La congregazione La congregazione

La congregazione

Letteratura italiana

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Frisco, Colorado. Un tranquillo paese delle Rocky Mountains, a tremila metri di quota e a un centinaio di miglia da Denver. È qui, in una vecchia casa appena ereditata, che Elizabeth si trasferisce per scontare la pena che il giudice le ha inflitto per guida in stato di ebbrezza: ventiquattro mesi con la cavigliera elettronica e il divieto di superare i confini del villaggio. Per Elizabeth, spogliarellista a fine carriera, donna ancora molto bella e sempre più disincantata, Frisco è forse l’ultima occasione per cambiare vita. La piccola comunità del paese è cordiale e accogliente, ma un giorno Elizabeth inizia a ricevere sgradevoli omaggi da un ignoto personaggio che sembra molto informato sul suo passato e soprattutto sembra conoscere molto bene ciò che lei ha impiegato una vita per tentare di dimenticare. Torna così a galla un incubo degli anni ’70, quando lei era solo una bambina, lo spettro di un massacro, a migliaia di chilometri da lì: la più grande strage di cittadini americani prima dell’11 settembre 2001. Sembra passata un’eternità, ma non è così ed Elizabeth se ne renderà conto quando capirà che qualcuno, dal passato, è tornato a cercarla con uno scopo preciso: finire il lavoro che la Storia aveva lasciato a metà.



Recensione della Redazione QLibri

 
La congregazione 2020-06-25 17:49:39 ornella donna
Voto medio 
 
4.5
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4.0
Piacevolezza 
 
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ornella donna Opinione inserita da ornella donna    25 Giugno, 2020
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La strage di Jonestown del 1978

La congregazione di Alessandro Perissinotto si ispira ad un fatto di cronaca, realmente accaduto. Il fatto è noto come il massacro di Jonestown del 1978, dove viene annientato il progetto del Tempio del Popolo, elaborato dal reverendo Jones. Fu il più grande suicidio collettivo della storia moderna e vide la morte di più di 900 membri di una setta religiosa, che volontariamente o comunque sotto costrizione si uccisero assumendo dosi letali di veleno. Alessandro Perissinotto prende spunto da un gatto di cronaca del passato per elaborare, con puntigliosità e sapienza letteraria, un perfetto thriller intrigante ed appassionante.
La vicenda narra di come Elizabeth, detenuta con cavigliera elettronica, sceglie di scontare la sua pena a Frisco, Colorado. Lì ha ereditato il vecchio cottage appartenuto a sua zia, una donna poco amata da tutti, di cui lei serba un ricordo alquanto sgradevole. Il suo progetto di recupero le impone anche un lavoro alla stazione di servizio locale, che per lei, una ex spogliarellista, rappresenta l’avvio verso una nuova vita. Lei è:
“Una donna che aveva sempre camminato sulla linea sottile che separa l’arte di arrangiarsi dal crimine vero e proprio.”
A guastare un quadro così idilliaco una serie di messaggi inquietanti, che vanno dall’introduzione forzata in casa sua, alla sua stessa devastazione totale successiva, ad una cartolina bellamente posata dove non dovrebbe essere. Per la protagonista un ritorno inevitabile ad un passato che lei ha cercato in tutti i modi di superare . Da dove viene questa minaccia? E perché costui la perseguita dopo quarant’anni? Elizabeth riuscirà a superare tanto dolore per tornare a vivere?
Un libro che per struttura e prosa ricorda i thriller americani ad alto tasso adrenalinico. Un mix potente di realtà e fantasia: la strage di Jonestown è descritta con perizia storica:
“La vicenda di questa setta punta a una follia di massa di fronte a cui crollano i canoni del crimine e della psichiatria.”
La prosa è fresca, e tagliente, trascinante ed adrenalinica. I personaggi descritti bene senza troppi fronzoli per una trama ben congegnata. Una lettura che trascina lontano il lettore, in un episodio tragico della Storia americana, secondo solo a quello delle Torri Gemelle, che si libra alto nel cielo con forza narrativa non comune. Un confine sottile tra realtà e fantasia per un romanzo assai intrigante, costruito con la tecnica di continui flash back su e giù lungo il tempo, che provocano nel lettore un forte impatto emotivo.

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