Il libro segreto di Dante
Letteratura italiana
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Dalle stelle alle stalle..
Premettendo che ho acquistato questo libro dopo aver letto Inferno di Dan Brown che per me resta il top del top, devo dire che sono rimasta parecchio delusa, forse mi sono lasciata prendere dal titolo di copertina, però stranamente avevo letto la trama sul retro e aveva tutte le carte per essere un libro piacevole e invece si è rivelato un disastro.
Le digressioni storiche sono interessanti, ma a volte risultano eccessive, i personaggi sono privi di evoluzione psicologica e per di più alcune sequenze dialogiche sono decisamente prolisse.
La trama poteva anche esser potenzialmente coinvolgente ma non mi è sembrata del tutto amalgamata con il resto.
Per chi fosse interessato a leggerlo, consiglio assolutamente di rispolverarsi la Divina Commedia dal momento che la lettura di questo libro già di per se è stopposa, figuriamoci se non si hanno le basi minime per poterlo leggere.
Complessivamente non mi è piaciuto, non lo consiglio, sembra la brutta copia dei romanzi di Dan Brown.
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Un romanzo storico ben curato
È necessario premettere che a chi non conosce nulla o quasi di Dante né ha mai letto un verso della sua Commedia il libro potrebbe sembrare noioso se non privo di senso. È forse questa l'unica pecca (se così si può chiamare) di un romanzo che nel complesso ha una trama ottimamente sviluppata e si contraddistingue per una piacevolezza nella lettura. Il prof. Fioretti, da buon letterato, ha incluso nel libro riferimenti storici e letterari in gran quantità (per chi non ne sia convinto, si legga la postfazione dell'autore stesso). Pertanto anche la ricostruzione storica ne esce fortemente obiettiva e veritiera: il lettore si può facilmente immedesimare nel mondo Trecentesco antecedente alla peste, senza mai esserne annoiato. Pure se la casa editrice in questione non di rado pubblica romanzi storici soltanto presunti tali, "Il libro segreto di Dante" fa parte di quei romanzi storici degni di questo nome. Inoltre è impossibile restare impassibili di fronte al "mistero" dei novenari descritto nel romanzo. Ebbene, qualcuno può dire che lo stesso studio potrebbe benissimo essere applicato a qualsiasi altra opera; tuttavia credo non esista un libro più misterioso e affascinante della Divina Commedia, considerata anche l'epoca in cui è stato scritto. Insomma pur essendo partito con un pregiudizio negativo riguardo questo romanzo, posso dire di essermi smentito sin dalle prime pagine. Nel complesso, se deve essere ricercata qualche critica, forse è nel modo in cui certe sequenze dialogiche assumano troppo la forma di un saggio (proposizioni lunghe, spiegazioni necessarie ai moderni non certo ai medievali...) e nella nota stonata del cesareo descritta nelle ultime pagine, non giustificata dall'autore nemmeno nella postfazione, in cui tra l'altro ammette la forzatura anacronistica. Ma tutto sommato, questi son dettagli tecnici.
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la commedia....divina...
anzitutto bisogna avere un pò di nozioni a riguardo: divina commedia, dante, fatti e costumi del tempo. altrimenti si capisce poco di tutto il libro e di quello che l'autore vuole comunicarci. nel complesso è un bel romanzo, specifico su un determinato punto che non tralascia mai. non ho avuto l'impressione che ci siano descrizioni di personaggi o luoghi inutili: tutto ciò che è scritto ha un senso. molto originale e ben spiegato. l'unica cosa di cui posso lamentarmi è il fatto che non sono riuscita ben a capire gli schemini fatti, ma so che è un problema mio! non è stato tempo sprecato leggere questo libro. perchè di libro si tratta! storia, thriller, mistero, personaggi, luoghi, fatti. tutto è stato studiato nei minimi dettagli senza lasciare nulla al caso.
