Narrativa italiana Gialli, Thriller, Horror La formula segreta delle SS
 

La formula segreta delle SS La formula segreta delle SS

La formula segreta delle SS

Letteratura italiana

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Un’automobile nera parte da Berlino nel giorno del solstizio d’estate del 1935: all’interno il dottor Rudolf Siebeln, medico omeopata del comandante delle SS Heinrich Himmler. Destinazione: il castello di Wewelsburg, dove sta per riunirsi in gran segreto l’Ordine del Sole Nero: dodici uomini che vogliono imporre la scienza occulta praticata dal Führer. Marzo 1938: il famoso fisico Ettore Majorana incontra a Napoli un professore tedesco, che gli consegna una formula misteriosa e lo convince a visitare insieme a lui la Cappella del principe Sansevero, uno dei più grandi alchimisti del Settecento. Ma il professore viene ucciso ed Ettore Majorana scompare il giorno dopo. Primavera 2012: un misterioso passeggero incarica Ilaria, una giovane tassista romana, di consegnare un CD a un’amica tedesca. Da quel momento inizia a comporsi una trama mortale.



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La formula segreta delle SS 2015-10-12 16:15:51 Anna_Reads
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Anna_Reads Opinione inserita da Anna_Reads    12 Ottobre, 2015
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Non lo dite a Majorana (né a Sciascia).

Raramente mi riposo nei verdi pascoli del Thriller e ancor più raramente in quello italico.
E faccio bene, evidentemente.
Questo libro scozza con altri titoli, ma si piazza assai bene nella classifica dei più brutti e raffazzonati che abbia mai letto. E come se questo non bastasse è un’antologia di luoghi comuni.
Abbiamo i nazisti che cercano di creare il siero dell’immortalità a partire dal purissimo sangue di Hitler. Un medico (!) omeopata prova a diluirlo, ma non funziona. Si pente. Fugge.
Dapprima folgorato dalla predicazione di Steiner (!!), decide poi di rifugiarsi in Argentina.
Qui, con il resto dell’intellighenzia mondiale “buona” cercherà di fermare il male. Amen.
Nel frattempo Ettore Majorana… si rivolta nella tomba, ovunque essa sia.
Ettore Majorana, per l’occasione, è un post-adolescente in perenne mestruo, va a Napoli e viene intercettato da uno dei turpi nazisti di cui sopra, che lo porta a vedere la Cappella Sansevero, le macchine anatomiche e gli racconta la storia del Principe Raimondo de Sangro.
Finito il raccontino, il nazista lo minaccia, ma a salvare Majorana arriva l’angloitaliano Carlo Price che lo convince ad andare in Argentina e collaborare con i buoni.
Non prima di una sosta a Montecassino, dove un misterioso abate (esperto di ogni cosa e anche di fisica quantistica, obviously), in punto di morte, gli affida un quadernetto dove è depositata la sapienza dell’universo, fra cui anche le ricette di Nonna Papera, probabilmente.
Intanto, in Argentina, l’intellighenzia “buona” scopre che per salvare il mondo deve trovare il misterioso “cristallo nero” e riallineare la vibrazione della terra con quella di Aldebaran (!!!).
Perché sì.
Nel frattempo, a Topolinia (e ai nostri giorni), un gruppo di giovani ricercatori (abbastanza tonti, ma tutti incommensurabilmente gnocchi) fa scoperte strabilianti: ogni cosa ha la sua vibrazione e si ammala se la vibrazione cambia. Quindi non servono le medicine, ma un buon accordatore in definitiva. E come se non bastasse…
Scoprono che furono nazisti a decidere per l’accordo in La, mentre quello naturale era in Do (o in Re non è molto chiaro)… e allora?
Non si sa, ma quelli di Kazzenger probabilmente stanno indagando.
Ovviamente le turpi case farmaceutiche, che fanno i cattivissimi vaccini (!!!!) non vogliono che tali fondamentali scoperte vengano divulgate. Abbiamo, infine, qualche morto “plastificato”, un nazista centenario che vuole resuscitare Himmler, un neonazista appassionato di oroscopi, una tassista coatta che trova l’ammore, un giornalista new age e un poliziotto scaltro.
Ovviamente, come accaduto nel 1945, anche nel 2013 il cristallo nero riallinea la terra con Aldebaran (ma stavolta non abbiamo Majorana che si vaporizza tutto contento, solo un paio di sepolti vivi. Forse) e tutti i sopravvissuti si sentono pervasi da gioia e speranza.
Che bellezza.
Cinquecento pagine di immonde boiate, condite con una stile sciatto e con un approfondimento “scientifico” che ha fatto rimpiangere Interstellar (a metà fra il foglio piegato per spiegare l’universo e l’ammore che è più forte della gravità).

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