Narrativa italiana
Gialli, Thriller, Horror
Io sono lo straniero
Io sono lo straniero
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Letteratura italiana
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Dopo il terribile inverno di Case Rosse, il commissario Roberto Serra ha lasciato l'Appennino emiliano per Termine, nel profondo Nord Est, sulle colline del Prosecco: quattro case, tre strade, una chiesa, un cimitero, e intorno solo vigneti, a perdita d'occhio. Lì, di sera, Roberto sfoga in incognito la sua passione per la cucina e per i vini nel piccolo ristorante ricavato nel chiostro di un antico monastero. Di giorno, invece, lavora nella questura della scintillante e perbenista Treviso. Una vita che scorre lenta, tra le sempre più rade visite della sua Alice e le sempre più frequenti chiacchierate con Susana, una bella sudamericana andata come lui a voltare pagina in quell'angolo di mondo. Sino a quando, un giorno d'inverno, il commissario non incontra Francesca, una ragazza eccentrica e disperata che cerca di convincerlo a occuparsi del caso di una giovane sparita nel nulla. Per quanto Roberto punti i piedi in nome della serenità ritrovata tra i vigneti di Termine - anche grazie ai farmaci che assume per non sprofondare nelle visioni angosciose che lo tormentano - davanti a lui si delinea una scia di scomparse misteriose: tutte donne, tutte giovanissime, tutte straniere. Invisibili per la procura, per la polizia, per la gente. Roberto non può più scappare. è costretto ad affrontare un'indagine che lo porterà a scrutare le acque nere dei laghi nascosti tra i vigneti, a scoprire che un passato irrisolto può allungare le sue dita fatali fino al nostro presente, a sondare gli abissi più oscuri della mente umana.
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Opinioni inserite: 1
Io sono lo straniero
2013-04-07 14:57:30
maurizio mughetti
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Opinione inserita da maurizio mughetti 07 Aprile, 2013
dipendenza dai personaggi di Pasini
L'unico difetto dei libri di Pasini è che creano dipendenza dai suoi personaggi.
In particolare il commissario Serra, ti coinvolge con tutte le sue paure, e ti aiuta a tirare fuori le sue.
In fondo per essere eroi bisogna venire a patti con le proprie paure.
Altro "difetto"è l'aspetto enogastronomico trattato talmente bene che senti in bocca il sapore del prosecco.
Speriamo che Serra ritorni presto,inviatete Pasini a scrivere di più,please.
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Consigliato a chi ha letto...
i precedenti di Pasini e a chi ama il noir italiano
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