Il sasso dentro Il sasso dentro

Il sasso dentro

Letteratura italiana

Editore


Milano bella e disperata. Milano ha un sasso dentro, grande: un grumo fatto di miseria delle cose e dell’uomo. Ma è anche una città generosa, con gente dal cuore puro, pronta alla solidarietà e all’amore. Alla prima Milano, quella nera, appartengono persone insospettabili, spietate, che abbandonano nelle discariche cadaveri orrendamente mutilati, miseri resti ai quali bisogna ridare un volto, un passato. L’altra Milano è fatta di uomini come Paolo Carlo Andena (Paco), ex commissario della Squadra omicidi, uno con un profondo senso della giustizia che nasce più dall’esperienza che dai codici, e di donne come Anita (Nita), raffinata ed elegante, sicura di sé all’apparenza, ma in realtà ossessionata dal possibile regresso della malattia che l’ha profondamente cambiata negli ultimi anni. Ciò che unisce Nita e Paco è il pensiero della morte: per lei, la paura della fine; per lui, il ricordo della scomparsa del fratello, che non gli dà pace. E fra loro e con loro, Popi Ruera, il vecchio stanco e saggio, mitica figura della milanesità, e Errico Caimi, il medico che ama Anita e cerca invano di rassicurarla.



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Il sasso dentro 2013-02-03 09:49:36 Lorenzo Roberto Quaglia
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Lorenzo Roberto Quaglia Opinione inserita da Lorenzo Roberto Quaglia    03 Febbraio, 2013
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Il sasso dentro

Il sasso dentro è il primo romanzo di Ivan della Mea, pubblicato per la prima volta nel 1990. Della Mea, nato a Lucca nel 1940 ma milanese d’adozione e di vita vissuta, è personaggio poco noto al grande pubblico.

Chi lo ha conosciuto, probabilmente lo ha apprezzato per la sua attività di cantautore e cantastorie e per essere stato tra i fondatori del Nuovo Canzoniere italiano. E’ stato sicuramente un personaggio impegnato politicamente nel partito comunista italiano, ma credo di poter affermare senza timore di essere smentito che abbia sempre visto e vissuto l’impegno politico non come mezzo per arrivare al potere fine a se stesso, ma come strumento per realizzare il bene comune. E questo modo di concepire la politica lo ha nel tempo relegato ai margini del partito, dei partiti, intesi come “organizzazione”, ma non ai margini delle persone che lo hanno conosciuto e gli hanno voluto bene, lo hanno sostenuto e seguito nella sua attività culturale e di spettacolo come cantautore.

Certamente Ivan Della Mea era un grande narratore di storie.

Ne Il sasso dentro, il mistero della morte di una giovane donna benestante trovata massacrata in una discarica alla periferia di Milano si intreccia subito con la storia personale di due fratelli, uno poliziotto e l’altro tossico dipendente e spacciatore. Le pagine scorrono veloci con un ritmo narrativo sempre vivace e carico di tensione. Sullo sfondo la Milano di fine anni ’80 con le sue luci (poche) e le sue ombre (tante).
Il filo rosso che percorre tutto il romanzo ad un certo punto si spezza e improvvisamente la storia ha l’epilogo che il lettore inconsciamente si aspetta, ma che forse non avrebbe voluto leggere.
Nonostante alcune pagine a tinte forti, del resto parliamo di un romanzo noir, traspare l’anima poetica dell’autore nelle descrizioni dei luoghi e dei personaggi che vivono il presente, a volte povero e disperato, ma con lo sguardo rivolto al futuro, luogo dell’avvenire, che deve, per forza, essere migliore.

Il sasso dentro l’abbiamo tutti, piccolo o grande che sia, nascosto o sul comodino. Questo forse era il messaggio di Ivan Della Mea, personaggio poco noto al grande pubblico. Siamo sempre in tempo a rimediare.

Ivan Della Mea muore inaspettatamente a Milano il 14 giugno 2009. Su YouTube è possibile trovare ampia offerta di filmati e di canzoni cantate dall’autore e merita di essere visto il filmato girato il giorno della sua commemorazione funebre al circolo ARCI del Corvetto ([ ... ]) . Ivan non mancherà di accompagnarci con la sua chitarra…
Buona lettura.

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