Il suicidio perfetto
Letteratura italiana
Editore
Recensione della Redazione QLibri
Con la Luce arrivano sempre le Ombre.
Quando pensiamo alla neve pensiamo ai bambini sugli slittini, i pupazzi di neve con le carote come nasi, agli scii, alla tranquillità... Lupo Bianco no. L'ispettore Marzio Santoni (conosciuto da tutti come Lupo Bianco per il suo infallibile olfatto e per un incredibile avvenimento della sua infanzia) ha un particolare rapporto con la neve, con la natura in generale. Lupo Bianco si definisce "un bio-detective" e proprio per non perdere questo legame con la natura decise di interrompere la sua brillante carriera di ispettore in città per farsi trasferire in una piccola città, il suo paesino di montagna, Valdiluce.
Solo che le ombre sono pronte ad invadere Valdiluce e tutti gli oscuri segreti degli abitanti saranno svelati attraverso le indagini dell'ispettore Santoni, desideroso di scoprire la verità sulla morte di quattro giovani turiste.
Essendo una lettrice di gialli alle prime armi, devo confessare che il romanzo è stato difficile da leggere. L'inizio risulta piuttosto lento (anche se verso la fine la storia diviene sempre più intrigante con un susseguirsi di colpi di scena) e a volte lo stile mi sembrava poco adatto al racconto.
Inoltre non avendo particolarmente apprezzato il protagonista, soprattutto appena iniziato il libro, ho fatto veramente fatica a continuare la lettura.
Comunque il romanzo ha diverse note positive: la trama è veramente ben strutturata e trovo che i diversi personaggi sono stati concepiti talmente bene che sembrano persone reali che potremmo incontrare tutti i giorni.
Lo consiglio soprattutto agli adulti che abbiano già letto altri romanzi del mistero o thriller, mentre consiglio ai più giovani lettori e a chi ha letto pochi romanzi di questo genere di ritardare un poco la lettura di "Il sucidio perfetto" perchè non si riuscirebbe ad apprezzarlo completamente. Proprio per questo sono intenzionata a rileggerlo in futuro, sperando che una ulteriore lettura possa farmi amare il romanzo tanto quanto speravo.
Quindi... buona lettura a tutti! :)
-Ma un giorno all'improvviso, l'orologio su cui regolava l'esistenza perse la bussola. Marzio capì che dentro la città era chiuso in un palmo di cielo, le nubi rintanate dietro i tetti apparivano a tradimento, il sole non sorgeva o calava in un luogo preciso. Fu allora che scattò il richiamo brado.-
(Il suicidio perfetto, pagina 20).
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LO STRANO CASO DI VALDILUCE
In un piccolo paese chiamato Valdiluce l'ispettore Marzio Santoni, alias Lupo Bianco, si trova ad investigare riguardo a un caso di quattro ragazze trovate morte in una camera: l'idea più plausibile è che si siano suicidate, ma Santoni dà poco credito a questa teoria e inizia a investigare sul caso...
Da questo esordio la storia si sviluppa in maniera logica ed interessante, descrivendo e introducendo al contempo personaggi verosimili e ambientazioni realistiche. Ogni soggetto descritto ha una voce in capitolo nel libro, nulla è lasciato al caso in questa storia singolare.
Franco Matteucci si conferma come bravo scrittore con i suoi libri su Marzio Santone.
E' un romanzo coinvolgente ed originale, che interessa sin dai primi sviluppi della storia nella "innocente" città di Valdiluce.
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Ascolta, la neve sta cadendo
Che questo giallo abbia tutti gli ingredienti e nelle giuste dosi per piacermi, non ci sono dubbi.
Valdiluce è il tipico paese di provincia, anzi di più, è una piccola località sciistica tra gli Appennini tosco emiliani, dove tutti sanno tutto di tutti e dove non accade quasi mai nulla.
Marzio Santoni è il poliziotto responsabile della pubblica sicurezza del luogo, detto Lupo Bianco per una disavventura accadutagli tra i boschi da piccolo e per il suo rapporto quasi carnale con la neve e la natura.
