L'esatto contrario L'esatto contrario

L'esatto contrario

Letteratura italiana

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Quel bacio ai tempi dell’università, Riccardo non se l’è mai dimenticato. Se si concentra, riesce a sentire ancora il profumo di Giulia. Ma il suo sogno d’amore aveva avuto un brusco risveglio, perché lei era morta, uccisa nei bagni della Sapienza: un omicidio di cui era stato subito riconosciuto colpevole l’insospettabile professor Morelli. Caso archiviato. Dieci anni, un cambio di facoltà e un fidanzamento mandato all’aria dopo, l’unica certezza per Riccardo è rimasta la fede nella Roma. Fino a quando la sua vita tranquilla viene sconvolta dall’urto con il passato, che torna a pronunciare quel nome: Giulia Rusconi. La notizia è che Morelli, da poco dal carcere, è stato ritrovato morto. Tanto basta per riaccendere in Riccardo quella fiamma che non si era mai spenta. Perché, forse, chi ha davvero le mani sporche del sangue di Giulia non ha ancora pagato il prezzo della sua colpa.



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L'esatto contrario 2015-09-07 17:19:35 Mian88
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Mian88 Opinione inserita da Mian88    07 Settembre, 2015
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Tutto Giallo

Riccardo Magris non avrebbe mai pensato che Giulia Rusconi, dopo oltre dieci anni dalla sua morte, sarebbe riapparsa nella sua vita con così tanta forza ne tanto meno che la causa di questa nuovo incontro sarebbe stata da imputare al ritrovamento del corpo del Professor Morelli, al tempo accusato dell'omicidio della studentessa.
Purtroppo i sogni non si realizzano sempre come vorremmo e Riccardo non è immune da questa realtà, sperava di diventare un grande giornalista ed invece si limita a scrivere recensioni di libri sulla rivista “TuttoGiallo”, credeva che Gaia fosse quella giusta e che non si sarebbero mai lasciati eppure dopo appena tre mesi di convivenza il loro rapporto è giunto al traguardo definitivo, confidava altresì nella magggica Roma e riteneva impossibile che questa, con sei punti di vantaggio e lo scontro diretto in casa, si sarebbe fatta recuperare dal Milan...ma.. bé, diciamo solo che su quest’ultimo punto forse avrebbe fatto meglio a non “gufarsela”.
Vive alla giornata il nostro eclettico protagonista, step by step, consapevole dei propri limiti e delle proprie possibilità. A San Lorenzo, quartiere della città eterna, condivide la sua abitazione con Rachele, mistress con tendenze dark e Sandro dichiaratamente Proust dipendente.
La Roma che viene descritta non è quella turistica ma quella vissuta da chi veramente respira l’aria della Capitale dalle mille sfumature.
Con questi presupposti ha inizio il romanzo d'esordio di Giulio Perrone noto nel panorama italiano per la sua attività di editore nonché per essere il fondatore della omonima casa editrice.
La forza del componimento risiede nella sua linearità. L’autore segue un'idea ben precisa e la sviluppa dando rilievo ai fatti principali e non perdendosi in dettagli superflui.
Lo stile adottato è moderno, chiaro ed accattivante, grazie alla sua semplicità cattura il lettore che, senza quasi rendersene conto, divora il romanzo. Questo si conclude infatti nell'arco di una giornata, alimentato dall'ingranaggio della curiosità: non si può fare a meno di andare avanti.
L'idea è buona anche se a tratti presumibile. Nell'epilogo ho riscontrato la vera peculiarità dello scritto: se infatti questo appare prima facie intuibile o comunque non così poi innovativo rispetto ad altri testi del genere, nelle conclusioni Perrone si distanzia da quel che di solitamente è conosciuto per sposare un finale che può lasciare l'amaro in bocca per la grande verità in esso insita. Si passa dall'elaborato alla quotidianità senza quasi rendersene conto. E' impossibile, infatti, una volta letto non rispecchiarsi in quello che in Italia è diventato norma.
Un romanzo senza particolari colpi di scena e senza pretese ma che sa farsi apprezzare, di facile lettura e che rappresenta un buona base di partenza per un autore esordiente.

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per chi cerca una lettura piacevole, non troppo impegnativa ma dal finale capace di far riflettere.
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