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abbastanza positiva
Ci sono dei libri che civettano con il lettore per tanto tempo, fonche' questi, "ronzandovi" attorno non si decide a cedere alle lusinghe. nel caso di Fioretti, 'e' da dire che l'appeal di Dante era forte; essendo egli un dantista c'era di che star tranquilli circa la veridicita' letteraria e l'attendibilita' storica. E credo, che in massima parte ci sia riuscito, anche se talvolta cedendo, dato il suo essere cattedrattico (nel senso positivo)lo ha portato spesso ad essere verboso ed ampolloso. La sparizione degli ultimi 13 canti del Paradiso, e la ricerca all'interno dell'intera Commedia di un codice che svelerebbe il luogo dov'e' custodita l'Arca della S. Alleanza,sono i due punti focali del romanzo che vede coinvolti da una parte i due figli di Dante, Antonia Suor Beatrice con Giovanni alla ricerca del testo e delle supposto omicidio del Poeta la cui morte ci e' stata tramandata causa mal'aria; dall'altra il Templare Bernard alter ego del Sommo Poeta che, andando alla ricerca delle Sacre Vestigia, finisce per fare un viaggio similare a quello di D. A loro si affiancano personaggi storici quali Bonturo Dati (che Dante collochera' all'inferno), guelfo nero di Lucca, Ser Mone, marito della musa di D. Beatrice Portinari,che ha in odio il fiorentino per ovvi motivi di gelosia e mente dell'omicidio, e Cecco d'Ascoli, eretico bruciato sul rogo in quel di Santa Croce. Fioretti,ci regala delle pagine bellissime relativamente alla ricostruzione ed alla identificazione di alcuni personaggi del Paradiso con la propria famiglia e le vicende ad essa legate e traccia un ritratto del periodo storico vissuto da Nostro, che sembra...oggi. non era forse Vico che parlava di corsi e ricorsi storici? Certamente il libro non sara' di facile lettura a quei giovani non avvezzi a Dante,ma da tenere senz'altro in biblioteca magari vicino ad una edizione della "Divina Commedia" o, ancor meglio leggerlo tenendosi accanto la cantica del Paradiso. sara' l'inizio di un nuovo entusiasmante viaggio.
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Il titolo a volte inganna . .
Appena lessi 'Il libro segreto di Dante' nemmeno il tempo di finire il titolo ed ero già alla cassa.
Perché infondo penso che titolo e copertina rispecchino il contenuto del libro.
Il titolo mi ispirava molto. Mi ispirava misteri, segreti..pensavo di restare ore e ore incollata al libro.
Mi piace l'intreccio che fa l'autore con i fatti storici e la sua fantasia. Alcuni sono così ben elaborati che potrebbero essere anche veri. L'autore attraverso la sua conoscenza cerca di ricreare scene dell'epoca e addirittura i caratteri di alcuni personaggi realmente esistiti.
Ma a volte ho avuto l'impressione che l'autore abbia voluto sottolineare le condizioni della società del tempo, piuttosto che i misteri del poeta.
A mio parere il libro è indirizzato a gente che ha un minimo di conoscenza su Dante, templari, latino.
Io, che di Dante per il momento ho studiato solo qualche canto dell'Inferno, molte cose non le ho capite, troppo complicate!
Alcune pagine le ho trovate molto noiose, e
quelle maledette citazioni in latino >.< quanto le ho odiate! Dai, un minimo di traduzione però!
Una cosa non mi è chiara:
quale sarebbe il libro segreto di Dante? La Divina Commedia o quegli appunti che trovano?
Non dico che sia un libro brutto, ma per me è come un libro qualunque.
Non mi ha suscitato niente, nessuna emozione.
Quando finivo un capitolo, non c'era quel colpo di scena che mi invogliava a continuare.
Finiva e basta. Chiudevo il libro e quando avevo tempo lo rileggevo. Ed io di solito riesco a trovare sempre il tempo per un libro, ma per questo è stato diverso. L'ho chiudevo e riaprivo a distanza di giorni.
Ma dopotutto non mi sento di sconsigliarlo, perché non l'ho definisco brutto. Può darsi che qualcuno lo trovi interessante.
