La caccia al tesoro
Letteratura italiana
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La sfida
Ho intitolato la recensione "la sfida" perché attraverso una caccia al tesoro un fantomatico antagonista del Commissario Montalbano cerca di gareggiare con il nostro protagonista....ma quale finale avrà la storia?
Un Camilleri che ci dipinge una trama letteraria di alto livello, forse alcune cose prevedibili ma non fanno perdere la presa che la trama impone al lettore.
Sempre efficace la presenza di Ingrid.
Questa storia si apre subito con una situazione adrenalinica che porta Salvo Montalbano a porsi delle domande sui rischi del suo lavoro. Quasi da film dell'orrore il clima che l'autore descrive entrando ad inizio storia in una casa.
Poi la trama diviene un po' tragicomica ma di sicuro fascino.
Era da qualche opera che Montalbano non mi catturava come in quedta storia.
Grande Camilleri penna sempre raffinata.
Buona lettura a tutti.
Il Syd
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Thriller alla Deaver
Ho letto diversi romanzi di Camilleri, ma La caccia al tesoro a mio parere è mozzafiato. Parte lento, cresce di intensità fino al colpo di scena finale. Il colpevole è facilmente riconoscibile, ma non si immagina il livello
di crudeltà dalla quale il lettore sarà travolto. Il passaggio dalla follia senile, quasi comica, alla lucida mattanza programmata. Camilleri si è superato nell'intensità e nella sostanza della crudeltà umana.
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Una caccia drammatica
Piacevole, come al solito. Leggere un libro di Camilleri mi fa stare bene. Montalbano è quasi una persona che si pensa di conoscere veramente e con i suoi libri ci dà notizie di sè.
Anche i riferimenti che Camilleri inserisce nel libro alla nostra realtà di tutti i giorni (alle notizie vere e recenti, pubblicate dai quotidiani) mi permette di partecipare a una specie di rivalsa, quasi che Montalbano esistesse davvero e possa essere un vero nuovo angelo vendicatore contro le ingiustizie grandi e piccole che fronteggiamo ogni giorno.
I personaggi, e in primis, Montalbano sono sempre molto umani e veri.
Allo stesso modo la capacità inventiva di Camilleri, vista la sua età, non finisce di stupirmi e di suscitare la mia invidia. Ma a chi verrebbe mai in mente di scrivere un romanzo con protagoniste delle bambole gonfiabili? a un geniaccio!
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Pochi deboli indizi
Andrea Camilleri e Salvo Montalbano non si toccano, siamo tutti d'accordo. Però, forse, quando un personaggio è così amato, così conosciuto e universalmente apprezzato ad un certo punto si dovrebbe trovare il coraggio di ucciderlo (metaforicamente parlando) senza lascialo invecchiare, inacidire e indurire.
Sarò io, sarà la vecchiaia, sarà 'sto buco nell'azoto, ma Montalbano mi lascia sempre l'amaro in bocca ultimamente.
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voto: ottimo.
Piacevolissimo.
Anche stavolta Camilleri non mi ha delusa.
Storia interessante, direi più "gialla" di altre dello stesso autore.
Ben congegnato; di quelle, per intenderci, che ti fanno proseguire la lettura, anche se non potresti ("ancora una pagina e poi mi fermo...").
Ma questa caccia al tesoro che dà il titolo al romanzo è veramente interessante: parte in sordina -quasi uno scherzo -in cui l'arguto Commissario si cimenta, per vincere la noia di un momento di "calma piatta" nel suo lavoro.
Però la calma è destinata -ahimè -a durare poco , ed il nostro Salvo si accorgerà di quanto la caccia al tesoro sia strettamente legata ad una drammatica scomparsa, e quanto il gioco non sia più un divertimento, ma una tragedia che lo sconvolge come poche prima.....
Nel romanzo non manca alcun ingrediente di mio gradimento.
Le esilaranti gags di Catarella sono come sempre uno spasso.
