La danza delle marionette
Letteratura italiana
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La danza delle marionette
La danza delle marionette è quel genere di libro che non si dimentica facilmente, è speciale.
Uno dei protagonisti principali è un vampiro . Sì, ho scritto proprio bene è un vampiro, ma non aspettatevi il vampiro della serie brillo alla luce del sole, bevo il sangue degli animali del bosco e mi innamoro casualmente della ragazzina timida, no qui il vampiro è il classico vampiro: dorme di giorno, ha paura del fuoco e uccide la gente.
Il nostro protagonista, Angus, ha un modo tutto suo per scegliere le vittime: uccide solo chi fa del male ad altri e prende sotto la sua ala protettrice le vittime delle sue prede, regalando ad ognuna una bambolina di stoffa sempre diversa per far sapere alla persona a cui la donata che è speciale e fa parte della sua famiglia. Gli adulti e i bambini vedono Angus come un punto fisso e sicuro della loro intera esistenza e prima che loro si pongano la domanda del perché non invecchi? Lui le allontana spontaneamente, ha allontanato tutti, tranne lei, la prima che ha salvato: Kerri.
L’altra protagonista è Kerri, una ragazza dai modi spontanei, dal sorriso contagioso e accompagna coloro che vengono strappati dalle tenebre verso la luce. E’ innamorata di Angus ed è trattenuta in un limbo di illusioni, ma lui non può farne a meno, solo lei riesce a farlo sentire continuamente “Vivo”.
I personaggi sono tutti ben descritti e soprattutto credibili, anche se ho arricciato il naso ogni volta che ne incontravo uno nuovo! A volte mi dimenticavo di qualcuno e dovevo tornare indietro e capire chi fosse, ciò infastidiva un po’ il proseguimento della lettura, ma la scrittura fluente e il racconto avvincente mi hanno fatto proseguire senza ripensamenti.
Il finale è la parte che più ho amato, carico di tensione e dolce, ma non il tipico dolce mieloso che fa venire il disgusto, no di certo questo era un dolce magico e speciale. Ho pianto quando vengono descritte le ultime scene, ma dovete sapere che io sono una ragazza dalla lacrima facile.
La storia forse non è così originale, ma indubbiamente incanta il lettore e lo immerge, ciò è merito della narrazione lenta che da spazio alla creatività della nostra mente che può immaginare in modo nitido ogni scena.
L’ultimo mio commento và alla copertina che indubbiamente non è stata fatta da un esperto, nonostante ciò ha un significato profondo, infatti l’immagine di Apollo e Dafne racchiude poi l’essenza del rapporto tra Angus e Kerri, ovvero un continuo rincorrersi senza mai raggiungersi.
Concludo dicendo che sicuramente ho investito bene i miei soldi anche perché questo libro, mi ha fatto riscoprire il lato affascinante dei vampiri con i quali pensavo di aver chiuso, dopo la serie di romanzi banali e copia-incolla che ultimamente si vedevano in giro e il fatto che lui sia Italiano mi rende orgogliosa di questo libro che certamente mi ha stupito.
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La danza delle marionette
Magico, un libro che ti introduce in un mondo in bilico tra sapori antichi e modernità, un racconto che ti ammalia, che ti coinvolge completamente e che ti conduce in una storia senza tempo, una storia sospesa in un mondo non reale, ma che colpisce il cuore, la mente, la ragione, la fantasia e che diventa parte integrante del lettore. Tutto si tramuta allora in reale, in pura comprensione, e il mondo descritto nel libro diventa un modo conosciuto, per niente strano, ma familiare e adorato. L’amore, la crudeltà, la violenza, la pietà, la giustizia, la cattiveria, la sopraffazione, tutti elementi profusi nel racconto, sono i sentimenti che viviamo tutti i giorni della nostra vita e, attraverso questa storia di vampiri, l’Autore descrive la vita reale in modo possente e sentito.
