L'ultimo ospite L'ultimo ospite

L'ultimo ospite

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All'inizio è solo una sensazione, un fastidio. L'odore di polvere mista a muffa, certo. Ma anche qualcosa di stonato, un dettaglio fuori posto. È questo ciò che prova Letizia quando mette piede per la prima volta a Olimpia d'Arsa, una villa antica e quasi in rovina in cui è costretta a rinchiudersi per qualche giorno con Flavio, il notaio che le ha dato un lavoro e una ragione per ricominciare. La proprietaria della casa è morta novantenne senza eredi né testamento e i lontanissimi parenti si sono fatti avanti come bestie avide e feroci, pronti a scannarsi tra loro per impossessarsi della tenuta. E di tutto quello che c'è dentro. Un incarico come tanti. Ma non questa volta. Sono solo piccoli dettagli che non combaciano, un cuscino spostato, una serie infinita di armadi nascosti nella boiserie, il cane di Letizia, che in quella casa non vuole entrare, e una luce azzurra, comparsa per brevi istanti una notte dalle bocche di lupo del seminterrato. Sono solo scherzi della mente, si ripete Flavio, compreso nella propria razionalità. Ma Letizia è certa che non sia così e la sua fervida immaginazione si accende quando trova oggetti infantili sepolti nella casa, ciocche di capelli biondi, muffole, piccoli trofei. Perché una donna senza figli né nipoti avrebbe dovuto conservarli? Perché avrebbe dovuto nasconderli? Ora Flavio e Letizia sono dentro senza possibilità di uscire e il più atroce dei dubbi si insinua nelle loro menti così diverse: e se non fossero soli?



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L'ultimo ospite 2023-08-09 13:30:33 ornella donna
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ornella donna Opinione inserita da ornella donna    09 Agosto, 2023
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Una villa misteriosa

Mi sono avvicinata con cautela ad una scrittrice prolissa come Paola Barbato. Di lei spesso leggo recensioni entusiastiche, così in biblioteca, a prestito ho preso un suo libro intitolato: L’ultimo ospite, edito da Piemme. Ho iniziato la lettura e con sorpresa ho divorato, letteralmente, un bel libro di più di 400 pagine. La lettura scorre veloce, e ad un ritmo indiavolato si giunge al termine di una storia curiosa.
Il contenuto del libro si potrebbe così riassumere, in breve:
“Questa non è una storia di fantasmi. E’ la storia degli scricchiolii nelle case vuote. E’ il vento, una porta che si chiude. Non è niente. Potrebbe essere tutto.”
La vicenda si nutre di quelli che sono considerati gli elementi classici del giallo, ovvero: una ricca donna anziana, Adalgisa Grisenti, muore nella sua grande quanto misteriosa villa. Testamento nulla, gli eredi, tanti, più di dieci. Ma in che constano le ricchezze della defunta? Non si sa. Così i famelici eredi decidono di dare l’incarico al notaio Flavio Aragona. Costui, aiutato dalla sua assistente, Letizia, dovrà recarsi nella villa, e procedere all’inventario di tutto ciò che vi si trova contenuto. Ma appena giunti si accorgono presto che qualcosa non va, perché:
“Non era più nella villa di una vecchia spilorcia, piena di ciarpame, ma nel pieno di un film dell’orrore, in cui loro due erano i poveri protagonisti ingenui che stavano per essere fatti a pezzi.”
Che accadrà?
L’ultimo ospite è un libro ricco di colpi di scena e di un clima ad alta tensione abilmente costruito. Così tra strani ritrovamenti (calze sporche di urina, e di sangue, fiocchetti, nastri per bambine, occhialini da bambini) armadi camuffati, denaro cucito negli abiti, si snoda una vicenda che attrae ed intriga il lettore amante del genere noir. Una lettura al fulmicotone, irresistibile e curiosa, un mistero senza fine. O no? Il mistero si infittisce! Quello che è certo è che mi prometto di leggere altri libri di questa potente autrice!

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