La fame del Cigno La fame del Cigno

La fame del Cigno

Letteratura italiana

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Domenico Cigno, cinquantenne obeso e redattore sportivo dell’edizione del sud di un importante quotidiano, vive di grandi abbuffate e articoli copia-incolla. Senza moglie né figli, un passato da pugile aspirante olimpionico e un inizio di carriera giornalistica di tutto rispetto, Cigno ha già lasciato il meglio della vita dietro di sé. Ora abita in una cascante villetta con giardino sul litorale domitio, un tratto della costa campana che da Napoli arriva fino al confine col Lazio ricalcando in parte il percorso dell'antica via Domitiana. Sono circa 50 chilometri bassi e sabbiosi, stretti tra un mare che d’inverno diventa gelido e poco frequentato e campagne paludose. Qualcuno la considera la Louisiana del Sud, coi suoi canali limacciosi eredità della bonifica secentesca. Oggi è territorio di immigrazione clandestina, bande camorristiche poco organizzate e sistematica rovina. In uno dei canali, a pochi giorni dal Natale, viene ritrovato il corpo di una ragazza. Potrebbe trattarsi di una studentessa universitaria torinese, attivista e influencer da centinaia di migliaia di follower, venuta in questa provincia desolata per indagare la condizione delle donne nigeriane. È scomparsa da qualche giorno e tutta Italia la sta cercando. Cigno è accidentalmente il primo ad arrivare sul posto, e questa è forse una chance di riscatto. Decide di indagare, è come un dinosauro che prova a non estinguersi, e si attacca a questa storia con tutte le sue forze. Che non sono molte.



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La fame del Cigno 2025-01-30 10:20:40 cesare giardini
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cesare giardini Opinione inserita da cesare giardini    30 Gennaio, 2025
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Un Cigno che farà molta strada.

Luca Mercadante, scrittore affascinato dal teatro, è alla sua prima esperienza, se non erro, come autore di gialli e l'inizio è come si suol dire con il botto: "La fame del Cigno" è a suo modo un romanzo sorprendente, soprattutto per la presenza di un protagonista, Domenico Cigno, eccentrico e del tutto nuovo nella veste di giornalista con il pallino dell'investigatore.
Siamo a Napoli e dintorni, Cigno è un cinquantenne che lavora nella redazione sportiva di un importante quotidiano: ex pugile, supera abbondantemente i cento chili, è bulimico, si muove con difficoltà, ha problemi digestivi, non suscita grandi simpatie ma ha un carattere cocciuto, crede nelle sue convinzioni e non si lascia facilmente intimidire. La storia comincia quando, per primo, casualmente, scopre in un canale in riva al mare, nei pressi di discariche abusive, il cadavere di una ragazza nera, con la pelle in parte sbiancata e con una felpa rossa. Contemporaneamente è segnalata la scomparsa di un'altra ragazza, Viola De Santis, figlia adottiva di un'integerrima famiglia torinese, universitaria ribelle, femminista, influencer molto seguita, arrivata in Campania per indagare sulla sorte e sulle condizioni delle donne nigeriane sfruttate e costrette alla prostituzione, e, forse, anche in cerca della madre naturale. Cigno è convinto che possa esistere un nesso tra la morta in mare e Viola ed inizia ad indagare, con la certezza, ormai abbandonata da tutti polizia compresa, che Viola sia ancora viva e possa essere ancora ritrovata. Anche le indagini ufficiali proseguono battendo altre piste, individuando in un ragazzo nero, Bob, musicista, spacciatore ed amico di Viola, il probanile assassino. Gli ambienti in cui Cigno si muove sono oscuri e pericolosi. L'autore fa emergere tutto un mondo che gravita sulla costa campana da Napoli fino al confine con il Lazio, con epicentro a Castel Volturno: accanto ad hotel lussuosi e centri sportivi, prosperano zone di prostituzione, case famiglia rette da personaggi ambigui, e ancora le cosiddette connection-house, abitazioni dove si psostituiscono per quattro soldi nigeriane ormai anziane, con difetti fisici o ai limiti della sopravvivenza. Su tutto vigila e comanda un boss temutissimo, all'ultimo piano di un edificio fatiscente, protetto da mastini che, si sussurra, si cibano di carne umana, rivali eliminati per vendette o regolamento di conti. Nella zona si smercia di tutto, anche la cosiddetta droga dello stupro che inibisce la volontà con effetti sedativi. Viola forse aveva scoperto troppo? Era stata quindi eliminata o era ancora vittima di violenze e obbligata a prostituirsiI? Cigno non si dà per vinto, neppure dopo acer corso rischi e subito minacce di ogni genere: inseguito da mastini, pestato a sangue da quattro individui mascherati, gettato in mare a rischio d'annegamento, drogato contro la sua volontà, riuscirà alla fine a prendersi la sua rivincita riconquistando prestigio e stima da parte di amici e colleghi.
Il giallo termina con una serie di eventi inaspettati che porranno fine a tutta la vicenda e chiariranno anche che fine avrà fatto la povera Viola De Santis: tutto il marcio viene a galla, a rivelare la desolazione di un territorio insidioso dove la difesa dei più deboli diventa giustificazione di ogni violenza. Tutto il racconto ruota comunque attorno alla figura di questo nuovo personaggio, creato dalla penna di Mercadante: un giornalista sportivo atipico che, oltre a seguire nel poco tempo in cui non è altrimenti impegnato le vicende sportive di un giocatore del Napoli, si dedica alla sua attività preferita, quella di indagare per curiosità e per istinto, un istinto che lo porta ad opporsi ad un vecchio modo di fare giornalismo, cercando invece di percorrere una propria strada, senza condizionamenti e preconcetti. Cigno è intelligente, motivato, astuto, non cede alle limitazioni imposte dall'obesità, dalla fatica, dalla goffaggine, sopravvivendo anche grazie ad una catena di solidarietà umana che pur emerge a tratti nell'oscurità di ambienti misteriosi e grotteschi.
Lo stile, paragonandolo ad un corso d'acqua, è un torrente impetuoso, spumeggiante: la narrazione non ha momenti di tregua, procede incalzante, con frasi incisive, brevi, dando spazio solo ai fatti nudi e crudi. E' un giallo istintivo ed emozionante che, oltre a svelare con crudo realismo l'aspetto di un territorio degradato, controllato da bande camorristiche che si impongono sfruttando con violenza e ricatti l'immigrazione clandestina, ci presenta un nuovo personaggio nell'editoria moderna, dolente ed impacciato ma intelligente e dal formidabile intuito, un personaggio che entrerà sicuramente nel cuore degli appassionati del genere.

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