L'ultima corsa L'ultima corsa

L'ultima corsa

Letteratura italiana

Editore

Casa editrice

ll ricco imprenditore, sessantacinquenne, Damiano Dettori, come ogni mattina si appresta a percorrere le strade montane, per contrastare l’avanzare dell’età e tenersi sempre attivo per gestire la sua florida ditta, la Dettori S.r.l. Questa volta però le sue gambe non rispondono a dovere e dei dolori lancinanti all’intestino lo costringono a fermarsi. Quell’ultima corsa gli sarà fatale, ma la morte non è dovuta a cause naturali, ma come in tutti i gialli più classici, a un veleno inserito nella sua amata zuppa di farro. Chi voleva morto il non più giovane imprenditore di Domusnovas? Incaricato delle indagini dalla giovane e sensuale vedova dell’uomo, Ambra, sarà il giovane investigatore privato Riccardo Conte, che coadiuvato da Stella e Margherita, dovrà scoperchiare i tanti misteri nascosti in Villa Adele.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 1

Voto medio 
 
2.3
Stile 
 
2.0  (1)
Contenuto 
 
1.0  (1)
Piacevolezza 
 
3.0  (1)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
L'ultima corsa 2020-07-01 16:27:02 FrancoAntonio
Voto medio 
 
2.3
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
1.0
Piacevolezza 
 
3.0
FrancoAntonio Opinione inserita da FrancoAntonio    01 Luglio, 2020
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Cronache di omicidi annunciati

Damiano Dettori è un uomo di successo, titolare di una florida impresa e ricchissimo. Nonostante i suoi sessantacinque anni si mantiene in forma fisica perfetta, ma durante la quotidiana seduta di jogging si sente male e muore sulla strada. Si scoprirà che è stato avvelenato dai tossici semi di tasso, proditoriamente aggiunti alla zuppa di farro che consuma ogni sera a cena.
La polizia sospetta della giovane moglie Ambra che lo ha sposato solo per interesse. La donna, anche per scagionarsi, assume l’investigatore Riccardo Conte perché indaghi sulla vicenda.
Riccardo, con l’aiuto delle amiche Stella, psichiatra, e Margherita, insegnante, comincerà a interrogare familiari e domestici. Scoprirà così che Damiano era un despota che imponeva duramente la sua volontà a tutti e che considerava i suoi tre figli di primo letto proprietà personale su cui esercitare la sua indiscussa potestà. Nessuno, tra parenti e dipendenti, era privo di moventi per volerlo vedere morto, ma chi di loro ha effettivamente commesso il delitto?

“L’ultima corsa” vorrebbe essere un giallo in stile tradizionale, tutto incentrato sulle indagini e sull’esame psicologico dei sospetti. Si rivela, però, una storia piuttosto piatta e banale. Non mi attarderò sulla sua credibilità o sulla possibilità che in Italia un investigatore privato possa impicciarsi di un’indagine giudiziaria allo stile di Nero Wolfe. Basti dire che l’ho trovata priva di veri colpi di scena: si regge solo su interminabili dialoghi nei quali i personaggi coinvolti non fanno che ripetere tutti i medesimi concetti, come se si fossero messi d’accordo per fare solo le stesse dichiarazioni o facessero parte di un unico tedioso tormentone. Pirandello ci ha insegnato che ognuno ha il proprio punto di vista e che una medesima vicenda può assumere caratteristiche totalmente diverse a seconda dell’osservatore. Qui invece cambiano le voci, ma la recita non muta.
I caratteri dei singoli, poi, son appena accennati e, spesso, indistinguibili gli uni dagli altri, tanto che, a volte, diviene necessario retrocedere di qualche pagina per rammentarsi chi è che ci parla. Inoltre viene da chiedersi come sia possibile che un giardiniere o una cuoca parlino con lo stesso linguaggio forbito e del medico dermatologo o della psicologa e che nessuno denunci alcuna caratteristica di quell’anima sarda che avrebbe conferito freschezza al racconto.
Anche lo stile, spiace dirlo, è piuttosto acerbo; corretto e fluido sì, ma stenta a catturare l’attenzione del lettore. Gli splendidi luoghi che fanno da sfondo alla vicenda sono appena delineati, mentre ci si attarda in modo pedante sulla descrizione minuziosa dell’aspetto fisico dei personaggi, degli abiti che indossano o degli ambienti in cui si muovono, senza che ciò, purtroppo, conferisca tridimensionalità al contesto.
In definitiva si tratta di un romanzo piuttosto convenzionale che può essere idoneo a un pubblico giovanile, ma che, alla lunga, non diverte, ma, al contrario annoia. Evitabile.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
no
Trovi utile questa opinione? 
50
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.3 (3)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Il passato è un morto senza cadavere
La regina dei sentieri
Stivali di velluto
Brisa
Il dolce sorriso della morte
Il castagno dei cento cavalli
Mare di pietra
Mala. Roma criminale
Una morte onorevole
Il bacio del calabrone
Giochi di ruolo
Pioggia per i Bastardi di Pizzofalcone
Dalla parte del ragno
L'orizzonte della notte
Pesci piccoli