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- sì
- no
Non bendiamoci gli occhi
Mi fa sorridere il fatto che molti lettori disapprovino l’autore di un libro perché non fa esattamente quello che loro si aspettano da lui. Così, si criticano la trama, la quantità di personaggi, le citazioni latine, i cambiamenti di stile, ecc. solo perché ci si aspetta altro da lui. Forse, l’essersi inserito nel filone del thriller storico alla “Codice da Vinci”, non ha giovato a Fioretti, che si è trovato una serie di lettori già “orientati” verso altro.
Io ho letto il libro di un fiato e mi è piaciuto. Non sto qui a ripetere le motivazioni su cui altri hanno già scritto, vorrei soltanto aggiungere che per me l’ambiente storico e il thriller e i misteri e i Templari e molto del resto erano per l’autore solo un pretesto per dire due cose: cantare prima di tutto l’amore per Dante e per il suo capolavoro; dare un proprio giudizio su molte cose che avvenivano nel Trecento ma che avvengono pari pari anche oggi (sui ricchi, sulla morale, sulla Chiesa, sull’Europa, sulla corruzione, sull’esportazione di capitali, sugli evasori fiscali, ecc.). E questo l’ho veramente apprezzato e l’ho giudicato un tentativo molto coraggioso da parte sua. Bravo Fioretti. Aspetto un altro tuo libro.
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Troppo segreto per me
Il Trecento è un secolo cruciale per l'Italia: i Comuni perdono potere, iniziano a decadere a favore delle Signorie; emerge la figura del mercante, colui che saprà crearsi la Fortuna tramite il suo ingegno; la Chiesa si sposta ad Avignone e il popolo italiano non sa più a chi credere, se in Dio, se al denaro, se a se stessi.
Fioretti riesce ad evocare questo periodo con sapienza, abilità, grazie alla sua cultura derivata dalla passione per le Lettere.
In questo modo Dante, colui che avrà il coraggio di denunciare una corruzione sempre più dilagante, diventa oggetto di intrighi, misteri, codici nascosti.
Il grande poeta è davvero morto di malaria oppure qualcuno credeva che custodisse un segreto pericoloso?
L'idea è molto allettante: una ricerca approfondita nei testi della Commedia per vedere se davvero quell'opera mirabile, di grande denuncia per il secolo, contenga qualcosa di straordinario.
Avremo il piacere di conoscere la figlia di Dante, suor Beatrice, e il suo fratello Giovanni, i quali, insieme all'aiuto di un ex templare, cercheranno di capire se l'improvvisa morte del padre sia stata accidentale.
Per i personaggi un punto di merito: Fioretti parte con il delineare la famiglia dell'Alighieri, persone di cui spesso non si sa nulla ma che invece furono molto importanti nella vita del poeta; persone vive, con emozioni, analizzate interiormente che riescono davvero a farci comprendere i loro sentimenti.
E poi ci sono tanti altri personaggi che si muovono in tutta l'Italia per fornirci informazioni da ogni angolo della penisola (e anche oltre). Descrizioni ottime, anche se a volte prolisse, conferiscono l'atmosfera giusta per inseguire l'indagine della Commedia.
E allora vi domanderete: cosa c'è che non va?
Primo tasto dolente, lo stile: piuttosto indeciso, 'alto' in alcuni punti e normalizzato in altri, davvero ho fatto fatica a seguirlo a causa del lessico ricercato e della forma che spesso cerca di essere poetica... non c'è una via di mezzo!
Secondo tasto dolente, e il peggiore a mio dire: le analisi stesse della Commedia, dei versi, della struttura: non ci ho letteralmente capito niente! Per me è stato come se quelle pagine non fossero esistite, non sono riuscita a dargli un senso. So che la colpa è anche mia: questo testo in effetti richiede una certa cultura riguardo a Dante. Ma quanto è troppo è troppo!
Un libro per essere bello deve essere comprensibile in tutte le sue parti, e per me questo non lo è stato.
