L'erede del tempo L'erede del tempo

L'erede del tempo

Letteratura italiana

Editore

Casa editrice

Padre Matteo è stanco. Il suo sogno di pace, ciò in cui ha creduto e per cui ha combattuto, sembra essersi spento, sepolto dai conflitti, dal disinteresse di chi gli sta intorno. Per questo decide di abbandonare tutto: il ruolo di Custode di Terra Santa, la sua amata Gerusalemme. Lo hanno invitato a Roma e a Istanbul, e il viaggio potrebbe essere l'occasione per cambiare vita. Prima di partire, però, padre Matteo viene coinvolto in due strani incidenti. Inizialmente non se ne cura, ma quando un rabbino suo amico viene assassinato dopo avergli rivelato di essere sulle tracce dell'ultimo erede dei Camondo, potente famiglia ebrea sterminata ad Auschwitz, padre Matteo comprende di essere di fronte a una verità che fa paura a molti e che potrebbe mettere in pericolo la sua stessa vita.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 1

Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
4.0  (1)
Contenuto 
 
4.0  (1)
Piacevolezza 
 
3.0  (1)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
L'erede del tempo 2014-11-24 05:00:48 Bruno Elpis
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    24 Novembre, 2014
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Un altro don Matteo!

“L’erede del tempo” di Franco Scaglia s’incentra sulla figura dell’archeologo francescano Matteo, che a Gerusalemme porta le vesti di “custode di Terra Santa” e che, sul piano investigativo, crede nella teoria degli specchi (“Il gioco può continuare con lo specchio successivo nel quale si riflette il primo specchio e così via… Gli specchi ti stanno ingannando, si prendono gioco di te e sono riusciti ad allontanarti dalla verità…”).

Matteo è deluso dalle vicende umane che in Terra Santa trovano vistose, tormentate manifestazioni. Così “Matteo… dopo aver riunito in refettorio i confratelli, comunicò loro che si dimetteva dall’incarico di Custode di Terra Santa.”
Nella prima parte del romanzo (“Gerusalemme: la cerimonia degli addii”) il francescano saluta gli amici, eterogenei per cultura e religione: tra di loro vi è Tobia, spia del Mossad, grazie al quale conosce l’ambiguo generale Haki. Tra gli amici da congedare, c’è anche il rabbino Shlomo, impegnato nella ricerca di musiche composte dai deportati ebrei. Costui, dapprima subisce un furto (“Il ladro aveva rubato un solo spartito che conteneva una sinfonia incompiuta di Camondo”), poi viene assassinato (“Conosco solo una persona che usa la lama a quel modo, dal basso verso l’alto e con chirurgica precisione”).
Ma Matteo non ritratta la sua decisione di lasciare la Palestina e ripara a Roma, dall’amico Padovani, gestore di teatro, che ha organizzato il concerto delle musiche dell’ebrea deportata Fanny Camondo.
Infine, che ruolo hanno le allusioni al traffico illecito dell’avorio (“Nel Borneo… vidi una scena straziante, un elefantino era rimasto accanto alla madre… incapace di accettarne la morte”)?

Il romanzo appartiene al filone del thriller storico-religioso, ma rispetto alle clonazioni di Dan Brown propone interessanti meditazioni, oltre a ventilare l’ipotesi che Gesù abbia lasciato documenti manoscritti (“Le lettere originali di Gesù al re Abgar di Edessa”), che sarebbero rilevantissimi per una ricostruzione storica della figura del Messia. L’ambientazione palestinese è affascinante e ripropone concetti e termini - come intifadah, sharia e inshallah – divenuti tristemente familiari.
In alcuni punti, il romanzo soffre di macchinosità eccessiva, che talvolta disorienta il lettore, specialmente quello più interessato all’intrigo romanzesco.

Bruno Elpis

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
... thriller storici
Trovi utile questa opinione? 
270
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Per sempre
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Lo spirito bambino
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Il passato è un morto senza cadavere
La regina dei sentieri
Stivali di velluto
Brisa
Il dolce sorriso della morte
Il castagno dei cento cavalli
Mare di pietra
Mala. Roma criminale
Una morte onorevole
Il bacio del calabrone
Giochi di ruolo
Pioggia per i Bastardi di Pizzofalcone
Dalla parte del ragno
L'orizzonte della notte
Pesci piccoli
Omicidio fuori stagione