Fa capolino nella storia l'affascinante Ingrid, "Fimmina con i cabasisi", come la definisce Salvo, che riesce ancora una volta a farlo litigare con la perenne fidanzata Livia, intrigante come una patata lessa.
Salvo fa soltanto due o tre riferimenti alla vecchiaia che incalza, per fortuna! E' meno immalinconito del solito...la dose giusta, direi.
Ci sono, nel romanzo, alcune descrizioni di personaggi, che sono dei veri gioielli.
Da non perdere!!!!
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Non finisce di stupirci
Camilleri si supera: impensabile data l'età e la mole di lavori prodotti!! Questa volta Montalbano è impegnato in una tragica caccia al tesoro; il ritmo non è mozzafiato ma sarà difficile mettere giù questo libro che vede Camilleri addentrarsi nel non facile territorio dell'horror vero e proprio: stavolta l'avversario non è un mafioso nè un criminale comune ma un vero e proprio pazzo furioso. Bello davvero.
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La Caccia al Tesoro
L'ho letto in due giorni, parola.
Camilleri è fantastico, irresistibile e ironico, ha una scrittura incalzante e soprattutto, non mancano i riferimenti satirici nei suoi romanzi. Eccezionale anche quest'ultimo capitolo: riesce a poiazzarci situazioni paradossali, a introdurne alcune che poi abilmente accantona per farle riemergere in un finale a sorpresa ineccepibile.
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La caccia al tesoro
Continua il (forse) infinito ciclo della commedia umana di Camilleri, iniziata nel 1978 con il suo primo romanzo, "Il corso delle cose". Il protagonista è nuovamente Salvo Montalbano, il meno poliziesco tra i poliziotti. Perchè Camilleri, testa umana, non parla del commissario Montalbano, bensì di Salvo Montalabano. Ed è questa (apparentemente) sottile differenza che rende ogni libro di Camilleri unico. Camilleri che si supera nuovamente: in questo romanzo si muove in un territorio molto complesso dell'animo umano, la parte di cui meno siamo coscienti ma che più ci influenza e distrugge, e riesce ad appassionare senza spiegare.
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un romanzo incalzante
Ecco un nuovo romanzo di Camilleri che si legge tutto d'un fiato, incalzante, ricco di sorprese e colpi di scena. E' una "caccia al tesoro" che un killer psicopatico mette in atto inducendo il commissario Montalbano a rincorrere indizi inviatigli per lettera sino ad arrivare,attraverso colpi di scena ben architettati dallo scrittore, ad un finale inatteso e truculento, quale forse mai si era letto nelle indagini di Montalbano. Montalbano sente il peso degli anni ( la "vecchiaglia" avanza!), mal sopporta la burocrazia e le ipocrisie del potere : ma, alla fine, risolve l'intricata matassa del giallo, anche se salvato in extremis dai suoi fidatissimi collaboratori Fazio, Gallo e Galluzzo. E va, finalmente, a ritemprarsi a Boccadasse, tra le braccia dell'eterna fidanzata Livia... Un Camilleri frizzante, che quasi si coccola il suo Montalbano, guidandolo con perizia e abilità verso una serena vecchiaia ed una meritata pensione. Da sottolineare il finale grandguignolesco, nuovo per Camilleri : non andate a leggervelo subito, per non rovinarvi il piacere della lettura !
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la caccia al tesoro
Il solito Montalbano, che bello ritrovarlo, quando ci si affeziona ad un personaggio, è come ritrovare un amico. Infatti anche in questo romanzo Montalbano è lì con le sue passioni di sempre, con le sue debolezze, con il suo amore lontano. Anche la scrittura di Camilleri ci avvinghia e seduce come sempre. Un po' più strong del solito, con un pizzico di sesso, il nostro Montalbano si trova alle prese con due bambole gonfiabili e con una caccia al tesoro alquanto inquietante.