Il mistero della torre del parco
Letteratura italiana
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Misteri e portinaie
È in una Milano degli anni Venti che ha inizio la storia narrata da Luca Crovi. Un giorno come un altro, infatti, uscendo di casa il commissario Carlo De Vincenzi lascia alla portinaia della sua abitazione di via Massena una cartellina azzurra. Niente di impegnativo, in apparenza. Il monito è dato dal fatto che in giornata avrebbe dovuto consegnarla a un giornalista, tale Augusto De Angeli che sarebbe passato a ritirarla. Matilde Maria Ballerini che durante la preparazione della casseula, viene incaricata del compito, vede la cartellina e la sposta sulla madia con il timore che possa sporcarsi. Tuttavia la cartellina non è chiusa e lascia cadere a terra una cartolina con la pubblicità dell’evento all’Arena. Fil rouge della narrazione è proprio la vedova, la portinaia. Sbirciando nella cartellina azzurra scopre alcuni documenti che riguardano “il poeta del crimine”. Ci sono tanti articoli, tanti documenti di giornale ed ancora, storie scritte su fogli di carta blu battuti a macchina.
Sembra la raccolta personale delle vicende dell’uomo, sembra proprio una di quelle scoperte a cui una donna non può resistere, ancor meno lei. Può fermarsi? No. Una storia tira l’altra e così via, pagina dopo pagina.
“Il mistero della torre nel parco” di Luca Crovi è un libro di rapida lettura, trattiene nella sua storia con naturale e rapida consapevolezza. Offre al lettore ore liete e fatte di sincera curiosità. Forse non potrà definirsi un capolavoro ma certamente gli elementi per funzionare li ha tutti e nel suo piccolo, funziona.