L'ultimo ospite
Letteratura italiana
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Una villa misteriosa
Mi sono avvicinata con cautela ad una scrittrice prolissa come Paola Barbato. Di lei spesso leggo recensioni entusiastiche, così in biblioteca, a prestito ho preso un suo libro intitolato: L’ultimo ospite, edito da Piemme. Ho iniziato la lettura e con sorpresa ho divorato, letteralmente, un bel libro di più di 400 pagine. La lettura scorre veloce, e ad un ritmo indiavolato si giunge al termine di una storia curiosa.
Il contenuto del libro si potrebbe così riassumere, in breve:
“Questa non è una storia di fantasmi. E’ la storia degli scricchiolii nelle case vuote. E’ il vento, una porta che si chiude. Non è niente. Potrebbe essere tutto.”
La vicenda si nutre di quelli che sono considerati gli elementi classici del giallo, ovvero: una ricca donna anziana, Adalgisa Grisenti, muore nella sua grande quanto misteriosa villa. Testamento nulla, gli eredi, tanti, più di dieci. Ma in che constano le ricchezze della defunta? Non si sa. Così i famelici eredi decidono di dare l’incarico al notaio Flavio Aragona. Costui, aiutato dalla sua assistente, Letizia, dovrà recarsi nella villa, e procedere all’inventario di tutto ciò che vi si trova contenuto. Ma appena giunti si accorgono presto che qualcosa non va, perché:
“Non era più nella villa di una vecchia spilorcia, piena di ciarpame, ma nel pieno di un film dell’orrore, in cui loro due erano i poveri protagonisti ingenui che stavano per essere fatti a pezzi.”
Che accadrà?
L’ultimo ospite è un libro ricco di colpi di scena e di un clima ad alta tensione abilmente costruito. Così tra strani ritrovamenti (calze sporche di urina, e di sangue, fiocchetti, nastri per bambine, occhialini da bambini) armadi camuffati, denaro cucito negli abiti, si snoda una vicenda che attrae ed intriga il lettore amante del genere noir. Una lettura al fulmicotone, irresistibile e curiosa, un mistero senza fine. O no? Il mistero si infittisce! Quello che è certo è che mi prometto di leggere altri libri di questa potente autrice!