L'omicidio Carosino. Le prime indagini del commissario Ricciardi
Letteratura italiana
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Un antipasto che si può saltare
Dopo aver letto ben quattro romanzi della serie di Ricciardi, la “paura” di leggere il quinto e al momento ultimo libro sul Commissario, mi ha indotto ad approfondire gli altri libri scritti da De Giovanni sul suo coinvolgente protagonista e la mia idea è caduta proprio sul titolo “L’omicidio Carosino. Le prime indagini del commissario Ricciardi”.
“Non è simpatico, Ricciardi. Non è comunicativo, né allegro. Non affascina, non incanta. Ma sapete una cosa? Quando se ne va mi manca. E aspetto il suo ritorno con una gran voglia di ascoltare di nuovo quella voce bassa, e il ricordo del suo dolore”.
Cosa potevo trovare di meglio che gli inizi del tanto citato protagonista? Ebbene, ringrazio intanto la buona stella che mi ha fatto leggere prima gli altri e poi questo, perché il titolo può davvero trarre in inganno. Le prime indagini sono relative a tre casi: l’omicidio Carosino; i vivi e i morti e Mammarella.
Il primo è praticamente la replica, anzi la riduzione sbrigativa del romanzo uscito con il titolo “Il posto dì ognuno. L’estate del Commissario Ricciardi”. In trenta pagine è raccontato quello che poi sarà ripreso nel terzo della serie, ovviamente con personaggi meno caratterizzati e alcuni addirittura mancanti; la lettura di questo racconto mi avrebbe fatto guastare interamente l’altro che invece ho davvero apprezzato.
Per quanto riguarda gli altri, sono casi in cui il Commissario, sempre in una manciata di pagine, risolve il caso andando soprattutto a raccontare le sue sensazioni sul Fatto ed è evidente la poca personalità che il Commissario svilupperà poi in seguito.
L’unica cosa carina (edizione Rizzoli) che può interessare è la parte finale ovvero quella che riguarda “Come è nato Ricciardi”, per il resto una lettura che personalmente si può saltare. Il libro non dà niente di più, anzi potrebbe anticipare qualcosa che poi sarà approfondito e revisionato in maniera magistrale dall’autore.
In conclusione, per me è “un antipasto” che si può saltare per andare “a portate” più consistenti.
“I vivi e i morti, pensava Ricciardi. I vivi sembravano già morti, i morti pensano di essere vivi. Chi sono io, allora? Sono vivo, o forse già morto e nessuno me l’ha detto?”.
Buona lettura.
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LA NASCITA DI UN MITO
Alfredo Luigi Ricciardi. Un personaggio che personalmente adoro ed a mio modesto parere un protagonista che può essere annoverato tra i più ben congegnati della lettura italiana contemporanea.
Un commissario non convenzionale, che riesce a vedere i morti, spirati con violenza, ed loro ultimi attimi di vita terrena. Ricciardi usera le loro ultime parole come incipit per la risoluzione dei vari delitti.
L'ambientazione è poi affascinante tanto quanto: la Napoli degli anni '30, del primo Fascismo, dell'inizio di una dittatura che sta emergendo e che inizia a far intravedere le losche congiure ai danni della popolazione di fazione opposta.
De Giovanni in questo primo libro che, di fatto, è un prologo alla serie delle "stagioni" con protagonista il commissario Ricciardi, ci propone tre brevi racconti, in cui lo scrittore inizia a mettere "carne sulle sbraci" di quelli che poi saranno personaggi, caratteri ed ambientazioni che poi ritroveremo nei libri successivi ma, per chi ha già avuto modo di leggerli, ne resterà piacevolmente colpito, dallo stile inconfondibile di De Giovanni. Una sorta di "nascita", un piccolo embrione scrittorico dei personaggi e delle indagini.
Manca in questi racconti la parte narrativa e poetica che incanta il lettore nei libri successivi, delle pennellate che raccontano storie, caratteri e paesaggi colorati all'interno di un libro dai forti caratteri gialli, lasciando al lettore solo l'ossatura portante di delitto e risoluzione con pochi fronzoli.