Ho apprezzato la fantasia dell'autore nel descrivere le vicende salienti, abbastanza originali, ma mi sono ritrovata spesso annoiata e svogliata a proseguire.
Ho tenuto duro fino alla fine, ma solo per trovare una conclusione 'sciapita' (che non sa di niente) e, rispetto al ritmo generale del libro, decisamente affrettata.
Caro Fioretti, c'è da lavorare su di te... se non che apprezzo il fatto che sul dialetto abruzzese ci hai azzeccato, ma questo ti è stato facile.
Consigliato se avete tanta pazienza e vi piacciono le sfide. Perché questa sarà una dura guerra!
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- sì
- no
Thriller storico - letterario sorprendente.
Molti particolari e personaggi del libro sono certamente inventati per arricchire la trama e le vicissitudini della storia, ma, nonostante questo, si incastrano perfettamente con i fatti veri e insieme formano un thriller storico (e anche letterario se vogliamo) di importante rilevanza.
La storia inizia con la morte di Dante e da quel momento in poi la figlia suor Beatrice, Giovanni, un medico che poi si rivelerà molto vicino al poeta, e Bernard, un ex templare alla ricerca dall'arca dell'alleanza, si impegnano per ritrovare gli ultimi 13 canti della Commedia misteriosamente scomparsi.
L'autore, importante studioso della Divina Commedia, ci svela così molti particolari sul poema che, ad un normale appassionato o lettore dell'opera, non risultavano.
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Non sarà Dante, ma...
Un libro che sicuramente screma il pubblico: no ai lettori che non sono appassionati di Dante, no a coloro che desiderano un libro "leggero" tipo storia d'amore sdolcinata.
Fioretti cerca di unire un certo grado di cultura a uno stile leggero e scorrevole, posto che questa non è una impresa facile, è naturale che ne derivi uno stile alto in determinati punti e decisamente troppo moderno in altri.
A parte le teorie un po' campate per aria sugli ottagoni e le croci sul SATOR (cosa che richiama parecchio l'aggeggino che non ricordo come si chiama del "Codice Da Vinci") finalmente abbiamo trovato uno che sa l' argomento su cui scrive!
Apprezzabile gli indizi per riconoscere i personaggi noti prima che li indichi l'autore.
Tutto sommato non male come primo libro, sperando ovviamente che nel tempo migliori!
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Dante, come non l’avevate mai studiato
Premetto, io adoro la Divina Commedia e quando ho visto tra gli scaffali della libreria questo libro sono corsa ad acciuffarlo senza nemmeno leggere di cosa si trattava.
Fioretti, l’autore, è un vero e proprio studioso della Divina Commedia e per questo romanzo ha utilizzato il suo sapere e la sua fantasia per sviluppare un libro con uno stile molto curato e ricco di citazioni dantesche.
La storia è ambientata nel XIV secolo, in Italia ed il poeta Dante è morto da poco.
Però la sua scomparsa desta dei sospetti, si crede sia stato avvelenato.
Mancano dei canti del Paradiso e tre personaggi si mettono alla ricerca per fare in modo che l’opera sia completa. Questi tre personaggi sono: la figlia di Dante, Giovanni da Lucca e Bernard.
Successivamente questi ultimi si chiederanno chi voleva che l’opera rimanesse incompiuta ed il perché gli ultimi canti siano stati occultati.
Si tratta di un thriller storico che rivela delle “chicche” sulla famiglia del sommo poeta.
La scrittura è antica e molto appropriata al periodo storico narrato.
Nello sfondo della trama aleggia la crisi del Trecento.
Si tratta di un libro ricco di mistero, con fitti intrecci e grossi interrogativi.
Finito di leggere sicuramente il lettore si chiede “e se non tutti i segreti della Commedia sono stati svelati?”.
Per me è stato un libro davvero intrigante anche se i pareri sono discordanti ed il finale è andato un po’ a perdere di interesse in confronto all’inizio.
Comunque consiglio la lettura.