aveva definito con un nome scientifico. La psicometria non è un fenomeno avvicinabile alla chiaroveggenza... è un metodo di indagine. Quando un sensitivo ha in mano un oggetto, quell'oggetto gli racconta la sua storia o la storia dell'ambiente da cui esso fu tolto o anche ragguagli sul suo possessore vivente, in modo che la sua coscienza qualche istante si sovrappone o si immedesima in quella del sensitivo”.

Wilfred Gayborg, mezzo indiano e mezzo inglese, è uno psicometrista: toccando un qualsiasi oggetto è in grado di rivedere la sua storia, immedesimandosi nella persona che lo ha posseduto. Dono o maledizione? Il protagonista propende più per la seconda ipotesi, difatti gira sempre con dei guanti, per evitare di cadere in trance ogni volta che gli capiti di toccare qualcosa.
Malvisto da Scotland Yard e dalla maggioranza delle persone per il colore della sua pelle, conosce una sorta di rivincita quando si rende responsabile della risoluzione degli omicidi avvenuti nella cappella del convento di Santa Camilla; da questo episodio ottiene, grazie alla stampa, una certa visibilità e notorietà che lo porteranno contemporaneamente ad accettare due nuovi incarichi: quello della baronessa Monclark, che vuole fermare l'estensione della ferrovia nella zona dove vive da sempre, e quello di Scotland Yard, che richiede le sue capacità per arrivare alla cattura del famigerato Jack lo Squartatore, assassino dotato di elevate conoscenze mediche, che sta terrorizzando la zona di Whitechapel, uccidendo e sfregiando i corpi delle sue vittime, tutte prostitute... amiche e colleghe della donna di cui Wilfred è innamorato.
Da qui partirà un inseguimento che porterà il protagonista e i suoi amici nell'Abisso formato dai cunicoli e dalle gallerie sotterranee di Londra, per arrivare ad una risoluzione tanto inaspettata quanto banale.

Il libro è suddiviso in sei parti, i capitoli sono brevi e si leggono in maniera scorrevole; lo stesso autore nei ringraziamenti afferma come questo sia stato uno dei romanzi più difficili che gli sia capitato di scrivere e parla delle difficoltà riscontrate nella stesura di questo libro... difficoltà che si notano subito, in quanto a volte le vicende sono talmente accavallate da apparire confuse, non si capisce cioè se quanto espresso stia accadendo in quel momento o sia un evento passato, tranne che per le visioni, che si comprendono essere tali per la scelta del carattere corsivo.
Bella l'ambientazione nella Londra vittoriana dei tempi di Jack lo Squartatore.
Purtroppo dal penultimo capitolo si intuisce quale sia il finale e chi sia il colpevole, anche se fino all'ultimo si spera che l'autore non abbia scelto questa soluzione perchè personalmente mi è sembrata un po' troppo scontata.

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