L’evento efferato e inatteso? Quattro giovani turiste trovate inspiegabilmente morte nel residence dove alloggiavano, asfissiate dal gas fuoriuscito dai fornelli della cucina. Nessuna perdita nell’impianto, nessuna manomissione, si tratta a prima vista di un apparente anche se poco credibile suicidio collettivo, dopo una abbondante cena innaffiata da altrettanto alcool.
Aggiungiamo infine che il nostro ispettore ha appena avuto una relazione con Elisabetta, una delle quattro giovani donne, poi trovate morte nel residence, e forse se n’era pure innamorato. La fugace e calda passione con lei, ne ha inaspettatamente disgelato il cuore e l’anima, la morte improvvisa dell’amata ne ha fermato come in un istantanea, i suoi odori, sapori ed emozioni.
Ma com’è possibile che fino a qualche ora prima Elisabetta era felice con Lupo Bianco e dopo qualche ora ha deciso di farla finita assieme alle sue tre amiche? Da qui partono le indagini di Lupo Bianco che devono necessariamente pescare nel torbido, svelare legami inattesi, scomode e sconcertanti verità private. E per il protagonista ogni relitto più nascosto che fa riemergere dalle limacciose acque del passato, è una fitta lancinante che ne sconquassa l’anima, una crepa nel cuore, il gesso sulla lavagna che stride acuto al nome di Elisabetta.
Lo confesso ho sempre avuto un debole per questo tipo di romanzi, due volte su tre mi fa ricadere la scelta sul noir italiano, e sfuggire alle allettanti note di copertina del thrillerone americano, con le sue metropoli chiassose e brulicanti o alle estenuanti cacce all’uomo tra le polverose strade del New Mexico o le vaste foreste del Wyoming. Anche se dopo tante premesse qualcosa durante lo sviluppo della storia s’inceppa, l’autore non affonda come dovrebbe, ingarbugliandosi più sul cosa e come è successo, piuttosto che sul perché.
E se invece di aver descritto la trama del Suicidio perfetto, abbiamo parlato di ricette, mi sembra sia proprio quella della farfalle al salmone della zia Giusy, che spadroneggia con i suoi manicaretti proprio in questi giorni di abbondanti mangiate natalizie, belle a vedersi, inebriante l’odore, piuttosto insipide da mangiare. Per Franco Matteucci è quindi una occasione persa per metà, anche se diversi passaggi piuttosto ben scritti e una certa scorrevolezza nel testo mi inducono a pensare che l’autore debba provarci ancora.
Largo ai giovani scrittori italiani dunque, che sanno trarre dalla provincia italiana tic, rancori, mezze verità, dolori sopiti nel tempo, ma pronti a riemergere e a tracimare, mentre io devo fare a meno di mangiare un’altra fetta di panettone, non sarà bello a vedersi e profumato come le farfalle al salmone della zia Giusy, ma il sapore classico e robusto sfida il girovita, certo di vincere la partita a mani basse.
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LUPO BIANCO
“Qualcuno ha scoperchiato lo strato di muschio, sotto i ranuncoli gialli giacevano cespi di vermi intrecciati. Dietro le lucide apparenze, oscure trame. Chi ha ucciso le quattro ragazze?”
“Il suicidio perfetto” di Franco Matteucci, edizione Newton Compton. E’ la prima opera che leggo di questo autore a me sconosciuto, devo dire che sono rimasta piacevolmente colpita.
Un bel romanzo giallo, particolare come lo stile di scrittura. Ma procediamo per gradi…ci troviamo catapultati in Valdiluce, una località sciistica montana (una delle più famose dell’arco appenninico toscano), nel pieno della stagione invernale, ricca di turisti in “settimana bianca”. Quattro donne hanno vinto un soggiorno premio al residence Il Bucaneve, quattro amiche in cerca di svago, sci e divertimento. Sono arrivate all’ultimo giorno, quello degli addii, dei saluti…ma cosa succede in quella ultima notte? Una telefonata inaspettata all’ispettore Marzio Santoni sconvolgerà gli abitanti di Valdiluce, quattro donne, quattro amiche, quattro cadaveri e nessun indizio, Valdiluce si trasformerà in Valbuia.
