Il mistero dei dodici portici
Letteratura italiana
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Tour giallo a Bologna
Lorena Lusetti, dopo averci deliziato con l’avvincente vicenda del Nano rapito, torna in libreria con Il mistero dei dodici portici, protagonista assoluta l’investigatrice Stella Spada. Chi è costei? Lei è:
“Una investigatrice privata, il mio studio è (…) nel cuore di Bologna, nell’antico Ghetto Ebraico. C’è scritto anche in una targa posta fuori dalla porta d’ingresso. Chi ha bisogno di me di solito mi contatta attraverso un sito internet, ma anche la targa mi ha fruttato qualche cliente.”
Vive a stretto contatto con Alda, un anziana donna, molto simpatica che:
“Abita al piano di sotto, e posso dire che è la mia sola amica. (…) Vive da sola con un cane sanbernardo di enormi dimensioni di nome Filippo. Si potrebbe definire una signora un po’ eccentrica.”
Sembra un giorno di normale routine, quando Alda piomba in ufficio preda alla disperazione assoluta. Il suo cagnone Filippo, tanto amato, è stato rapito! E per di più il rapitore chiede un riscatto trasmesso in poesia:
“un affetto per un affetto, un cuore per un cuore. Cosa sei disposta a fare per il tuo amore? Se Filippo vuoi riabbracciare sotto al treno, ti devi lanciare, riuscirai a farlo senza annegare? Attenzione Stella, ti aspetto alle dieci, se non ti vedo Filippo muore.”
Così Stella aiutata dal fido e paziente stagista Giacomo, inizia una particolare caccia al ladro, condotta con astuzia lungo tutti i portici di Bologna. Riuscirà alla fine a recuperare il fido ed amato cane? Chi può ingaggiare un simile rapimento?
Lorena Lusetti scrive un libro giallo perfettamente anomalo nel suo genere. Conduce , con perizia e sapienza narrativa, il lettore per mano in una caccia al “ritrovamento” alquanto intrigante. L’autrice fa conoscere la storia e le leggende legate ai portici di Bologna, che sono dodici e candidati a patrimonio dell’Unesco. Le curiosità sono tante ed affascinanti. Una su tutte, quella che riguarda la Pietra di Bologna:
“La Pietra di Bologna è una iscrizione latina scritta su una finta lapide della defunta Aelia Laelia Crispi. Sono secoli che la Bologna colta, e persino la nobiltà europea, cercano di risolvere l’enigma delle sue parole, che probabilmente sono solo uno scherzo goliardico. Però è intrigante e ha contribuito a dare fama a Bologna. E’ custodita presso il lapidario del Castellaccio del Museo Civico Medievale di Palazzo Ghisilardi – Fava. “
Una lettura, quindi, indicata a chi ama la città di Bologna e i suoi portici, di cui lo stesso volume presente un ricco apparato iconografico, e a chi ama i gialli in particolare avvincenti e di ottima suspence.