L'orrore del lupo
Letteratura italiana
Editore
Recensione della Redazione QLibri
AVETE PRESENTE STEVEN SEAGAL?
Libro di 173 pagine che si legge in poche ore. E’ una responsabilità recensire un libro scelto tra i titoli messi a disposizione della Redazione, soprattutto se l’analisi che ne viene fatta non è da cinque stelline…
L’autore è al suo primo libro, è un maestro di karate, ex componente della Nazionale italinana, gestisce una scuola di Arti Marziali a Venezia.
Veniamo all’analisi degli aspetti positivi, il libro è scritto bene, la storia non si ha difficoltà a seguirla, particolari le riflessioni e descrizioni che si basano sull’addestramento delle Arti Marziali, che gli amanti del genere possono trovare sicuramente interessanti.
Non difficoltoso risulta seguire anche i vari cambi temporali che ripercorrono il passato ed il presente dei tre personaggi principali:
Duncan Moss, bell’uomo, abilissimo nelle Arti Marziali e nell’uso di qualsiasi tipo di arma, di professione “killer a pagamento”, con un infanzia difficoltosa ed una crescita segnata dai duri allenamenti quotidiani..
Richard Kirwan, la vittima designata, anche lui bell’uomo brizzolato, con un passato nei berretti verdi in missione in Afghanistan, magnate residente in Sudafrica, con alla base delle sue proprietà e beni, traffici del tutto illeciti;
Sarah, bellissima donna stile “Barbie”, intelligente, laureata, nipote del facoltoso Kirwan, espertissima nelle Arti Marziali anche lei….
Veniamo agli aspetti che io ho considerato negativi, una descrizione dei luoghi ridotta all’osso, di questo me ne dispiace, visto che le ambientazioni passano dal Sudafrica, a Venezia, all’India… I personaggi sono a mio avviso degli stereotipi ( la storia d'amore è d'obbligo!) e, le motivazioni che spingono i tre personaggi a compiere determinate scelte, anche importanti, non vengono analizzate e descritte, così che il lettore si pone un grande numero di domande sul perché ed il per come di una determinata scelta…
Non ho assolutamente ritenuto gradevole, l’accenno al fatto che il comportamento di Moss nello svolgimento del suo “lavoro” sia in qualche modo indirizzato da un demone che abita la sua anima, richiamo che personalmente tralascerei in pieno…, infine la copertina è veramente brutta, la sovrapposizione delle due immagini, lupo e uomo danno come risultato una figura quasi diabolica (che sia voluta?), come anche il prezzo di 15 euro mi sembrano veramente un’esagerazione.
Mi ritrovo a considerare che l’idea di fondo sia vincente, ma non sviluppata in tutta la sua potenzialità.
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