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Ischia

Letteratura italiana

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Torna l’ineffabile commissario Jules Magrite, con i baffi, le maglie a righe, la passione per i cibi di qualità e i vini d’annata. Torna in Italia come turista. Al suo fianco il giudice Michelle Lapierre, conosciuta durante le indagini su un caso sanguinoso. Con lei vive una relazione di abbandono e pudore, di tenerezza e disincanto, che in questa vacanza potrebbe consumarsi o, chissà, diventare una vera storia d’amore. La loro permanenza a Ischia – o, come dicono i francesi, “Iscià” – è appena cominciata quando l’omicidio di un giovane romeno scuote la quiete dell’isola. Magrite non tarda a farsi coinvolgere, anche perché dal giorno del suo arrivo Peppe ’o Francese – meglio noto ai flic come Pépé le Couteau – lo riempie di racconti e confidenze, su di sé e i suoi compaesani, come se davvero non avesse aspettato altro. E oltre il sipario delle buganvillee, delle scogliere e dell’acqua verde-azzurra il commissario scopre ben presto corruzione, degrado, criminalità. Pépé le Couteau accompagna Magrite dentro l’inferno di uno dei più celebrati paradisi mediterranei. Fino a dove? E a che prezzo?



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Ischia 2012-11-16 08:50:57 LuigiDeRosa
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LuigiDeRosa Opinione inserita da LuigiDeRosa    16 Novembre, 2012
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Vacanze a Iscià...Isss...Ischia, l'isola davanti

Si è acceso l'ennesima Gauloises il Commissario Jules Rène Magrite mentre, lasciato il traghetto nel porticciolo ischitano, guadagna, abbracciato con Michelle Lapierre, la stretta strada per l'arbergo e la stazione termale. "Finalmente", avrà pensato, mentre in testa gli ronzano le note struggenti di qualche canzone di Frèhel, sulla soglia dei sessanta , una donna che è stata capace di farlo innamorare e non fa niente se è un giudice conosciuto mentre assicurava alla giustizia un bastardo che in Bretagna aveva fatto fuori donne e bambine, loro due sono riusciti a tenere fuori dal loro piccolo mondo antico gli orrori della vita.
Ad Iscià, no,a Ischia, "i Francesi si sà hanno difficoltà a pronunciare correttamente il nome dell'isola verde", il commissario conosce Peppe 'o Francese, un ex galeotto finito nelle prigioni parigine per un delitto d'onore, per vendicare la sua bellissima Denise,ex prostituta, finita fra le rudi mani di un criminale russo: Dragan il rosso. Fra poliziotto ed ex galeotto, si instaura un'amicizia che via via diventa sempre più profonda, Pèpè Couteau, questo il nomignolo francese dell'ischitano, si offre come guida alla coppia di innamorati. Gianni Mura/Peppe si rivela una guida superba, si capisce che oltre ad una grande passione per la cultura francese lo scrittore milanese ne coltiva una altrettanto profonda per l'Isola Verde, ma non è un amore cieco, perchè critiche feroci alla cemetificazione e agli interessi camorristici alla quale certa amministrazione sembra essersi arresa non vengono lesinate fra le righe del romanzo.
Dunque Pèpè e Magrite durante il soggiorno sull'isola vengono coinvolti in un delitto, quello di un giovane rumeno assassinato dalla Camorra, la giovane compagna , grazie all'intervento dei due amici riesce a sfuggire dalle grinfie del Capo clan che controlla i traffici di droga sull'isola, ma fantasmi antichi riaffiorano e Pèpè si lascia irretire da propositi vendicativi...mon tabac,mon bistrot du coin / tous les jours pour nous c'ètait dimanche..." a cantare è ancora la magnifica Frèhel perchè non si rinuncia mai a conquistare un po di felicità, soprattutto se si è assaporato l'Amore nel nostro passato.

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