L'estate nera
Letteratura italiana
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 6
Un giallo crudo e triste
Mah, non mi ha fatto impazzire, anche se è scritto bene. Bella la descrizione dei luoghi e del contesto ma ho trovato troppo lunga la prima parte, mentre la seconda sicuramente più avvincente. In tutte le pagine scritte mi sarebbe piaciuto che i personaggi fossero stati descritti maggiormente nei loro stati d'animo interiori, invece per voler raccontare poco di tutti nessuno mi ha colpito particolarmente. Ho percepito molta tristezza e infelicità. Forse quando leggo ho bisogno di speranza per essere soddisfatta da un libro e questo di speranza non me ne ha lasciata
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Coinvolgente
Avevo letto la prima edizione, tanti anni fa, convinta da recensioni positive di gente come Oreste del Buono e Alberto Bevilacqua.L'ho riletta adesso, e mi ha fatto lo stesso effetto: potente! E mi verrebbe da dire ad altri recensori, che parlano di horror e di pornografia, che non sanno che cosa dicono. In questo romanzo c'è la vita vera, con tutte le sue forzature certo, ma vita è. Certo, chi ama minuetti scialbi e in punta di penna alla Agatha Christie non lo apprezzerà mai. Questa non è roba da inizio Novecento!
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Una bella sopresa!
Avevo acquistato questo libro, ristampa di un romanzo uscito la prima volta nel 1992, perchè attratto dal lancio in libreria, e qualche recensione positiva mi aveva convinto, ma non mi aspettavo una lettura tanto affascinante.
La storia è quella di un gruppo di ragazzini di un piccolo paese di provincia, cresciuti in maniera disordinata, che un giorno scelgono di superare i limiti.
Definirei questo romando "crudele", ma non gratuitamente, i personaggi che vengono raccontati sono tutti profondamente analizzati ed ogni gesto, anche il più estremo, ha un senso nell'economia della storia.
In questo libro non c'è nulla di rassicurante, ed il male viene analizzato guardandolo in faccia, e la storia ci dice che ogni colpa porterà con se un prezzo da pagare.
La narrazione funziona e personalmente ho sempre sentito la voglia di andare avanti per scoprire quello che succedeva, insomma ho trovato questo lettura coinvolgente, a volte disturbante, ma mai in maniera gratuita.
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La banalità del male
Questo romanzo è molto, molto bello. E' un thriller tutto italiano, per ambientazione (il Monferrato in Piemonte), per l'ampio respiro dato ai personaggi, per il modo come è scritto con lunghi periodi descrittivi, con i dialoghi non frammentati, insomma è veramente ben fatto.
La storia è intrigante: un gruppo di ragazzini all'inizio dell'estate del 1962 affronta un'avventura, un gioco più grande di loro mentre sul paesino di Altavilla imperversa un violento temporale; dopo trent'anni, incontrandosi di nuovo, è come se si fossero fermati a quel giugno 1962, come se avessero passato le loro vite aspettando la resa dei conti che infatti si presenta puntuale nelle vesti del maresciallo Monzeglio. Naturalmente riguardo la trama mi fermo qui ma quello che mi preme dire è che questo è un GIALLO nel vero senso della parola. Ti prende a poco a poco, ti perdi nella descrizione della vita di paese in quel lontano 1962, nella descrizione di quello che il paese è diventato con l'ibrida modernità, i personaggi risultano veramente ben descritti sia nell'aspetto fisico che psicologico (il decisionista Attila, il figlio di papà Massimino, la facile Saturnina, l'inquietante Evangelina); però il personaggio che preferisco è Canavesio che non ha deluso le mie aspettative e che, alla fine, si dimostrerà il più buono e forse il migliore del gruppo anche se l'autore ha fatto di tutto per abbrutirlo lungo tutto il libro.
Alla prima parte del romanzo nella quale l'estate e la luce la fanno da padrone fa eco una seconda più cupa, invasa dalla nebbia, che rispecchia il buio dell'anima dei protagonisti allo scontro finale.
Unico neo è secondo me l'eccesso che l'autore ha dimostrato riguardo le prime esperienze sessuali dei protagonisti anche se credo di aver molto amato anche l'estremo realismo che pervade tutto il libro (in fondo questa è la vita).
A tratti questo romanzo mi ha ricordato "It" di Stephen King anche se mentre lì i protagonisti combattevano contro il Male, qui se lo portano dentro e soccombono.
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non mi ha entusiasmato
Premetto che un buon libro giallo non ha bisogno di contenere pornografia gratuita, questo libro è un guazzabuglio dal contenuto a tratti porno e horror e quindi di pochissimo spessore, non mi ha lasciato quella sottile emozione e inquietudine che ho trovato in altri libri: i noir nella storia della collana della Repubblica sono ben fatti ed anche colti, sono libri da cui non ti senti presa in giro. Vedi anche "agosto è il mese più crudele" di Nepi. Non penso di andare a veder il film che potrebbe essere anche peggio. Purtroppo ce ne sarebbero di belle sceneggiature da realizzare, ma in genere sono sempre tratte da brutti libri, perchè la stragrande maggioranza della gente è di bocca buona...
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Spiazzante
Il romanzo è spiazzante, per lo stile, di un realismo quasi ostentato ma che sul lettore ha un effetto avvolgente, tanto da inchiodarlo alla pagina, Per i personaggi, prima ragazzini, poi 50enni, tutti diversi, tutti così ben tratteggiati. Per la storia, che è suspence pura. Per un affresco toccante degli anni 60. Questo libro è in grado di suscitare emozioni a tutti i livelli. Per chi ama una bella scrittura, per chi ama la paura, per chi ama il colpo di scena. Strepitoso e inquietante. Un gran libro.
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Stand by me di S. King
I romanzi di Baldini