L'ombra dei Guadalupes
Letteratura italiana
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l'ombra di Dan Brown....
Ho impiegato un bel po’ prima di decidermi a commentare questo romanzo. Non ho voluto farlo subito, non volevo che le mie prime impressioni mi spingessero ad un giudizio affrettato. A distanza di quasi un mese però, ciò che mi ha suscitato questo libro non è cambiato. Innanzitutto si parla di delitti perpetrati in un ambiente fortemente influenzato dalla religione cattolica, con una trama di intrighi che , purtroppo, mi ricorda molto Dan Brown.
E’ difficile fare un breve riassunto di una trama inconsistente: il signor Mendieta si ritrova in un vortice di omicidi legati ad un codice che testimonierebbe la reale apparizione della Madonna di Guadalupe ad un contadino, durante gli anni della conquista spagnola e dell’Inquisizione.
Gli omicidi sono molti, ma nessuno viene spiegato in modo completo. Verrebbe da dire che l’autore ha messo molta carne al fuoco, forse troppa, non riuscendo però più a gestire la storia. L’impressione è che chi scrive non abbia idea di come arrivare a finire il libro. In alcuni romanzi, sembra che il libro stesso si finisca da sé, ma non questo che, invece, è piuttosto stiracchiato. Ci sono episodi in cui i personaggi si incontrano e hanno dialoghi con interlocutori completamente sconosciuti, senza che nulla venga spiegato, neanche alla fine (a volte mi sono chiesta se mancassero delle pagine...). Tutto ciò potrebbe contribuire a creare un alone di mistero, ma solo se viene seguito da un minimo di spiegazione. Rimane altrimenti un senso di incompletezza.
I personaggi stessi mancano di spessore, le loro storie e vicissitudini sono appena accennate, così come le personalità.
Che altro dire: sembra più un “embrione” di romanzo, una bozza da dettagliare e far crescere. L’idea di fondo potrebbe essere buona, ma va molto più sviluppata, facendo attenzione però a non finire nello stile “Dan Brown”.
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