Un libro che non solo si legge, ma che può essere guardato, quasi come se ci si trovasse in una sala cinematografica. Un libro che non smetteresti mai di leggere perché gli eventi ti catturano e destano un interesse incredibile per il prosieguo della storia; non puoi smettere di divorare le pagine, devi assolutamente scoprire cosa si cela nelle pagine successive. Un libro, ecco la grande magia, che ha come cornice una sconfinata storia d’amore che si concluderà, dopo tante vicissitudini, in una giusta e desiderata fine.
Dopo la lettura di questa opera straordinaria mi alzo con un pensiero in testa: un racconto, una fiaba, una storia. Ma che film è? Quando l’ho visto? In che occasione? In realtà nella mente si agitano sentimenti e situazioni della Danza delle marionette che sono stampati nella mia mente come se davvero avessi visto una straordinaria pellicola.
Consiglio la lettura a tutti a grandi e piccini.
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Un libro che colpisce il cuore e fa riflettere
Affascinante. Inquietante. Emozionante. Commovente.
Sono solo i primi aggettivi affiorati alla mia mente nel corso della lettura del romanzo.
Non sono mai stata appassionata di storie fantasy, horror et similia, ed è stato automatico per me avvicinarmi a "La danza delle marionette" con qualche perplessità ed un po' di pregiudizi: quelli tipici di chi sa che dovrà approcciarsi alla solita storia trita e ritrita di vampiri, elementi sovrannaturali, e così via.
Mai impressione fu più sbagliata: non vi è nulla di banale o scontato in questo scritto.
La gamma di sensazioni che derivano dalla lettura è molteplice, così come le sfaccettature di ogni personaggio, compresi quelli minori, ben tratteggiati.
La storia racconta, da un lato, i dissidi ed i giochi di potere di antichissime famiglie di vampiri in perenne lotta fra loro, ognuna delle quali ha una propria concezione del ruolo che i “non morti” devono avere nella realtà degli umani; dall’altro lato narra le vicende di alcuni mortali, la cui vita si intreccia con quella dei vampiri, in particolare di Angus, il protagonista.
Egli è “il Samaritano”: un vampiro atipico, un vampiro “buono”, che anela ad una sorta di redenzione del suo stato di “non morto”, attraverso sentimenti di tenerezza e di amore nei confronti dei propri protetti mortali. Angus si nutre di chi fa del male a coloro che protegge, e ciò lo fa sentire ancora vivo. E amato.
Ciò che maggiormente ha destato il mio interesse è stato proprio lo spessore descrittivo ed emotivo che accompagna i personaggi, pagina dopo pagina: Angus "esce" dal libro, pare di vederselo davanti, col suo soprabito dal bavero alzato, i capelli lunghi, l'incedere elegante e misterioso e lo sguardo penetrante e magnetico.
Il suo carattere complesso – così come quello degli altri personaggi – è delineato accuratamente, e le sue sensazioni ed emozioni sono descritte in maniera così efficace che il lettore si trova a provarle egli stesso, in modo forte, totale, coinvolgente.
Interessante poi la scelta di attribuire ad Angus un olfatto particolarmente sviluppato: è attraverso questo che egli percepisce tutto ciò che gli è intorno, che siano emozioni altrui, odore di sangue o altro (in una scena, ad esempio, Angus avverte che la terra "profuma di ghiaccio").
Originale infine l’introduzione di una citazione biblica ad hoc all’inizio di ogni capitolo, così come le frequenti citazioni musicali: amplificano le emozioni che la lettura regala e permettono di visualizzare e vivere con maggiore intensità scene ed immagini che si susseguono nella narrazione. Quasi un film, insomma.
Nella quarta di copertina l’autore fa un’affermazione piuttosto forte, ma a mio parere pienamente condivisibile: “Amare può essere crudele. E pericoloso”. Il romanzo ne è puntuale conferma, trattando del tema “amore” in ogni sua accezione, dalla più nobile alla più imprevedibile, perversa ed aberrante. E senza mai cadere in banalità o retorica sterile. Al contrario, questo libro rappresenta per il lettore la piacevole scoperta di uno scrittore che, evidentemente, l’animo umano lo conosce bene.
“La danza delle marionette” è il primo romanzo di Luca Buggio, ma non lo si direbbe: lo stile, il talento e la capacità descrittiva e di ritmo non fanno certo rimpiangere autori blasonati.
Fabiana