L'anatomista
Letteratura italiana
Editore
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Opinioni inserite: 5
Un pochino strano
Per leggersi bene, si legge bene, tant'è che oggi avendo tempo da perdere l'ho iniziato e finito. I capitoli brevi fanno sì che il testo scorra il fretta, ma la continua alternanza tra il presente e il passato nei tempi verbali senza un filo logico molto coerente mi fanno venire un po' il mal di testa.
Il testo è ricco di colpi di scena, in alcuni punti un po' banale in altri addirittura assurdo. Mi dà l'impressione che l'identità dell'Anatomista sia stata tirata fuori dal cilindro solo per stupire il lettore (perché l'ossessione dell'Anatomista per la protagonista io proprio non ho capito da dove si sia creata) mentre tutto il contorno era abbastanza banalotto e intuibile già dalla telefonata terrorizzata del secondo paziente catturato.
Per i miei gusti ci sono troppi personaggi ossessionati dalla protagonista. E il Dottore, e l'Anatomista, e Pepe, poi Durso e Clara che sembrano attratti da lei... ma questa donna è una calamita? È una protagonista un po' marysuesca, un po' molto disturbata e... si taglia. Pensavo avessimo lascito indietro le ragazzine emo. Non dico che non sia un disturbo, ma incidersi parole a caso un po' ovunque.... vabbeh.
In alcuni punti il libro si trascina e proprio verso il finale, con descrizioni ingarbugliate di stanze e arredamenti a cui io personalmente avrei fatto a meno.
Tanto accurata la descrizione anatomica (una meravigliosa descrizione anatomica) tanto poco realistici alcuni avvenimenti.
Intanto il Dottore deve essere sicuramente un essere onnisciente, onnipotente, immortale (gli anni passano solo per Artemisia, eh?), che non ha niente di meglio da fare che seguire le mosse di Artemisia a vent'anni dalla sua fuga e che riesce sempre a essere al posto giusto al momento giusto per salvarle la pelle (volerla fare fuori come da programma, no eh? Salviamole la vita) e che nessuno è mai riuscito a catturare in quasi vent'anni (ma l'hanno mai cercato almeno?)
Come lettura leggera (leggera si fa per dire, non é per uno stomaco delicato) non è male, ma a voler approfondire un po' la trama si cominciano a trovare delle pecche...
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Dottore ,prima cura te stesso!!
Questo libro è iniziato molto piacevolmente ,ma nel corso del romanzo
la scrittrice ha voluto strafare è ha inserito
troppi personaggi,troppe pagine inutili in cui non vedi
l'ora che finiscano ,troppo brodo allungato,
e come chicca la protagonista sceglie di studiare
Psichiatria essendo a sua volta molto disturbata!
Ma mica è finita quì !
Non voglio fare spoiler ,ma il finale non mi è
piaciuto affatto,l'unico che ha saputo gestire la situazione è stato un
pedofilo.
E' la prima volta che un libro finisce lasciando come eroe della situazione
un criminale Pedofilo e assassino di bambine!
L'autrice non si è accorta del messaggio negativo di questo suo finale??
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Ritratto noir napoletano
Quali orrori può nascondere una caotica e grande metropoli?
Terribili flashback non ancora del tutto rimossi, delitti atroci al limite della comprensione umana, una squadra variegata di investigatori d'eccellenza, una città che vive e supera i propri drammi quotidiani; sono questi gli ingredienti di un ottimo romanzo di cruda narrativa e dovizia di particolari che trascina il lettore in un vortice inatteso che sprofonda e supera i confini dell'inconcepibile.
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tanta roba
Senza reintrodurre la trama o stralci di questa, vado subito al nocciolo della questione, dicendo che la lettura di questo libro è molto scorrevole, anche grazie alla sua organizzazione in capitoli brevi. Per quanto riguarda stile e contenuto, devo senz'altro dire che ho trovato questo romanzo sicuramente diverso dai gialli "italiani" letti sino ad ora, per cui, è uno stile senza dubbio più internazionale e molto americano, se vogliamo. Il contenuto: una squadra alla "criminal minds" con qualche tocco di "c.s.i." e/o "criminal intent", tutta italiana che indaga su di un serial killer molto "americano" (L'alatomista appunto), che si avvale, per questa indagine, dell'aiuto di una psicologa del luogo (la protagonista) con alle spalle una vicenda personale molto complicata e non del tutto risolta, con il suo peggior incubo (il dottore) che rientra prepotentemente nella sua vita. "TANTA ROBA", forse troppa. In più, lo psichiatra a capo della squadra è anche lui avvolto da un alone di mistero che riguarda il proprio passato (che mi ricorda molto Patrick Jane). Ancora, TANTA ROBA.
Sicuramente è un romanzo che sorprende, proprio perchè da un autore italiano non ti aspetti questo tipo di romanzo; è senza dubbio una lettura molto piacevole, con un finale a sorpresa abbastanza originale.
Comunque, per quanto riguarda il mio personalissimo gusto, se voglio leggere qualcosa di simile vado su autori americani o comunque stranieri. Da scrittori nostrani mi piace leggere romanzi con uno stile e contenuti diversi, appunto nostrani. Ciò non toglie che sia un esperimento ben riuscito e quindi un buon romanzo.
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FINAL DESTINATION
Napoli. Al di sotto della città partenopea si snodano vicoli bui e misteriosi disabitati da decenni: usati come rifugio antiaereo nella seconda guerra mondiale, al momento sono luoghi sconosciuti e ricchi di storia; ma alcune gallerie sono testimoni di atroci vicende: conducono infatti al regno dell’anatomista, stanze illuminate da neon usate come sale intervento dove vittime predestinate vengono private del loro dono più prezioso.
La squadra capitanata da TJ Durso deve indagare sulla misteriosa comparsa di questa figura disturbata, un serial killer con la passione per il bisturi e per il corpo umano, che rapisce donne, apparentemente a caso, non essendoci alcun legame che le ricolleghi le une alle altre, per poi farle riapparire in luoghi vicini a fonti di acqua, perfettamente truccate, ma ahimè prive di vita.
Nella squadra entra a grande richiesta Mitzi, una giovane psicologa con gravi abusi alle spalle, un passato alquanto pesante che la rende assolutamente perfetta per questo caso; ma riuscirà la giovanne a sopportare il peso che grava sulla sua psiche senza subire contraccolpi fatali?
Un giallo italiano che si legge piacevolmente grazie ai brevi capitoli che rendono la lettura piacevole e incalzante; i personaggi, non del tutto inquadrati da subito, si caratterizzano nel corso della storia e gradualmente, in modo tale da giustificare al lettore certi comportamenti altrimenti non del tutto spiegabili; il finale è ricco di colpi di scena e non scontato come capita spesso; unica nota di stono il fatto di aver in un certo qual modo concentrato la storia su Artemisia, il finale è infatti un po’ “strano” ma non posso dire altro, altrimenti svelerei troppe cose del libro, pertanto rimando il dibattito sulla questione a un secondo momento, non appena qualcuno di voi avrà finito di leggerlo!
Buona lettura e … guardatevi alle spalle! :)