Narrativa italiana Gialli, Thriller, Horror L'elenco. Morire in diretta
 

L'elenco. Morire in diretta L'elenco. Morire in diretta

L'elenco. Morire in diretta

La trama e le recensioni di "L'elenco. Morire in diretta", romanzo di Martina Bertola, Ilaria Fusé e Mariacarla Marini Misterioso pubblicato da Edizioni Città del Sole. Dovevano partire per una gita scolastica. Sono finiti in un incubo. Prigionieri di un gioco più grande di loro, Andrea, Anita, Elettra e i loro compagni di classe dovranno trovare la forza di combattere, prendere decisioni estreme e svelare i loro segreti più intimi. Scopriranno di essere persone diverse da quelle che il mondo conosceva. Ma questa lezione ha un prezzo terribile.



Recensione della Redazione QLibri

 
L'elenco. Morire in diretta 2013-08-15 17:46:47 GLICINE
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GLICINE Opinione inserita da GLICINE    15 Agosto, 2013
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CRUDELTA' SURREALE

Il libro è un mix di violenza, crudeltà anche psicologica, sadismo perpetrato su giovani liceali e dagli stessi ragazzi, contro loro coetanei, la storia è totalmente surreale. Sarebbe troppo facile limitare il commento a poche frasi moralistiche e stroncare così il libro. Più difficile invece è cercare di capire e trovare i perché hanno spinto tre donne a riunirsi per produrre una storia del genere....
La tipologia sembra essere molto vicina al libro Hunger Games (che non ho letto), del quale ho visto il film, quindi, una risposta tutta italiana ad un libro che ha molto venduto, sembra poter essere la motivazione razionalmente più vicina alla realtà..... Mi ha molto colpito il fatto che un libro del genere sia stato scritto da donne, donne che hanno comunque ridotto al minimo l'impatto emotivo di determinate azioni, i sentimenti, le valutazioni morali, nei confronti di grossi temi quali la spiritualità, la gravidanza, l'omicidio, ma anche più banalmente, la lontananza dagli affetti, l'amicizia, l'empatia.
La storia narra il reclutamento di 2 classi del liceo per partecipare al programma "L'elenco", reality gestito dalla mafia su un canale clandestino, nel quale si fronteggiano in una vera e propria battaglia, senza esclusione di colpi nella quale si muore davvero, per mano di "gestori" del "gioco", ma anche per mano di coetanei della squadra avversaria le due classi stesse. Il libro si suddivide in capitoli che riportano i giorni dal reclutamento ed il nome del personaggio principale che in quel capitolo narra il proprio vivere un determinato accadimento. L'evoluzione caratteriale e psicologica così messa in rilievo sulla copertina, riferita ai vari personaggi io , sinceramente non l'ho percepita in maniera così evidente ed importante, ho solo letto tra mille violenze, piani su piani legati alla gestione delle armi, del proprio territorio, strategie per eliminare gli avversari e lotte interne tra "teste calde" del gruppo che mi hanno alla fine annoiata davvero. Penso che al termine di qualsiasi libro l'autore, voglia trasmettere un messaggio, ma con tutta la buona volontà, non riesco a capire quale messaggio "nuovo" abbiano voluto trasmettere le autrici.
La violenza così attuale nel nostro quotidiano, mi nausea davvero leggere, che viene riportata in un libro dove è posta all'interno di un vero e proprio gioco seguito da telespettatori sadici e gestita da persone senza scrupoli altrettanto disturbate.
Non ritengo sia una lettura che consiglierei

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L'elenco. Morire in diretta 2013-08-20 16:10:19 T79
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Opinione inserita da T79    20 Agosto, 2013

Bello (tosto)

Sono un uomo e credo nella parità dei sessi. Ho scoperto delle donne (le autrici) che hanno avuto il coraggio di impugnare la penna in maniera piena, cinica, sarcastica. Non voglio elogiarle senza motivare il mio entusiasmo.
Mi servirò di un "elenco"di punti
1) la costruzione narrativa in prima persona e' audace, ogni singolo capitolo segue il punto di vista di uno dei tre protagonisti (Elettra, Anita, Andrea). Le autrici hanno tre stili differenti ma li hanno saputi amalgamare ottimamente
2). capitoli brevi e temporalmente lineari che mantengono alta l'attenzione del singolo lettore (io ho impiegato 4 sere per terminarlo)
3) scene macabre e (non eccessivamente) scabrose che non disturbano...inquietano (cosa assai diversa)
4) Si ha la netta sensazione di osservare un programma televisivo. Non mi stupirebbe se ne venisse tratto un film e/o una serie televisiva
5) un tema domina su tutti: la crescita interiore, il passaggio dall'adolescenza all'età adulta (a mio parere).
6) evidente la condanna di tutti i tipi di violenza (il sarcasmo regna sovrano)

Se si è amato Battle Royale...consigliato!

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Battle Royale, Hunger Games, La lunga marcia, Il signore delle mosche
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