Il profanatore di biblioteche proibite
Letteratura italiana
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Opinioni inserite: 3
Peccato!
Sono stata attratta dalla bella copertina e dal bellissimo titolo. Ma il suo contenuto non si è rivelato all'altezza. Peccato, un vero peccato!
Premetto che non si parla di biblioteche, mai. Forse si fa capire (male) che il protagonista ha studiato molto, ma niente'altro.
Tutto è iniziato molto bene: Lazzari viene praticamente prelevato dalla sua enoteca e costretto ad occuparsi di un mistero che solo lui può rivelare e aiutare il Colonnello, perchè Lazzari ha studiato ed è professore di storia.
Artemisia sarà la persona che lo affiancherà e poi molte altre figure verranno a far parte di questo intrigo...che però di intrigo ha ben poco. Queste figure losche che lo ingannano, ma non si capisce bene perchè. Il Liuto, ma quale liuto? (Non viene specificato) e poi è stato rubato oppure no? Lo hanno preso dei russi dei quali non si sa più nulla. A meno chè questo libro abbia un seguito, ma non penso.
Vi sono troppi buchi e troppe omissioni e alla fine non ci è stato rivelato niente. Non vi è nessun mistero su o di Roma, poco importa sapere che Roma al contrario si legge amor.
Non ho capito la fine e non so cosa abbia voluto dimostrarci il libro. Il profanatore di bioblioteche non ho neppure capito chi fosse.
Molti, troppi intrighi e sotterfugi per arrivare a ...niente.
Peccato!
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La caccia al tesoro..
Questo libro mi ha attratto inizialmente grazie a una copertina misteriosa e dall'aspetto sinistro.
Alla fine però non è stato all'altezza delle mie aspettative.
In coscienza mi attendevo qualcosa di più allettante; la storia è questa:
Il professor Lazzeri è uno studioso di storia antica..ma gestisce una modesta enoteca.
Una sera viene contrattato da un misterioso e pericoloso personaggio, "Il colonnello" che lo invita a partecipare alla ricerca del "Lituo" un bastone appartenuto a Romolo, utilizzato durante la fondazione di Roma e di scoprire il vero nome della città.
Oscuri segreti si celano nella memoria dell'antica città di Roma; segreti custoditi da una misteriosa setta; qualcuno è morto per averli svelati.
Il povero professore viene invitato in modo minaccioso e coatto a partecipare a una rocambolesca spedizione, una caccia al tesoro.
Nel viaggio è affiancato da una donna enigmatica Artemisia, una guiardia del corpo e un tombarolo, inseguito continuamente da avversari agguerriti che cercano di ostacolare il buon esito della missione, giungerà infine a trovare il " tesoro"....e scoprirà che l'amicizia e la fede sono principi che non sempre vengono assolti dai suoi simili.
"Per arrivare alla conoscenza bisogna iniziare da ciò che non si conosce..." cit. del libro
Irto è il cammino che conduce alla consapevolezza, oltre il danno a volte c'è anche la beffa.
Una caccia al tesoro, gigantesca e inutile, secondo me. Tante scoperte rivelate, mi sembrano in realtà un messaggio ridicolo e insipido, anche...non so quanto di vero c'è in queste affermazioni o quanto proviene dalla vivida fantasia dell'autore.
Che importanza può avere se Roma al rovescio si legge amor...?
E se invece di Roma (che secondo lui proviene da Romolo) si fosse chiamata Remoria?
Per la diversità di un nome si può arrivare ad uccidere?
Improbabile, secondo me...ma un nome rappresenta l'identità...ed è importante comunque...
Consiglio questo libro con qualche riserva agli appassionati del genere thriller.
Non è un capolavoro, ma si può leggere..
Saluti.
Ginseng666
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STORIA ANTICA E MODERNA
Romanzo ambientato ai giorni nostri in diverse città della nostra bella Italia, un viaggio tra antico e moderno. Una corsa contro il tempo per svelare (o evitare che venga svelato?) un prezioso e potente segreto relativo alla Città Eterna.
In campo si schiereranno committenti facoltosi contro una presunta confraternita custode del segreto, il pallone che verrà rimbalzato e sottratto è il Prof. Lazzari, cultore della storia di Roma. Chi vincerà la partita? In questo gioco c’è solo una certezza, l’assenza di regole.
Secondo me manca la componente adrenalinica, è un romanzo con pennellate di giallo tenue. Mentre leggevo mi sembrava di essere tra i banchi di scuola, utili insegnamenti di storia, mitologia e simbolismo. Il contenuto stimola la curiosità, tanto che ho fatto alcune ricerche su Roma, o forse è meglio dire zapping on line, proprio per il gusto di sapere e conoscere. Lo stile è fluido e chiaro, anche alcuni concetti per gli addetti ai lavori sono semplificati per essere alla portata di tutti. Nella seconda parte del libro i personaggi, con i quali non ho stretto alcun legame per l’assenza di profili ben marcati, si comprendono meglio, anche il ritmo diventa più incalzante e la lettura avvincente.
In libreria sono stata attratta dalla copertina, evoca sette ed occulto, mi sono lasciata adescare senza opporre resistenza. La trama ed il titolo (che non è molto azzeccato) non sono originali, ricordano Dan Brown e Glenn Cooper. Il problema è la fame, sì mi sono lanciata su questo libro perché avevo fame di thriller, qualcosa che mi tenesse sveglia la notte per la tensione e l’eccitazione, invece mi sono saziata con una caccia al tesoro storica ben congegnata.
Un libro interessante, una buona compagnia.
“Niente che può essere trovato è degno di essere cercato. Nulla che può essere catturato è degno di essere cacciato. Saggio è colui che cerca l’introvabile e insegue l’inafferrabile”