Ad indagare su questo mistero è l’ispettore Marzio Santoni, alias Lupo Bianco (per un episodio accaduto da bambino), un uomo di passione, crede nell’umanità e nella natura. Un personaggio diffidente e misterioso (rinunciò ad una brillante carriera in città, per ritornare in mezzo alla natura), sciatore esperto, ama passare il suo tempo nei boschi, gira in montagna con la Vespa. Un uomo forte, atletico dotato di un fiuto particolarmente sensibile. Le montagne per lui non hanno segreti. Le sue indagini si svolgono, principalmente, basandosi su odori, tracce e orme, lo si può classificare un indiano metropolitano.
Il deuteragonista è la località Valdiluce e i suoi abitanti… sembra apparentemente un paese perfetto, dove si conoscono tutti, dove il trascorrere delle giornate è semplice, dove si svolge una vita concentrata sul turismo. Ma cosa si cela sotto questa tranquillità apparente? Che misteri si nascondono? Che segreti inconfessabili non si sanno? Quanti “scheletri nell’armadio” troverà Lupo Bianco nelle sue indagini?...Niente è come sembra!
Un romanzo corale tutti i personaggi fanno parte di questa trama, vengono spulciati, passati al setaccio, messi sotto lente nell’indagine.
Uno stile di scrittura particolare, una scrittura fortemente visiva nei paesaggi, una scrittura fatta di profumi, di odori, di sensazioni che ti crea la montagna, il bosco, il cibo.
Non pensate di leggere un giallo ricco di colpi di scena, non pensate di leggere un libro che ti trasmette adrenalina, non ci sono inseguimenti o sparatorie.
E’ un romanzo che ti prende piano piano, ti coinvolge con i misteri, con gli intrighi e non ti molla fino alla fine. Un giallo assolutamente da leggere per sentire i profumi della natura!
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L'odore acre del delitto...
Generalmente noi scegliamo, (parlo sopratutto per me), thriller di autori stranieri, pensando segretamente che siano più bravi dei nostri autori...ma non sempre è così.
Devo dire che questa lettura mi ha appassionato, dopo le prime 20 pagine che mi pareva fossero sospese tra sospiri di tiepida noia.
Una vicenda che si svolge in un incantevole paese di montagna, Valdiluce...l'inizio...non pareva per nulla promettente: un commissario...dotato di un grande fiuto, che si è ritirato in questa provincia e che che si occupa di "insignificanti casi" di tutti i giorni, Marzio Santoni, soprannominato Lupo bianco, per via della sua passione per la neve, per lo sci, che preferisce trascorrere il suo tempo libero nei boschi innevati, belli e selvaggi come lui, anzichè nelle baite riscaldate.
L'incontro con Elisabetta, una donna sensuale e misteriosa, già sposata con la quale instaura un legame di sesso occasionale ed attrazione....la ragazza è in vacanza con tre amiche...
Mentre la vacanza volge alla fine, così come il loro legame occasionale, la quiete del paese...si frantuma miseramente...le quattro donne vengono infatti trovate morte nel loro alloggio..
Sembra si tratti di un suicidio collettivo, ma qualcosa non torna...e il commissario inizia le sue febbrili
indagini...l'omertà della gente del luogo...verità sapientemente nascoste e scomode...
L'immacolata Val di luce si è mutata in Valbuia, così dicono i giornalisti...luogo in cui gravitano...
segreti oscuri....luogo in cui il Padre Eterno fa piovere una sottile polvere rossa che macchia la neve immacolata...
E in questo luogo che ha perso il suo candore verginale, Lupo bianco tenterà di portare alla luce
le verità che tutti, compreso il suo capo, tentano invano di sotterrare nella polvere del tempo.
Consigliato.
Saluti.
Ginseng666
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Un incontro fortunato
Questo Matteucci è un autore che non ti aspetti. Il suo stile sembra una miscela di armonia italiana, immediatezza anglosassone e morbide rotondità sudamericane. Ha tirato fuori un giallo strano, dove la trama si avvolge con le atmosfere tanto che non sai più se lo stai leggendo per l'ansia di trovare il colpevole o perché ti dispiace abbandonare il suo mondo. Un mondo del quale senti i profumi e gli afrori, il gusto, del quale percepisci le inquadrature screziate come se non le stessi guardando solo con gli occhi della mente. Un'esperienza strana, singolare, che ti dispiace veramente terminare.