L'uomo che dorme
Letteratura italiana
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Uno psichiatra forense
Il dottor Costanza è il protagonista indiscusso de L’uomo che dorme di Corrado De Rosa. Un romanzo che viene dalla casa editrice Rizzoli, inserito nella nuova collana “Nero”, ma che in questo caso non vede una vera e propria “detection” o azione, del tutto assente, nulla di eclatante o di veramente sorprendente. Nessun colpo di scena al cardiopalma.
Tutta la narrazione ruota intorno al dottor Costanza, uno psichiatra forense. Nel corso della sua attività lavorativa viene a contatto con ogni sorta di umanità: dallo psicopatico al truffatore seriale che si finge pazzo per sfuggire alla galera al delinquente mafioso. Qui ha di fronte l’omicidio di due anziane prostitute. Lo psichiatra dorme poco, perché la notte gli scatena l’adrenalina, sia quando è di turno in ospedale che in carcere. Ha qualche fobia, ma sa interrogare le persone, e soprattutto scruta i suoi pazienti guardandone il viso. Lui è:
“esperto di strategie per svincolarsi dalle sventure. Per liberarsi da potenziali seccatori ci vogliono flessibilità e spirito di iniziativa. Mai dare un orario fisso rischiando che la situazione precipiti. Mai dire “ci sentiamo quando vuoi”. Sorridere, e rilanciare sempre con un “Faccio io”. Che non è né un “Ti chiamo io più tardi”, né un “te lo porto io”. “Faccio io” significa mille cose, compreso che, dopo mezz’ora, avrebbe potuto riconsegnare a domicilio quella mozzarella di bufala con le lentiggini.”.
Ha un figlio Luca, con qualche problema adolescenziale, di cui si occupa, anche se a tratti con poca voglia; e una ex moglie Sara, che l’ha abbandonato e ora ha un nuovo compagno, che non incontra, ovviamente, le sue simpatie. Un uomo che
“… se sei uno stronzo finto buono o un finto buono stronzo”!!
Ambientato in una Salerno sonnecchiante, per cui:
“Salerno ha un’altra fissazione: la reductio ad Salernum. Sia che uno squalo della Groelandia venga pescato al largo delle coste portoghesi, sia che a Tokyo uno scienziato abbia fatto la più grande scoperta della storia moderna, c’è sempre un cugino della moglie dello zio del fratello della mamma del nonno del pescatore di squali o della scienziato giapponese che ha origini salernitane.”
Il romanzo è intrigante e affascinante. Un viaggio nella mente umana, sconvolta e deviata, che non può che essere considerato un ottimo esordio all’interno di
“una commedia nera che fa riflettere con il sorriso.”.