La collega tatuata
Letteratura italiana
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 1
La nascita di una professoressa
Nasce con le ultime lire la “profia” Camilla Baudino, insegnante di lettere torinese, arguta, brillante, spontaneamente capace di soppiantare con l'ironia, le stranezze burocratiche della scuola italiana e con il vizietto dell'investigazione self-made. “Viene al mondo” quasi quarantenne, con una figlia, simpatica e spontanea che affronta la vita pretendendo sempre l'ultima parola, con un marito brontolone e buongustaio, con un cane bassotto, che spesso la consola e con una madre uggiosa, perennemente insoddisfatta.
Quando la sua nuova collega “tutta firme”, “palestrata” e tatuata viene trovata morta in un fosso, la nostra “profia” si mette in azione per scoprire l'assassino e trafficando di prova in prova, incontra il commissario incaricato delle indagini, Gaetano, fisicato, sicuro di sé, con modi tanto galanti e gentili da emozionarla e obbligarla a mettere in discussione il suo ménage traballante.
Romanzo ironico e divertente con screzi giallo-noir, che pur facendo dello stile il suo punto di forza, tra linguaggio aulico e variazione dell'io narrante, a tratti risulta pesante e di non semplice comprensione. Il giallo è l'investigazione tradizionale, costruita su indizi in maniera intelligente e credibile.
Fulcro del racconto rimane però, il personaggio della professoressa, la sua vita divisa tra famiglia e lavoro. Il suo modo di districarsi tra gli impegni quotidiani é la sua caratterizzazione, insieme al suo pensiero di donna, incline, talvolta, all'autocommiserazione fisica e mentale. Accanto gli altri, che contribuiscono al suo predominio e all'esternazione del suo pensiero e del suo modo di agire.
Il tutto è immerso in una Torino borghese, che richiama i fasti di una vita regale, ma pur atteggiandosi a città moderna e multietnica non disdegna inquietudini e comportamenti beceri tipici dei piccoli borghi.
Senza grosse pretese, una buona lettura.