Il segreto dei tre campanili
Letteratura italiana
Editore
Recensione della Redazione QLibri
Il segreto dei tre campanili
La trama nel complesso è risultata discreta ma purtroppo manca in suspance.
Lo stile narrativo è molto scorrevole, anche merito di capitoli non eccessivamente lunghi, ma in alcuni casi la storia risulta caratterizzata da cose un po' superflue, forse inserite per rendere un po' intrigante il romanzo, il problema che queste "nebbie" rimangono fini a se stesse in alcuni casi e poco utili alla trama (vedi la tresca clandestina tra due insegnanti o i tre stessi campanili ma potrei citarne altri di cui evito per non rovinare la lettura a chi mi seguirà).
Interessante il contenuto che si rifà ad alcuni misteri della Venezia del XIV° secolo ma purtroppo in alcuni momenti sembra farmi ricordare una caccia al tesoro quasi Browniana più che la trama di un romanzo giallo/thriller.
Mi sento di dare la sufficienza all'autrice, Roberta Di Odoardo, alla quale consiglio spassionatamente di continuare su questo filone giallo/thriller ma cercando di rendere le trame un po' più tese, con colpi di scena meno prevedibili e soprattutto con più suspance tra un passaggio e l'altro.
Da rileggere sicuramente.
Syd
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Il segreto dei tre campanili - Commento di Bruno E
Un giallo d’esportazione quello di Roberta Di Odoardo che, insieme alla storia, propone fascino e bellezza della città nella quale vive: Venezia, il gioiello storico e geografico che tutto il mondo ci invidia.
Di questo romanzo ho apprezzato equilibrio narrativo e ispirazione. L’equilibrio narrativo grazie al quale la storia è credibile e, al tempo stesso, coinvolgente, con tutti gli ingredienti del giallo: omicidi, attentati, sospetti, un incendio con il quale sviare le indagini o nascondere prove...
L’ispirazione sicuramente origina dalla magica atmosfera lagunare nella quale si sviluppa la ricerca di un tesoro tra isole, barene e luoghi d’arte, nel sospetto che anche Venezia nasconda una terra sprofondata per un cataclisma naturale.
In questo romanzo la mappa è affidata a un prezioso mobile antico e al dipinto di tre campanili.
Teatro della vicenda è una scuola. Classica la soluzione del mistero: l’autrice rinchiude in una festa a numero chiuso gli indiziati e tra di loro c’è anche l’assassino.
Le ultime pagine lasciano al lettore l’idea che il tesoro (verrà ritrovato?) sia da ricercarsi non soltanto in manufatti preziosi e artistici, ma soprattutto nei sentimenti…
Bruno Elpis
P.S. Alla redazione e a tutti gli amici di Qlibri auguro un ottimo 2013! Io gli auguri li faccio a modo mio: sulla home page del mio sito (www.brunoelpis.it) trovate il mio racconto (breve) di Natale 2012 ...