Dei tre racconti: "L'Omicidio Carosino", "Vivi e Morti" e "Mammarella", ho apprezzato moltissimo il primo, una sorta di prima bozza de "Il Posto di Ogniuno" che però lascerà il lettore più affezionato con un bel colpo di scena finale!
Che dire, non mi resta che consigliare questo libro e gli altri dell'autore a chi ancora non li conoscesse. Un giallo che verrà apprezzato anche dai non amanti del genere, unisce infatti poesia ed amore a riflessioni profonde.
Un autore ed un protagonista (affiancato da altri bellissimi personaggi) che non può mancare in nessuna libreria!!!
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Ci piove,sapete, in questa città di sole.Ci piove
Mi viene in mente quando da ragazzo ,in libreria,giungeva la nuova copia
della collana "Giallo Mondadori"; la copertina gialla era oro per noi appassionati,mentre la riga rossa sopra il titolo, si trasformava nella linea di partenza dalla quale sprintare nel nuovo efferato delitto per provare a scoprire prima della fine l'inafferrabile assassino. La collana "tracce misteriose gold" curata da Umberto Rollino già nella sua veste grafica mi restituisce così bei ricordi, se poi tra gli autori trovi Maurizio de Giovanni, la soddisfazione è doppia. Questi tre racconti:"L'omicidio Carosino","I vivi e i morti" e Mammarella" che compongono il volume li consiglio a chi non conosce ancora questo giallista Sui generis,dico questo perchè de Giovanni è soprattutto un romanziere completo, il giallo gli sta stretto, come il nodo della cravatta al Commissario Ricciardi, la giacca al brigadiere Maione,l'anello alla Duchessa di Carosino,l'abito talare a don Raffaele Ammaturo,il corpetto a Gilda e le scarpe a Mammarella ma il cuore di Enrica?, no, quello è grande abbastanza come la pazienza di Tata Rosa.
P.S.,
Mi ispirano un profondo senso del dolore , quei legni bruciati a Bagnoli, segnano l'inverno del Commissario e di tutta la città. Lui conosce la condanna del sangue che c'è dietro,la gente è scesa in strada perchè il posto di ognuno è lì, fra gli indignati. "Per mano mia" ha sussurato beffarda la camorra che ancora una volta ha adottato il metodo del coccodrillo. Supereremo l'autunno se saremo uniti,presto verrà la Primavera e poi l'Estate del Commissario.
Ricostruiremo Città della Scienza, noi Napoletani e saremo felici come a Natale, ma intanto Ricciardi, in ginocchio fra quel che resta, ascolta quei fantasmi carbonizzati gridare:"BASTARDI".
di Luigi De Rosa
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Le prime indagini del commissario Ricciardi
Quando ho avuto tra le mie mani questa raccolta di tre indagini del commissario Ricciardi il mio cuore palpitava perchè in questo personaggio ripongo sempre grandi aspettative e vi confermo che il buon De Giovanni ha mantenuto alto il suo livello.
Siamo di fronte ai primi tre casi del commissario che è dotato di quella capacità definita "Il fatto", grazie alla quale riesce a sbrogliare matasse ingarbugliate, fin dai primi passi Ricciardi è sublime durante tutto il corso delle sue indagini.
La trama, lo stile e la piacevolezza sono le costanti dei racconti dell'autore, si consiglia di dare anche delle variabili alle trame che a volte sono davvero molto simili tra loro.
Non voglio togliervi il gusto ma la prima storia potrebbe tranquillamente essere scambiata per un'indagine di Ricciardi che ritroveremo in un torrido periodo estivo della sua vita...
Il secondo caso "I vivi e i morti" ha davvero dell'incredibile e la bravura di Ricciardi è indiscutibile, forse quello che preferisco dei tre.
Nel terzo ed ultimo caso, "Mammarella", De Giovanni si muove con la sua penna come un vero artista davanti alla sua tela, una trama encomiabile ed una soluzione che porta alla luce la caratteristica pregievole, di un commissario dall'intuito anche in circostanze in cui "Il fatto" non è causa principe nella risoluzione del caso ma puro intuito investigativo.
Buona lettura a tutti.
Syd