Il quadro segreto di Caravaggio
Letteratura italiana
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Opinioni inserite: 4
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Storia OK, Thriller KO
L'autore presenta una Roma non tanto diversa da oggi nonostante i quattrocento anni che ci separano dal racconto. Questi la ritrae come una piccola Europa e al giorno d'oggi si potrebbe dire un piccolo mondo, certo c'era artisti e cortigiane ma forse ci sono ancora ma non si chiamano più così... e c'erano gli scandali nella chiesa.
Romanzo molto interessante dal punto di vista storico e artistico ma il ritmo è poco incalzante e manca il giusto pathos. Gran parte del libro è quasi totalmente incentrato sulla figura del personaggio che è analizzato fino ai più piccoli dettagli. Ogni volta però che qualche dettaglio della trama comincia a spuntare fuori, il libro si perde nuovamente narrando storie e vicende dell'epoca che nulla hanno a che fare con il giallo vero e proprio. Il ritmo è annacquato dalla vita romanzata di Caravaggio che, nonostante sia estremamente interessante, non ha avuto quel mordente che mi aspettavo.
Naturalmente ho apprezzato molto le note artistiche dell'autore specialmente quando spiega che significato hanno le luci e le ombre per Caravaggio e di come i suoi contemporanei, e ad onor del vero anch'io, avevano frainteso.
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Caravaggio
Sapevo che Caravaggio non ha avuto vita facile, ma vedermela scorrere davanti agli occhi è stata un'emozione! Libro scritto per metà in terza persona e metà in prima persona, veramente bene tra l'altro, è molto originale. La storia parla di Caravaggio, unico pittore nel suo genere, artista innovativo e con l'anima dannata di chi dà troppo alla vita, all'arte e alla città di Roma. Ho conosciuto un uomo forte, capace di trasmettere emozioni e vita reale dalle sue tele, di vendicarsi verso chi gli sputa addosso e propenso a rialzarsi dopo ogni caduta. Ma è anche un uomo fragile, con sentimenti di amore e amicizia, una vita ricca di persone che lo ammirano, lo stimano e gli vogliono bene. dall'altra parte si parla anche di chi cerca di demolirlo...
Per conoscere un artista come lui bisognerebbe avergli vissuto accanto, ma il libro merita almeno per farsi un'idea di chi era...
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Caravaggio uomo e artista
Dopo l'esordio con “Il libro segreto di Dante”, Francesco Fioretti pubblica un romanzo storico dedicato al grande Caravaggio, ripercorrendo il periodo romano risalente agli inizi del XVII secolo.
Ne nasce un lavoro di buona fattura e di notevole interesse, frutto di impegno nella ricerca bibliografia, in grado di offrire una lettura costruttiva e densa di contenuto.
In primis specifichiamo che Fioretti non ha la presunzione di elaborare un saggio, ma di ricostruire parte della vita del pittore mescolando abilmente accadimenti reali ad altri rielaborati con verosimiglianza; insomma la fantasia narrativa riempie quegli spazi vuoti di cui mancano testimonianze veraci o che col passare dei secoli hanno dato vita a diverse interpretazioni e congetture.
Convincenti ed esaustive sia l'ambientazione sia la figura del Caravaggio.
La Roma del 1604 è raffigurata con dovizia di particolari sia topografici sia politici, mettendo in risalto il clima dell'epoca che lacera la città con lotte di potere tra nobiltà e papato, l'immoralità e la corruzione dilagante, la violenza, la povertà.
Un quadro a tinte fosche accoglie il lettore che si addentra nella lettura, catturandone l'attenzione con elementi squisitamente storici e preparandolo ad una migliore comprensione degli eventi.
Per coloro che hanno una conoscenza superficiale di Caravaggio, questo romanzo si rende estremamente utile per conoscerne i tratti salienti della vita sia come uomo sia come artista;
i rapporti difficili e contrastati con la cultura ufficiale dell'epoca e con lo stile accademico imperante, le idee innovatrici e rivoluzionarie, la vita privata travagliata.
Ordunque, se a livello di contenuto il romanzo è una piacevole sorpresa, lo stesso si può affermare per la maturità stilistica, in grado di donare una narrazione dal linguaggio forbito e articolato.
Gradevole l'alternanza di narrazione tra la voce del protagonista che si racconta in prima persona e la voce del narratore; il tutto confluisce in un unico flusso narrativo ben legato e coinvolgente.
E' stata erronea la scelta di marketing di captare l'attenzione dei lettori inserendo la dicitura “thriller” sulla copertina del libro; tra queste pagine non alberga la suspense di un thriller, semmai un leggero filo di mistero percorre la storia senza divenire predominante sul restante contenuto.
Inutile dire che questa filosofia commerciale genererà insoddisfazione nelle aspettative di un pubblico alla ricerca del classico climax giallo.
Questo romanzo può entrare a buon diritto in quel filone letterario che si presta ad essere ottimo strumento di divulgazione, per avvicinare con piacevolezza alla vita di un grande pittore italiano anche coloro che non abbiano avuto la possibilità di approfondire lo studio della storia dell'arte o semplicemente per riscoprire un grande personaggio che ci ha lasciato dei quadri splendidi.
Sebbene nel raccontarci a suo modo il grande Michelangelo Merisi, Fioretti si sia concesso qualche licenza fantasiosa su alcuni aspetti della vita del pittore, tuttavia ciò non ne inficia la piacevolezza e la coerenza storica.
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Non è un thriller ...
Ho acquistato "Il quadro segreto di Caravaggio" con un po' di perplessità. Non ero convinto dal modo un po' troppo "commerciale" con il quale lo presentava la casa editrice sulla copertina. Il titolo accattivante ... "un grande thriller" ... "dall'autore di" ... e via via fino alle trionfanti recensioni in ultima pagina (di cui una di Vanity Fair... ) ed al bollino appiccicato che reclamizzava il prezzo ".. a soli 9,90€" (cosa peraltro lodevolissiva). E poi ... nessuna recensione su Qlibri.
E invece ...
E invece ho letto un libro bellissimo, oltre qualsiasi aspettativa.
Scordiamoci anzitutto che si tratti di un thriller. Sì, qualche omicidio c'è, con tanto di ricerca dell'assassino ... ma i fatti delittuosi sono solo lo sfondo per uno straordinario racconto di 10 anni di vita del grande Michelangelo Merisi detto Caravaggio. E non il contrario.
Originalissima la struttura del romanzo. Venti capitoli, ognuno ispirato ad un quadro del grande pittore, più o meno con mezzo capitolo narrato in prima persona da Caravaggio stesso e mezzo, in terza persona, con uno stile più narrativo.
La vita dell’artista, romanzata ma non più di tanto, racconta di un uomo irrequieto, sicuramente violento ma con un enorme senso della giustizia. La sua arte è descritta (e spiegata) in modo formidabile, attraverso la spiegazione che lo stesso Caravaggio dà delle proprie opere, più chiara e comprensibile di qualsiasi testo di storia dell’arte. “Il buio è la norma, la luce è un eccezione” … una frase illuminante per capire i quadri dell’artista… e per metterti la voglia di andare in giro per Roma a vedere le sue opere (… peccato, le più belle sono al Louvre o a Berlino o, peggio, sono andate perse o distrutte).
Bellissimo lo stile narrativo (.. non è un caso che l’autore sia un professore di Lettere), fantastico il finale, inatteso e sorprendente. Non perché venga svelato un segreto o scoperto un assassino (ripeto, non è un thriller), ma perché Michelangelo Merisi detto Caravaggio …...
Ma questo non ve lo racconto...