Narrativa italiana Gialli, Thriller, Horror In assenza di prova certa
 

In assenza di prova certa In assenza di prova certa

In assenza di prova certa

Letteratura italiana

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Un delitto nel cuore della notte, una vita che scorre via senza alcun commento e senza fretta. Nel lussuoso palazzo nel quale ha sede una famosa agenzia di servizi inizia la storia, per accompagnare il lettore indietro nel tempo ed aiutarlo a capire come si è arrivati nel silenzio di quella fatidica notte. Un thriller che indaga l’anima dei protagonisti evidenziandone debolezze, crudeltà, speranze. Una storia che parla di business e di corruzione, di potere e di sotterfugi, di illusioni e di certezze.



Recensione della Redazione QLibri

 
In assenza di prova certa 2012-02-24 20:36:52 Yami
Voto medio 
 
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Yami Opinione inserita da Yami    24 Febbraio, 2012
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Attenzione: segnalati spoiler a metà recensione

Il romanzo si apre con un omicidio, nel cuore della notte. Lo sparo riecheggia, accompagnatoi da un lampo violento. Non vediamo chi preme il grilletto né il volto della vittima.
Dopo di che veniamo trasportati indietro nel tempo, a tre settimane prima che si compia il delitto e ripercorriamo tutti i fatti che hanno preceduto il delitto, fino a tornare a quel momento cruciale.
I personaggi menzionati sin dal principio sono poco meno di una decina, ma nel corso della storia ci verranno presentati soltanto 4 di loro, quelli fondamentali all'avvio e allo sviluppo della vicendaa: apprenderemo la loro vita e i loro punti di vista si alterneranno e intrecceranno inevitabilmente.

Ciò che salta subito all'occhio è lo strano uso di "quel" e "un", usati spesso in modo improprio al posto di "quello" e "uno/a", come per esempio:
- "quel individuo" al posto di "quell'individuo"
- "un ombra" al posto di "un'ombra".
Strane anche alcune espressioni come "borsa a tracollo" anziché "borsa a tracolla", ripetuta più volte, che non si capisce se sia un errore causato dalla "correzione automatica" di word (non sarebbe una novità, ci sono passata anch'io, purtroppo) o se l'autore sia davvero convinto che si scriva così.
In alcuni momenti il tempo della narrazione passa da passato a presente, qua e la risultano mancanti le vocali finali dei termini o intere parole; oppure, un vocabolo viene espresso al singolare anziché al plurale e viceversa.
In ogni caso sembra che le sviste (o sarebbe più corretto dire "l'assenza") di editing siano ormai una realtà irrinunciabile per i libri: che sia una casa editrice grossa, media o piccola, sembra che nessuno riesca ormai a salvarsi da questa piaga, che non è di certo da imputare all'autore ma che purtroppo ne penalizza inevitabilmente il lavoro.
Soprattutto quando è accompagnata da errori di impaginazione:
ci sono periodi o parti di dialoghi la cui posizione all'interno della pagina risulta slittata rispletto alla posizione "giustificata" del resto delle pagine.

Non fosse per queste piccole, ma ahimé numerose, macchie, la storia viene presentata in modo interessante, scorrevole e abbastanza piacevole (se così non fosse stata non l'avrei letta in un solo pomeriggio).
La storia parte lenta, ritmo necessario per fornire al lettore tutti i dettagli, presentargli la situazione e dargli tempo di assimilare e memorizzare le informazioni.
Le cose cominciano a farsi interessanti quando uno dei personaggi chiave, stanco di essere sfruttato come una marionetta da entrambe le parti coinvolte nell'intrigo (personalità sospettatte di essere coinvolte in affari loschi e polizia) decide di prendere in mano la situazione, armandosi di astuzia e determinazione.
Peccato che intervenga un personaggio a rovinare tutto dopo un pò...


**ATTENZIONE: APERTURA SPOILER (SE NON VOLETE ANTICIPAZIONI SULLA TRAMA, SALTATE QUESTO PEZZO)**
...Linda! Un personaggio che agisce in maniera illogica e irrazionale. Pur essendo stata messa al corrente delle truffe e degli intrighi, infatti, finisce col farsi ammaliare, manipolare e suggestionare, tradendo il suo amico e passando dalla parte sbagliata, causando stupidamente (e senza nemmeno rendersi conto della sua responsabilità facendo un semplice "2+2" dopo aver appreso le notizie) la morte di ben due persone.
Il paradosso sta nel fatto che l'unico momento di lucidità che ha nel corso di tutta la storia le viene provocato da un incubo ricorrente: in quell'unica occasione i suoi neuroni si incrociano nel modo giusto, arrivando a una conclusione che, seppure non corretta al 100%, si rivela essere la più vicina alla verità.
Poi però si perde, ricadendo nel cliché della segretaria dalle belle gambe, ma ingenua, stupida e facilmente influenzabile, che si lascia sedurre dal maturo ma affascinante superiore.

**FINE SPOILER**


Il finale è un pò frettoloso, ma quantomeno non rimane in sospeso.
In conclusione, nonostante il mancato editing, è una lettura piacevole.

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